45."Non mi lasciare!"

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Pov's Soleil:

Dalla puntata sono passati un paio di giorni, e io sono a lezione con Isobel per provare la mia coreografia per la prossima puntata, quando in sala irrompe Marisol.

"Scusate..."
Dice guardando Isobel.
"Sole... Ti vogliono a telefono."

"Chi?"
Chiedo con l'affanno.

"Non lo so...
Mi hanno detto di dirti questo e che è urgente."
Afferma lei.

Io guardo Isobel e mi fa cenno di andare, prendo la felpa e vado in segreteria correndo.

Ho un brutto presentimento, chissà cosa sarà successo di così grave da farlo essere urgente.

Appena arrivo davanti la porta, busso e aspetto che mi invitano ad entrare.

"Ciao."
Dico salutando la ragazza.

"Ciao Soleil...
Ti vogliono a telefono."
Afferma lei.

"Ma chi è?"
Domando confusa.

"È l'ospedale."
Afferma lei con uno sguardo triste.

"L'ospedale?"
Chiedo ancora più confusa di prima.
"E che vuole da me l'osp... Oddio, ma è successo qualcosa a mia mamma?"

Lei non mi risponde e mi passa io telefono.

"Pronto? Sono soleil."
Dico aspettando risposta.

"Soleil! Ciao, sono Angela.
La collega della mamma, ascolta anche se lei mi ha pregato di non farlo, io devo dirtelo..."
Afferma bloccandosi.

"Dirmi cosa?"
Chiedo preoccupata.

"Non so come dirtelo."
Dice lei a telefono.

"Dimmelo... CHE COSA È SUCCESSO A MIA MAMMA?"
Domando alzando la voce.

"Sole! Non puoi chiedere il permesso di uscire per il pomeriggio?"
Chiede lei.

"Angela... Che è successo?"
Domando con voce rotta.

"Lei... Ricoverata."
Dice sospirando.

"Dimmi di piu! Sta bene?"
Domando allarmata.

"Non posso dirtelo a telefono.
Vieni qui."
Dice a telefono con voce allarmata.

"Ma... Ok, ci vediamo lì."
Affermo per poi salutarla.

"Io devo uscire.
Mia madre e in ospedale e non mi vogliono dire cosa abbia a telefono."
Dico pregando la ragazza.

"Chiamo Emanuel."
Afferma lei digitando il numero.

In questo momento mi trovo in auto.
Con Emanuel, il mio professore, che non appena lo hanno informato si è offerto di chiamarmi.

"Stai tranquilla."
Dice guardandomi con la coda del occhio.

"E se avesse qualcosa di grave?"
Domando preoccupata.

"Non ti agitare prima di sapere."
Risponde lui sorridendo.
"Ora ci informiamo.
Io sono qui con te."

"A proposito Emanuel, grazie.
Davvero."
Dico abbassando lo sguardo.

"Punto numero uno, lo faccio perché ti voglio bene e mi stai a cuore.
Punto numero due, mi dispiace vederti così.
Ultimamente le cose ti vanno un po' storte."
Afferma lui.

Io sospiro e annuisco.
"Si! Solo la danza va bene."

"E deve continuare ad essere così."
Dice lui entrando nel parcheggio del ospedale.

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