Giorno 10

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Divento un temporale quando il tuo meraviglioso mondo mi cade addosso, signor utopista

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Divento un temporale quando il tuo meraviglioso mondo mi cade addosso, signor utopista. Quando ho il terrore di non poterne fare parte, di non essere abbastanza per farne parte.

Non so se andranno mai via certe paure; hanno messo le radici dentro di me sin dalla nascita, son diventate un'edera velenosa su questo rudere abbandonato da tutti. Ogni volta che scorre il sangue dentro le pareti, fanno nuove foglie.

Come una mendicante vengo sempre a bussare alla tua porta, da te, da te che non c'entri niente con questo mondo imbruttito. Mi dispiace, mio utopista. Le sognatrici ricreano sogni dalle scintille degli utopisti, non li schiacciano fra le mani come lucciole.

Ma quanto vorrei che ogni singola gocciolina che scivola sulla mia pelle graffiata, portasse con sé una tua parola per volta: vorrei entrasse nelle mie vene a sciogliere via tutto l'immondo ancora rimasto che ho.

Quanto vorrei farci fiorire dentro il tuo, di mondo, completamente e solo il tuo giardino, come se servissero le lacrime ad annaffiare le speranze per piantarci tutti i tuoi fiori preferiti.

Sono al buio sul pavimento in attesa che arrivi una luce e ancora l'unica luce che riesco a vedere sei tu, dolce utopista, la luce di un faro che attira a sé questa barcherella smarrita sbattuta dalla corrente, affogata dall'alta marea e rilasciata ansimante sulla battigia.

Non so signor utopista, se mi piace essere una piccola bimba per farmi proteggere da te o preferirei essere una donna vissuta per difendere te.

Non so se voglio essere entrambe.

So che sono solo ancora una bambina che si punge e sanguina ancora se tocca una rosa, che rimane bloccata come un cerbiatto mentre si scatena il maremoto dentro di lei.

Mi dispiace, mi dispiace signor utopista. Ma è bello vederti sorridere mentre mi afferri dal mio patibolo e mi liberi dal veleno delle mie ossa, che mi fanno ancora scricchiolare fra le tue braccia mentre scaccio via la polvere come da una bambola di porcellana.

Forse un giorno sarò una conchiglia. Raccoglimi dalla spiaggia, tenero utopista e poggiami su di te che voglio sussurrarti poesie fino ad arrivare al cuore. 

Astropianeta ✧Where stories live. Discover now