𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓼𝓮𝓲

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PUBBLICATO IL 28/02/24

ELEKTRA

Spillo la birra con la mano serrata attorno al bicchiere che stringo così tanto che temo mi si frantumi nella mano.

Che razza di troclodita.

Mi ha fatto sentire una nullità davanti tommy, mi ha trattato come se fossi una cazzo di schiava.

Ma chi si crede di essere?

Appena finito di preparare la birra la porto al bancone e quasi ce la sbatto sopra.

《Un po agitata regina delle nevi?》Chiede divertito il ragazzo dall'altra parte del bancone.

Ha i capelli castani e scompigliati, ha la giacca di football e molto probabilmente è un giocatore di qualche liceo considerato che molto probabilmente ha la mia età e dovrebbe andare a scuola, non so neanche se è maggiorenne ma, stranita come ero dall'atteggiamento di Byron, mi sono dimenticata di chiedergli l'età.

Non è neanche tanto alto, e lo dice una alta un metro e sessanta.

《Come?》chiedo stranita asciugandomi le mani sullo strofinaccio che poi mi butto sulla spalla.

《Tu non senti freddo?》Chiede al suo amico con ancora un sorriso da idiota sul volto.

《No amico questa bella sventola mi ha accaldato tutt'un tratto》ridacchia l'altro.

Lui ha il buzz cut e la stessa giacca, è alto poco più del suo amico ma ha più muscoli.

《Questi sono i vostri metodi di approccio? Me l'avete fatta seccare》annuncia la voce delicata ma tagliente di silvie apparendo dietro di me.

《Tranquilla tesoro anche tu non sei niente male》la squadra il primo ammiccando.

《Non vi fate schifo?》chiedo disgustata.

I ragazzi tendono sempre a trattare le donne come oggetti per il sesso senza vedere i loro valori.

《Dai prenditi una pausa e andiamo al bagno. Ti faccio rilassate io》allunga un braccio verso di me per accarezzarmi il braccio e io gli schiaffeggio la mano.

《Non toccarmi schifoso》lo avverto indietreggiando.

《Tieni apposto le mani oompa loompa o ti faccio diventare la metà di quello che già sei》lo minaccia silvie torcendogli la mano e facendolo urlare.

《Ma che cazzo fai sei pazza? Mi hai quasi rotto la mano》si lamenta il ragazzo portandosi la mano al petto.

《Appunto, quasi. Parla ancora e te la stacco a morsi》lo minaccia ancora.

《Ma dov'è il capo? Voglio parlare con il vostro superiore, che razza di dipendenti assume quell'incapace?》Chiede incazzato il ragazzo.

Stufa di sentirlo lamentarsi, presa da un momento di pazzia, afferro la birra che avevo appoggiato al bancone e gliela rovescio addosso.

《Datti una rinfrescata coglione che di cazzate ne dici troppe per i miei gusti》sbatto il bicchiere sul bancone mentre lui salta giù dallo sgabello infuriato.

《Ti ammazzo puttana》urla avvicinandosi e allungando un braccio oltre il bancone per afferrarmi.

Io indietreggio impaurita ma una mano grossa e muscolosa lo afferra per il colletto della giacca e lo trascina indietro senza il minimo sforzo.

Quasi lo scaraventa via.

Byron, nella sua solita aria impeccabile, lo guarda serio dall'alto lasciandolo in malo modo.

sin of lustWhere stories live. Discover now