||There is a caos inside us||

Chapter 20: All As Planned

Mentre il rumore soave delle onde mi riecheggia morbido nelle orecchie, calmando piano piano i miei pensieri tempestosi, i miei piedi sprofondano dolcemente passo dopo passo nella sabbia frivola e umida della spiaggia. Tra le mie dita, le mie scarpe oscillano pigramente seguendo i movimenti stanchi del mio corpo: avrei potuto abbandonarle semplicemente sulla riva, ma essendo un paio nuovo di pacca e anche abbastanza costoso, mi sembrava uno spreco parcheggiarle li. Quindi ho semplicemente preferito portarle con me.

Che pensieri strani, mi stanno venendo in mente.
Mi fermo, puntando lo sguardo perso di fronte a me, mischiandolo ai colori accesi del tramonto mozzafiato che ricopre l'intera visuale dell'orizzonte. Il sole sta lentamente affogando nell'immensa distesa d'acqua, e io non riesco a distogliere lo sguardo.

«Ti rincorrerò fino agli sgoccioli di ogni orizzonte in cui ti perderai, anche se rischio di perdermi anche io»

Era così che aveva detto, eppure ancora fatico a credergli. Non posso fidarmi di lui, però ha pur sempre un ruolo importante da svolgere, quindi dovrò comunque accettare la verità prima o poi: Dylan è tornato a far parte della vita.

Il punto adesso è decidere se è una cosa permanente o meno. Solo il tempo e la sua reazione potranno dirmelo. Forse capirà, forse no: l'unica cosa che adesso conta è il benessere dei miei figli e l'estinzione del batterio Patrick O'Brien da questo mondo.
Al resto, pensero dopo.

Gli ingranaggi continuano a girare nella mia testa, elaborando ogni sorta di variazione di programma possibile, ma so benissimo che tutto è già cominciato perché so per certo che qualche trappola ben piazzata è già scattata al tempo giusto.
Una so per certo che sia già scattata, e i risultati saranno visibili tra poche ore, al massimo un paio di giorni. Non dovrebbe metterci tanto, suppongo. Non dopo una provocazione come quella.

La prossima preda, invece, si sta avvicinando a passi felpati, cauti, ma pur sempre di natura felina e predatoria. Quel tratto non lo perderà mai. È un qualcosa di genetico, dopotutto.

«È da un po' che non ci si rivede» dico, senza girarmi. «lan Hiddleston, giusto?» Domando retoricamente, sapendo ovviamente già la risposta al mio quesito.
«Bhe, allora non scherzavano» risponde lui, e la sua voce è più vicina di quanto mi aspettassi. Più o meno tre metri più vicina del previsto. Deve avere delle belle gambe lunghe, almeno quasi quanto quelle di Thomas, per avermi raggiunta così in fretta.
«Su cosa?» Non chiedo a chi si riferisce, ne sono ben consapevole di chi sono i soggetti di cui ci stiamo interessando.
«Sul fatto che ti accorgi di tutto» risponde, e i suoi passi si fermano. Dieci metri.

Una risatina ponderata lascia le mie labbra, ma i miei occhi non lasciano mai il tramonto, i cui colori stanno dolcemente sfumando in delle colorazioni più scure, più tenebrose, mentre le prime stelle cominciano a comparire nel cielo.

«Dimmi un po'» comincio «cosa ti ha spinto a disturbare la mia tranquilla comminata al calar del sole?» Un'altro passo, un'altro ancora. Sette metri e mezzo.
«Lo sai bene cosa, Iris» il suo tono severo non fa altro che allargare il mio ghigno. «Chi poteva immaginare che gli Snipers ti fossero così tanto fedeli? Talmente tanto da ribellarsi al capo e rubare tre carichi pieni di armi e di droga?» Tre passi veloci, uno più corto. Quattro metri.

Cominciano i cinque minuti.
Guardo tranquillamente lo smart watch che ho al polso, osservando la sua posizione. Dovrebbe arrivare in tempo.

«Non è colpa mia se come capo avete un incapace» dico, indifferente «Gli Snipers sono sempre stati fedeli a me, sin dalla prima volta che ci sono entrata. Ricordatelo, topolino: una persona che è degna del tuo rispetto, la riconosci a colpo d'occhio. La lealtà è solo una conseguenza.»

E non era una menzogna: chiunque pensava che in questi anni fossi rimasta con le mani in mano, si sbagliava di grosso. Mi stavo preparando solo per cosa sta accadendo ora. Sapevo che rimanere in contatto con la vecchia gang a cui appartenevo era una mossa azzeccata, perché sapevo benissimo quanto poco erano soddisfatti di Patrick e del suo totalitarismo.