cap 12

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Dovevo fare un sacco di cose.
Il festival si avvicinava e avevo 3893783 cose a cui pensare.
Come facevo a fare tutto da sola?
Cosa dovevo portare?
Cosa gli chiederò quando li vedrò?

Ma soprattutto..
Cosa dirò a mio padre?
Non mi avrebbe mai lasciata partire
Non avrei lavorato 1 settimana e quello voleva dire perdere soldi.
Come avrei fatto?
E mentre alle domande cercavo di dare risposta sentì la notifica del mio telefono.

Mi era arrivata una mail dal manager della mia amata band.
Conteneva tutte le informazioni e gli orari per i giorni dopo.
In allegato c'erano i pass che mi avrebbero permesso di andare nelle quinte e vederli dal vivo.
Incluso mi avevano riservato il treno per Sanremo e l'hotel vicinissimo al festival.
Ero sbalordita. Chi l'avrebbe mai detto che oltre a essere bravi erano anche cosi gentili con una fan che aveva bisogno di loro.
Questo gesto mi scaldò il cuore.

Il festival iniziava tra 3 giorni e io dovevo muovermi.
Dovevo parlare col capo e provare a inventarmi qualche scusa sul perché mi sarei assentata per 1 settimana.

Mio padre a casa non c'era quindi uscii tranquillamente e mi diressi verso il pub.
Bussai alla porta dell'ufficio del capo che subito mi invitò ad entrare.

"Buonasera Alice" mi disse mentre fissava ancora fuori dalla finestra.

"Buonasera capo" risposi intimorita

"Cara per favore chiamami pure Stefano e dammi del tu, tanto ormai siamo amici no?" mi disse rivolgendosi a me con un sorriso.
Se non fosse un verme viscido sarebbe stato pure carino, ma lui era lui.
Mi intimoriva il suo modo di parlare.
Perché fa cosi? mi chiedevo.
Dovevo trovare il giusto modo di dirglielo.

A: "ecco veda capo, anzi Stefano.. ecco"

S: "ti ascolto su"

A: "mi servirebbe una settimana di ferie.."
ecco l'ho detto! ti prego accetta..

Il sorriso che prima aveva sul volto sparì in un secondo e sulla sua faccia comparse una smorfia annoiata.
S: "E per quale motivo dovrei dartela?"
Mi disse in tono di sfida

A: "Ho lavorato per te ogni giorno Stefano degli ultimi 2 anni, mi serve solo quella settimana.. In cambio al mio rientro farò gli straordinari..."

S: "Mh.."

A: "La prego ne ho bisogno"

S: "Sei la solita bambina viziata, vieni qui con le tue pretese e ti aspetti che ti dicano di si."

ecco mi dirà di no sono sicura.

S: "Ma oggi mi sento stranamente buono, non posso dire no ad una ragazzina che mi chiede tanto gentilmente questo favore"

Disse questa frase in tono di sfida.
Lo osservavo ancora in piedi vicino alla scrivania.
Quando lo vidi avvicinarsi indietreggiai di rigetto.

S: "Scappa quanto vuoi Alice ma un giorno ti prenderò"

A quella frase uscì dal suo ufficio.
"porco" pensavo.
Almeno mi aveva permesso di andare.

"Una è fatta.. ora manca la parte più difficile.."

"Mio padre"

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ciauuu
i preparativi stanno andando e Alice sta affrontando la cosa a testa alta.

Il suo sogno si sta avvicinando sempre di più.

Venite a scoprire cosa succederà al festival.
💚💙💖

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