47."Il funerale."

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Pov's Kumo:


Ancora il funerale non è iniziato, e nessuno dei ragazzi è qui davanti la chiesa.
Sono tutti al bar, tranne me.

Entro in chiesa e mi faccio il segno della croce.
Poi alzo lo sguardo guardando verso l'altare e vedo la bara aperta e Soleil li, da sola, in piedi a guardarla.

Ha un vestitino nero, dei tacchi dello stesso colore e i capelli lisci sciolti.

Apre la sua borsa e prende qualcosa che appoggia nel petto di sua mamma.
"Questo sarà sempre tuo."
Dice lei.

Io mi avvicino lentamente e lei non si è accorta ancora della mia presenza.

"Ancora non ci credo..."
Sussurra lei piangendo.

Il mio cuore si spezza e sento il bisogno di abbracciarla e stringerla tra le mie braccia fino a prendermi il suo dolore.

Sto per andare da lei, ma sento un mano sulla mia spalla.
Mi volto e vedo mia mamma e dietro di lei mio papà con mia sorella.

"Ehi."
Dice mia mamma abbracciandomi.
"Come stai?"

"Male!"
Sussurro! "Vorrei abbracciarla, ma non come potrebbe reagire visto quello che le ho fatto."

"Tesoro, in questo momento.
Lei ha bisogno di te."
Afferma lei sorridendomi mentre piange.

"Tiziano."
Esclama Soleil alle mie spalle con voce rotta.

Mi volto e la vedo camminare verso di noi.
"Ciao."
Le dico asciugandomi le lacrime e forzando un sorriso.

Lei guarda la mia famiglia e poi me.
"Loro... Sono...?"

Mia mamma la interrompe e l'abbraccia.
"Oh cara... Mi dispiace.
Mi dispiace così tanto."

Soleil resta per un paio di secondi impassibile e poi si lascia abbracciare.
"Grazie."
Bisbiglia staccandosi.

"Non appena Tiziano ci ha informati, non potevamo non venire."
Afferma mio padre.

"Lo apprezzo molto."
Dice lei.

Mia sorella poi le si avvicina e l'abbraccia.
"Non ci conosciamo.
Lo so, ma Tiziano ti ama e mi basta questo per starti vicina."

"Cara! So che non è il momento.
Ma volevo chiederti scusa, non sei quella che pensavo."
Afferma mia mamma.

"Signora, stia tranquilla.
È tutto ok."
Dice tenendo stretta la mano di mia mamma.

O meglio!
E mia mamma che le tiene la mano.




Siamo tutti i ragazzi, e nella sua stessa panchina in prima fila ci sono Gaia, Marisol, Giovanni e Christian.

Io sono nella fila dietro con Lucia, Petit, Holden, Nicholas e Sarah.

E poi a seguire dietro ci sono gli altri, ci sono anche i professori, i professionisti e anche Maria che sono messi vicini.

Siamo in chiesa tra di noi, e i colleghi della mamma di Soleil e i miei genitori.

La celebrazioni è iniziata già da un po'.
I colleghi della signora Naselli si riuniscono dietro la bara e la salutano.

Poi una dottoressa, si avvicina al microfono.
"Mmh! Sono Angela.
Ero, sono e sarò sempre collega e amica.
Era una persona fantastica, una mamma meravigliosa, un amica eccezionale e un medico impeccabile.
Pronta a salvare sempre le vite umane.
Anna, non faceva altro durante i nostri interventi a non arrendersi, lottava per salvare le vite umane.
E ci riusciva, più della metà delle volte ci riusciva.
Così, abbiamo fatto noi con lei..."
Dice bloccandosi per la voce rotta.
"Anna aveva ancora molto da dare, non solo a lavoro.
Ma anche a sua figlia. Soleil, un amore di ragazza."

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