☆𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟜☆

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⇒skip time: lunedì⇐

Kanae Pov's

Anche se la sveglia continuava a suonare ormai da mezzora, non le diedi molto peso e mi alzai con molta calma. Feci la mia solita routine, mi cambiai, mi sistemai i capelli ed uscì di casa, sempre con molta calma. La mamma era partita per andare dall'altra parte del Giappone, e non avevo neanche fatto in tempo a salutarla prima che partisse questa mattina; va be sarà per la prossima volta.

Senza rendermene conto ero arrivata a scuola sana e salva, ma non in formissima. Devo ammetterlo, non avevo molta voglia di andare a scuola, però non avevo neanche voglia di fare un assenza, anzi, la mia prima assenza. Da lontano vidi i ragazzi uscire dalla palestra, ma decisi di andarmene direttamente in classe senza aspettarli. Ovviamente tutto questo non successe, perché Ryuu iniziò ad urlare il mio nome, attirando così l'attenzione di mezza scuola, inutile dire che stavo sprofondando nella vergogna. Era inutile far finta di non conoscerlo, così mi voltai controvoglia <Kanae-Chan ma sei sorda? Insomma ti stavo chiamando da 5 minuti!> mi disse Ryuu, come se non l'avessi sentito urlare il mio nome <Stavo facendo finta di non conoscerti> gli dissi. Salutai tutta la squadra, tutti ricambiarono i saluti, tranne Asahi il suo sguardo era perennemente rivolto a terra, e poi insieme a Yuu andammo in classe.

Stranamente la professoressa era già in classe e separava i banchi. Entrammo tutti e le chiedemmo il motivo per cui stesse dividendo i banchi <Semplice! Verifica a sorpresa di scienze> disse lei tutta felice, mentre ci mostrava i fogli.
Yuu mi fece un cenno per dirmi che mi sarei dovuta sedere vicino a lui per suggerirgli, nel momento esatto in cui stavo per sedermi la professoressa me lo impedì <Signorina Nishinoya, venga a sedersi qui affianco a me, visto che sei quella con i voti migliori finirai per aiutare chi ti sta attorno> mi disse indicandomi poi il banco dove mi sarei dovuta sedere, era letteralmente attaccato alla cattedra. Guardai la faccia disperata e impanicata di mio fratello mentre mi allontanavo da lui. <Ragazzi tranquilli, non è una normale verifica a sorpresa, infatti non sarete da soli a farla, vi aiuteranno i ragazzi del secondo anno, infatti se osservate bene le domande sono su argomenti che ho solamente accennato e che studieremo l'anno prossimo> disse la professoressa, per poi uscire dalla classe per andare a chiamare i ragazzi di secondo. Ne approfittai per leggere le domande, in realtà erano semplicissime e non avevo bisogno di qualcun altro per risolverle. <Allora ragazzi loro sono i vostri senpai che vi aiuteranno, non sono tutte della stessa classe> disse la professoressa seguita da un gruppetto misto tra maschi e femmine. E indovinate un po' chi c'ere in quel gruppetto? Daichi, Suga e Asahi continuavano a fissarmi, forse si stavano chiedendo come mai fossi attaccata alla cattedra. In mezzo ai ragazzi del secondo anno, c'era anche un altro professore, suppongo anche lui di scienze, che subito si presentò. Era veramente simpatico e bravo, sembrava uno apposto. <E invece tu signorina, come mai sei isolata dai tuoi compagni?> mi chiese il professore. Ero nell'imbarazzo totale, non sapevo che rispondere, ma per fortuna la professoressa risposte al posto mio <Ho deciso di separare la signorina Nishinoya dal resto della classe, visto che lei ha il massimo dei voti in tutte le discipline e di conseguenza è la prima della classe, quindi avrebbe potuto tranquillamente suggerire a tutti coloro che gli stavano intorno> disse la professoressa avvicinandosi a me e poggiando la sua mano sulla mia spalla. Suga spalancò gli occhi alle parole della professoressa <Non penso che abbia bisogno di aiuto, piuttosto come ti sembrano le domande?> continuò quest'ultima <I-in realtà le ho lette e sono veramente semplici, quindi non penso di necessitare l'aiuto di qualcun altro> affermai balbettando per l'imbarazzo.

I ragazzi del secondo anno si avvicinarono ad ognuno di noi, tranne a me anche se per poco, perché il professore aveva insistito che io fossi aiutata da uno dei suoi alunni, e chi se non Asahi. Il ragazzo prese una sedia e si sedette difronte a me, guardandomi fissa negli occhi. Imbarazzata dalla situazione, decisi di dargli un calcio sulla gamba da sotto il banco <P-perché l'hai fatto?> mi chiese lui <AH. Non lo so, fatti due domande e datti una risposta> gli dissi, cominciando poi a rispondere a tutte le domande autonomamente. <S-sicura che non vuoi che ti aiuti?> mi domandò <In realtà ho appena finito> gli dissi, per poi alzarmi a consegnare il foglio. <Hai già fatto?> mi chiese il professore sorpreso <Sì! E senza l'aiuto di Asahi-Senpai>gli dissi, per poi tornarmene a posto. Notai che l'aiutante di mio fratello era Daichi, e quest'ultimo era tentato dal picchiarlo, forse per il suo comportamento, oppure per le sue risposte da deficiente. <Asahi-San, tu come te la cavi negli studi?> domandai al ragazzo difronte a me <In realtà non sono il primo della classe, però non faccio neanche schifo, diciamo che la mia media oscilla tra il 7 e l'8> mi disse lui sorridendomi leggermente <Come mai sta mattina non mi hai ne salutata me guardata?> continuai a chiedergli, ma non ricevetti nessuna risposta. Così tra di noi si creò un silenzio molto imbarazzante. Nessuno di noi due osava proferire parola e rimanemmo zitti fino alla fine dell'ora. Finalmente suonò la campanella per segnare la fine della prima ora, così tutti i ragazzi del secondo anno ci salutarono per poi tornarsene in classe, anch'io tornai al mio posto e mi sedetti vicino a mio fratello <Ti stavi divertendo con Daichi?> chiesi ironicamente a Yuu <Negli studi è ancora più severo e pauroso> ammise lui traumatizzato.

Durante la pausa pranzo, decisi di andare da Kiyoko, così uscì dall'aula e iniziai a vagare fra i corridoi della scuola per trovare la sua classe, dopo svariati tentativi trovai la sua classe. Entrai e subito la ragazza mi salutò contenta per la mia visita <Kanae-Chan, come mai qui?> mi domandò lei curiosa <In realtà non lo so> ammisi un po' nervosa. Uscimmo poi dall'aula chiacchierando, e finimmo sul terrazzo della scuola. Rimasi sorpresa dal fatto che molti ragazzi passassero la pausa pranzo qui, insomma il giardino era piano di alberi di sakura in fioritura. <Non pensavo che ci fosse gente qui> le dissi sporgendomi leggermente dal muretto per poter osservare il giardino da sotto <All'inizio la pensavo anch'io come te, però poi Kurokawa-Senpai mi ha detto che per tutti gli studenti è normalissimo stare qui> disse lei poggiandosi sul muretto <Ah comunque io questo pomeriggio agli allenamenti non ci potrò essere> continuò lei dispiacendosi un po' <Kiyoko-San, veramente mi vuoi lasciare da sola con quelli?> le chiesi impanicandomi <Dai sarà solo per oggi> continuò <Non faranno nulla di male, sopra tutto a te che sei più piccola> disse lei per rassicurarmi, poi mi diede le chiavi della palestra <Cerca di arrivare prima dei ragazzi> mi disse sorridendo. La ragazza poi mi salutò e tornò in classe, decisi però di rimanere ancora un po' lì per osservare il panorama da là su. Era così rilassante rimanere lì da soli ad osservare il panorama. Mi sarebbe piaciuto rimanere lì ancora per un po', però fui costretta a ritornarmene in classe, anche perché non volevo beccarmi un richiamo, così anche se a malincuore, tornai in classe.

Per fortuna le lezioni pomeridiane passarono molto velocemente, così presi lo zaino e corsi subito verso la palestra, essendo che per ora Kiyoko, oltre al coach e il capitano, era l'unica ad avere le chiavi. Stranamente ero la prima così spalancai le porte e corsi subito a cambiarmi per mettermi la tuta. Uscì dallo spogliatoi e vidi in lontananza i ragazzi arrivare così andai nello sgabuzzino, presi la rete, e con l'aiuto di una sedia iniziai a montarla. Pian piano tutti i ragazzi arrivarono seguiti poi dal coach Ukai. Mi avvicinai poi a quest'ultimo e lo salutai <Kiyoko non è ancora arrivata?> mi domandò l'uomo sedendosi <In realtà non viene, così mi ha dato le chiavi> gli dissi. Devo ammetterlo, si sentiva la mancanza di Kiyoko, infatti non smettevo di fare avanti e dietro per riempire le borracce e raccogliere i palloni, ogni tanto rischiavo anche di essere colpita da uno di essi.

Finiti gli allenamenti, prima che potessimo tornarcene a casa, il coach Ukai ci fece sedere a terra, formando una mazze luna difronte a lui. <Bene ragazzi, come ormai sapete si sta avvicinando il torneo primaverile, quindi cercate di non mancare agli allenamenti, perché dobbiamo studiare delle strategie per sconfiggere i nostri avversari e andare ai nazionali> disse lui euforico. I nazionali?

⇒fine capitolo 14⇐

𝒊𝒔𝒏'𝒕 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒐𝒐𝒏 𝒍𝒐𝒗𝒆𝒍𝒚?  ♪Asahi Azumane x Reader♪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora