XXIII

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Le vie sono vuote, ci sono gatti randagi che girano in cerca di qualcosa da mettere sotto ai denti, mentre tutte le persone sono al mercato o a lavorare.
《Avvertimi se stiamo per arrivare.》
《Va bene, Alex》
La casa della nonna non è molto distante da qui, ed essendo sincera all'inizio volevo che il tempo passasse più velocemente e non volevo stare in braccio ad uno sconosciuto, ma ora che lo conosco da un pochino, mi sento un pó simile a questo uomo, dopotutto entrambi a causa della guerra siamo andati via dal nostro posto del cuore, lui per lavoro io per famiglia ma comunque per obbligo.
《Quella laggiù è la casa della nonna...》
Gli indico, staccando il mio braccio destro dal suo collo.
《Non sbilanciarti troppo, o cadi e ti fai male.》
《Nonna! Sono qua!》
Urlo verso la direzione della nonna, che stava pacificamente annaffiando i fiori, quando si volta verso di me, ma non appena vede che non sono sola e che soprattutto non sono sulle mie gambe, ma in braccio ad uno sconosciuto si allarma.
《Carlo! Vieni subito qui! Veloce!》
Chiama subito, con ansia, lo zio Carlo, che corre fuori in un batter d'occhio.
《Che succede, oh è tornata... con visite...》
Dice non appena vede anche lui la situazione... a dir poco imbarazzante.
《Buongiorno, signora, signore. La vostra nipote ha avuto un piccolo incidente con delle persone malintenzionate, e si era paralizzata dalla paura, sono arrivato in tempo per allontanare i malintenzionati, consiglierei una visita a un dottore il prima possibile. Bene io ora dovrei tornare al mio dovere, se mi permettete》
Dice Alex, intanto che mi porge allo zio Carlo, che intanto che spiegava la situazione si era incamminato verso di noi.
《Bene, ora può anche andarsene, arrivederci e a mai più.》
Gli risponde lo zio Carlo innervosito dalla presenza del giovane in divisa.
《Quello sarà da vedere, signor Gasperoni, però devo ammettere che incuriosisce noi ufficiali il fatto che avete una nipote, di cui non era nessuno al corrente. Quindi vi chiederei di registrarla in municipio, per evitare futuri problemi. Arrivederci.》
E detto ciò, Alex inizia ad incamminarsi verso la via in cui eravamo passati pochi minuti fa.
Sento che mi aspetta una bella ramanzina da parte dello zio e anche dalla nonna. Alex, ti prego torna a prendermi, ti supplico!
《Ora, signorina hai un bel pó da spiegarci, tra un pó stavamo per andare in municipio a denunciare la tua scomparsa, lo capisci vero come è seria la situazione e anche lo spavento che hai fatto avere sparendo dalla vista della nonna.》
Mi rimprovera lo zio.
《Si, zio scusa. Scusa anche a te nonna, mi sono persa a giocare con un bambino e non mi sono ricordata di avvisare...》
Mi scuso con tutti, anche sapendo che sarò in punizione per un bel pó...
《Tranquilla l'importante è che stai bene, hai detto un bambino, ti sei fatta un amico, che bella notizia, un giorno di questi invitalo qui a casa, così che giocate e vi divertite, e così ce lo presenti.》
Mi risponde la nonna, che sembra essersi dimenticata che fino a due minuti fa ero in braccio a un nazista e che l'ho disubbidita allontanandomi da lei, ma meglio così, una punizione in meno. Visto che quella dello zio Carlo vale già per 3...

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La Figlia Del FührerWhere stories live. Discover now