La sognatrice si concentrò a sentire l'eco della risata dell'utopista dentro il suo petto.
Sentiva allo stesso tempo, il ritmo del cuore che batteva come il ticchettio di un orologio. Quell'orologio era ripartito, il cuore era ripartito, da quando aveva incontrato l'utopista.
Contava così anche il lasso di tempo che ci metteva il Nastropianeta a passeggiare nell'Universo, per contare allo stesso modo i momenti in cui era stata insieme all'utopista. Erano già passati un anno e diversi giorni.
Aveva così paura che il tempo le sfuggisse dalle mani che collezionava ricordi. I più belli che aveva erano quelli con l'utopista.
Da quando i suoi occhi da sognatrice lo avevano visto mentre dominava il mondo sotto di lui come un cavaliere errante, si chiese se potesse proteggere allo stesso modo pure lei. Così piccola, fragile e disarmata.
E l'utopista lo aveva fatto. Così tante volte che la sognatrice non credeva ancora possibile che esistesse una persona talmente meravigliosa a cui poter dare all'Universo il suo nome.
Chiamò "Utopista" l'universo e l'utopista il suo "Universo".
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Astropianeta ✧
Short Story❝Non era vero, tu non muori mai, tu non muori mai. Sei dentro di me.❞ 𝐿𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑙𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑐𝘩𝑒 𝑑𝑎𝑛𝑧𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑓𝑖𝑠𝑖𝑐𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑣𝑖𝑐𝑖𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑈𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑐𝘩𝑒 𝑡...