𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓼𝓮𝓽𝓽𝓮

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PUBBLICATO IL 24/03/24

Busso alla porta con il cuore a mille e aspetto che mi dia il permesso di entrare.

Appena sento il suo invito apro la porta ed entro chiudendomela alle spalle.

Byron, seduto sulla poltrona, si è sfilato la giacca ed è rimasto con la cravatta nera e la camicia bianca perfettamente stirata che gli fascia i muscoli alla perfezione.

Con la giacca era splendido ed emanava potere da tutti i pori, ma senza, emana perversione soprattutto con quello sguardo infuriato.

《Mi dispiace. Non avrei dovuto rovesciargli la birra addosso. Ripagherò i danni il prima possibile》inizio torturandomi le mani ancora premuta contro la porta.

Spero solo che prima mi dia lo stipendio perché altrimenti sono fottuta.

《Siediti elektra》ordina indicandomi la sedia davanti la scrivania.

Senza contestare mi avvicino e mi siedo passando le mani sudate sui pantaloni.

Ora mi licenzia!

《Non devi ripagare nulla elektra. Lui e i suoi amici si comportano così con tutti. Se l'è cercata》mi rassicura.

Io lo guardo spiazzata.

《Quindi non mi licenzia?》chiedo sorpresa.

《Licenziarti? E per cosa?》Chiede confuso.

《Ho rovesciato la birra addosso ad un suo cliente》rispondo ovvia.

《Silvie ha fatto di peggio e ancora lavora qui. Non sarà un po di birra addosso ad uno sbruffone che ti farà perdere il lavoro》mi rassicura incrociando le mani sulla scrivania.

Il tessuto della camicia si tende sulle braccia e temo quasi si possa strappare.

《Volevo chiederti scusa elektra》mi dice poi confondendomi.

《Per cosa?》

《Per come ti ho trattato con Tommy. Quell'uomo non è affidabile》mi spiega.

《A me è sembrato gentile》rispondo con un alzata di spalle.

Lo vedo indurire la mascella e passarci una mano sopra come ad allentare la tensione.

《Beh non lo è. Lo conosco, non è affatto una brava persona》mi risponde mantenendo la calma, apparentemente.

《Perché che ha fatto?》chiedo confusa.

《Questo bar prima era suo. Svolgeva affari loschi e io l'ho denunciato. Siamo andati in causa e io ho vinto. Successivamente ho comprato il bar. È successo più di dieci anni fa ma lui è rancoroso e vuole vendicarsi》spiega sconvolgendomi.

《Dalla faccia e da come si è comportato oggi non si direbbe. Sembra così dolce》

《Anche la faccia più angelica può nascondere il demone più pericoloso》

Il modo in cui mi guarda mi fa tremare le ginocchia e se non fosse che sono seduta sarei caduta di sicuro a terra.

《Posso tornare di là?》chiedo a fatica sviando il sup sguardo.

《Si certo. Buon proseguimento》

Mi alzo e filo fuori dall'ufficio che iniziava a starmi stretto.

Quella frase sembrava rivolta a qualcun altro e non a tommy e ho come l'impressione si riferisse a lui.

Verso le 2, orario si chiusura del bar, non rimane più nessuno nel bar.

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