capitolo 8

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Quella mattia a svegliare Amelia non fu la sveglia ma bensì Mida che la disturbò con Petit.

"Sveglia principessa, sono le nove." Mida la avvisò.

"Lo so, voglio dormire." La ragazza non si mosse di un millimetro, rimase ferma cone se non ci fossero queli due intenti a fissarla.

"Eh no cara, dobbiamo essere produttivi." Petit le tolse il cuscino dal letto lasciando che si poggiasse solamente al materasso.

"Petit tu devi stare zitto. Sei il primo che dormirebbe anche nel pavimento." lei gli rinfrescò le idee.

"È vero fra, c'ha ragione lei." Mida appoggiò la ballerina ridendo. "Ma tu devi comunque alzarti." continuò poi.

"Va bene, ma che volete da me?" si mise seduta nel letto fissando i due seduti di fronte a lei.

"Ti vogliamo attiva oggi."

"Che vi devo fare?" domandò esasperata.

"Devi giocare con noi a uno, ti scongiuro, non vuole farlo nessuno." Petit rispose.

Amelia, sensa rispondere si risdraiò dicendo "Io me faria du domande e me daria na risposta." con il suo dialetto anconetano.

"Enniente Sasà, ci abbiamo provato." Christian si arrese, ma un pò di speranza si riaccese in lui, vedendo che la ragazza si rigirò.

Amelia però si riprese, dalle mani di Petit, il suo cuscino e si rimise a dormire.

"Eh vabbè dai, se vuoi però posso venire a dormire con te." Petit scherzò.

"Ookkay. Io vado di là." Mida li abbandonò, lasciandoli soli con i loro sguardi.

Amelia non rispose a Petit, perché si perse nel fissarlo.

"Dai, su." lui le chiese con un'angolo della bocca alzato.

"Cosa?" lei, a sua volta rise, coprendosi il viso con un braccio.

"Spostati, non c'entro sennò."

Amelia non parlò e non si oppose neanche. Continuò invece a ridere facendosi più vicina alla parete.

Quando Petit fu sdraiato su un fianco col viso verso di lei parlò.

"Sei bellina anche quando dormi con la bocca mezza aperta." allungò un braccio e le tolse una ciocca di capelli che le copriva il viso mezzo addormentato.

Ma quando sentì quelle parole lei spalancò subito gli occhi, incontrando quei blu oltremare che le facevano girare la testa.

"Io sono bella sempre." come al suo solito, per fuggire da una situazione imbarazzante usava la sua ironia.

A volte non riusciva proprio a trattenersi.

Ma quella volta mantenne comunque il contatto visivo, sentendonsi, per una volta, non giudicata dagli occhi di chi non la conosceva davvero.

"Infatto ho detto anche." Petit ammise, capendo subito che si sentisse in imbarazzo. Ma a lui andava bene così, almeno sapeva che faceva un certo effetto alla ballerina.

Preso dal momento, con un sorrisino stampato in volto, la abbracciò, legando le braccia al collo sottile della ragazza, che inaspettatamente ricambiò, liberandosi da una risata.

***

Quella mattinata Amelia l'aveva passata tra le gradinate, a confrontare Simone dopo che aveva ricevuto un compito dalla Celentano dove gli diceva che non era per niente portato per fare il ballerino,avendo molte mancanze, e la cucina per pulire e aiutare a preparare il pranzo.

Lei avrebbe avuto solo una lezione quel giorno, dalla 15:00 alle 17:00, lasciandole così un pò di tempo per poter pensare anche ad altro.

Parlò parecchio con Stella sulle aspettative della prossima puntata, anche se si sarebbe tenuta tra una settimana, e nel mentre preparavano delle penne al sugo per pranzo.

Dopo aver mangiato, quando Space finì di raccontare ad Amelia e Petit, che stavano seduti stranamente vicini, un pò del suo paesino, Maria chiamò i cantanti alle gradinate, era arrivata una busta rossa.

Dei ballerini furono comunque curiosi di sapere a chi fosse indirizzata e quindi alcuni di loro si misero ad origliare.

Amelia si sedette sul bordo del tapis-roulant con accanto Kumo che le sorrise.

"Per chi è secondo te?" "Boh, non ne ho la minima idea. Forse per Mida oppure Sarah, dalla Pettinelli." rispose lei.

"Si in effetti non mi sembra le siamo piaciuti molto." concordò lui.

L'ipotesi di Amelia era in parte giusta: si trattava di una sfida per Sarah, dalla Pettinelli, ma la cantante la prese con tranquillità, anche dopo aver sentito la sua futura sfidante.

Rimase convinta delle sue potenzialità.

Per il resto la giornata proseguì tranquilla per la nostra ballerina, una lezione con Giulia Pauselli, e una semplice serata passata a chiaccherare con Chiara e Gaia.

La mattina dopo però, appena mise piede in casetta, tornata da una lezione straziante con la maestra, non trovò nessuno nella cucina.

Si guardò attorno confusa, togliendosi la giacca poggiando il borsone per terra.

"Amelietta, ma quanto sei indormita?" La voce di Gaia fece ridere le persone nelle gradinate e attirò così l'attenzione della ragazza.

"Ah ecco. Che ne so pensavo che giocavate a nascondino." Avvicinandosi e sedendosi tra Mida e Dustin.

"Non mi pare che eri comunque intenta a cercarli." Maria la prese in giro ridendo.

"Oddio ciao Mary, eh no sto morendo di fame."

"Ma dai vai a prendere qualcosa da stuzzicare, non succede nulla. Una mela volendo."

"Davvero? No, per la mela mi ci vuole troppo la devo sbucciare." e corse a prendere delle gallette dal mobile della cucina.

"Non mi piace però masticare mentre mi parlate." ammise risedendosi, aprendo la busta e afferando un dischetto di riso.

"Amelia stai tranquilla, leggo io." Maria la tranquillizzò.

La ballerina interessata sentì qualcuno dietro di lei toccarle la spalla. Si girò e trovò Salvatore che le porse la busta blu. Lei gli sorrise e lui le fece un occhiolino.

"Allora è un compito, nulla di preoccupante. Scrive Raimondo: Cara Amelia, sono quasi tre settimane che stai nella scuola e ti ho sempre vista con le punte ai piedi. Ora voglio vederti con delle scarpe da latino-"

"Porca merda, latino?" Amelia quasi si strozzò con la galletta e imprecò sussurrando.

"So curiosissima!" Gaia guardo il viso di Amelia, che stava fissando stupita la lettere che teneva sopra la coscia destra.

Maria continuò "-e per te ho scelto una coreografia abbastanza semplice, ma che ti permetta comunque di imparare qualcosa di nuovo. Buon lavoro, Todaro Raimondo."

Quando Maria smise di leggere Amelia stette in silenzio, per metabolizzare la cosa. "Mmh, non ho mai ballato latino, quindi non so. Possiamo vedere la coreografia?"

Quando la musica finì il silenzio di prima fu sostituito da 'Embè non è semplice' 'Secondo me ti riesce bene' Ma Maria fece parlare Amelia.

"Bhe, aiuto. È tanta roba. Sono abituata a fare dei passi a due, ma non di questo genere. Non mi sono neanche mai ritrovata a dover essere un pò... sensuale? Boh, io vorrei accettarlo, anche perché come ha detto lui, mi sarà d'aiuto, e spero che la maestra la pensi come me."

"Perfetto, ciao belli." Maria salutò i ragazzi.

"Ciaoo, grazie." Amelia sa salutò anche con la mano, ringraziandola.

"Non vedo l'ora di vedere la faccia di Petit quando ti vedrà ballare qualcosa che non sia classico." Marisol le passò vicino sussurrandole questa frase all'orecchio.

Amelia non poté far altro che alzare gli occhi al cielo, esausta di sentir sempre parlare di loro due, ma sempre più curiosa di sapere che ne pensava Petit.


Blind |Petit|Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin