Capitolo 23

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INSTAGRAM DELL'AUTRICE: Lilyredstories❄️

K E L S E Y

20 Ottobre 2018
Eureka

<<Signorina Cooper, sta seguendo la lezione?>>mi chiese la maestra di matematica sistemandosi i suoi enormi occhiali tondi sul naso.

La guardai un po' interdetta, sbattendo le palpebre e facendo svolazzare le ciglia.<<No>>

La classe prese a ridere e a prendersi gioco di me ma ormai ci ero abituata, succedeva molto spesso.In una città piccola come Eureka, le persone parlavano fin troppo ed era facile farsi una nomina.

Per quanto mi riguarda io ero la figlia della famosa cantante.

"Famosa cantante" ovviamente era una battuta per prendere in giro mia madre.

<<Starà pensando a che canzone cantarci oggi>>sussurró qualcuno dalle ultime file soffocando una risata.

Era una sorta di routine ormai, ai miei compagni di classe piaceva prendermi in giro per la storia di mia madre.

La definivano una cantante fallita.

Io amavo mia madre, per me non era affatto una fallita ma un punto di riferimento.

<<Silenzio!>>urló la maestra.

Sussultai dallo spavento e mi poggiai una mano all'altezza del cuore.

Perfetto, batteva ancora.

<<Signorina Cooper, vuole spiegare allora alla classe di cosa stavo parlando poco fa?>>domandó la maestra e si tirò su gli occhiali sulla gobba del naso.

<<Ehm io..>>sussurrai con voce sottile e appena udibile.

La maestra mi studió a fondo, poi si voltó verso la lavagna respirando sonoramente.<<Vuole allora cantarci un'altra canzone?>>

<<Per carità, finirà per romperci un timpano!>>urló una ragazza in risposta.

<<Con quella voce dove crede di andare>>gridó un altro ragazzino ridendo ad alta voce.

Tutta la classe cominciò a ridere di me, persino la maestra sorrideva compiaciuta alla sua stessa battuta.

Gli occhi mi si riempirono pian piano di lacrime fin quando non presi coraggio e mi alzai dalla sedia con uno scatto facendola cadere all'indietro.

Corsi via dall'aula.

Corsi, corsi e corsi ancora fin quando non mi ritrovai di fronte all'uscita della scuola.

Presi un respiro profondo e mi asciugai le lacrime che mi avevano bagnato le guance.

Non volevo ascoltare nessuno.

Tutto quello che dicevano erano solamente bugie.

Gli abitanti di Eureka erano soliti a prendersi gioco della mia famiglia, sopratutto di mia madre.

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