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Mentre varcavo la soglia dell'elegante Montecarlo Country Club, il mio cuore batteva all'unisono con l'emozione e l'incertezza. Avevo accettato questo lavoro con entusiasmo, ma non potevo ignorare il peso delle aspettative che gravavano su di me.

Percorrevo la lunga strada alberata, le palme ondeggiavano gentilmente nella brezza marina, e il profumo delle rose in fiore riempiva l'aria.

La fontana circolare al centro del cortile d'ingresso catturava la mia attenzione con le sue acque scintillanti, riflesse dalla luce del sole del mattino. Osservai con ammirazione le guardie impeccabilmente vestite all'entrata, mentre mi avvicinavo con un senso di anticipazione crescente.

I palazzi circostanti emanavano un'aura di eleganza senza tempo, e i giardini perfettamente curati parlavano di una cura e un'attenzione straordinarie. Ogni dettaglio, dalle luci che adornavano le facciate ai fiori nei vasi di terracotta, trasmetteva un senso di prestigio e raffinatezza.

All'entrata principale, il portiere in uniforme si inchinò cortesemente, accogliendomi con un sorriso caloroso. Attraversando l'atrio del club, mi sentii avvolta da un'atmosfera di glamour e opulenza, come se stessi varcando la soglia di un mondo completamente diverso. Era un luogo dove il lusso e l'eleganza si fondono per creare un'esperienza indimenticabile, e non vedevo l'ora di immergermi completamente in essa.

Con passo deciso, mi avvicinai alla reception. La scrivania di legno scuro era adornata con delicati fiori freschi, emanando un profumo leggero che riempiva l'aria. La receptionista, impeccabilmente vestita in uniforme, sollevò lo sguardo dal suo lavoro con un sorriso gentile, accogliendomi con cortesia.

-Buongiorno, signorina,- mi salutò con un tono cordiale. -Come posso esservi d'aiuto?-

Con grazia, estrassi la mia tessera di membro e la porsi sulla scrivania. -Sono qui per Sinner, Jannik Sinner. Sono la sua nuova mental coach- dissi con un sorriso fiducioso e soddisfatto.

La receptionista annuì cortesemente e prese la mia tessera, scansionandola con precisione. -Oh certo, la signorina Brown. Venga, l'accompagno.-

Mi sentii accolta, con un senso di anticipazione crescente, seguìi la receptionista lungo i corridoi eleganti e ben curati del club.

-Ecco qui, il team l'aspetta dentro.- arrivammo davanti ad un enorme porta di legno bianca. Dopo averla ringraziata, mi convinsi a bussare.

Dopo un momento, la porta si aprì lentamente, rivelando il team dietro di essa.

-Victoria! Siamo così contenti di averti qui con noi.- una stretta di mano seguita da due baci sulla guancia mi accolsero nella stanza. L'uomo era Simone Vagnozzi, uno degli allenatori di Jannik, lo conoscevo già, eravamo in contatto da ormai qualche mese.

-Anche io!- sorrisi premurosa.

Simone mi fece accomodare e premurosamente mi presentò tutto il team di Jannik, Darren Cahill con cui faceva coppia, Umberto Ferrara il preparatore atletico, Giacomo Naldi il fisioterapista e Andrea Cipolla l'osteopata.

Cominciammo a parlare di qualsiasi cosa, lavorativa e non, conoscevo quegli uomini da poco meno di un'ora e già mi sentivo a casa, era proprio vero, la bontà che trasmettevano dallo schermo era la stessa della realtà.

-Perfect!.- disse Darren, risi e con me anche il resto del team, era in Italia da un po' ormai ma il suo italiano ancora non era perfetto. Avevamo appena finito di organizzare tutto il lavoro ed eravamo più che soddisfatti.

Minds in love// JANNIK SINNERWhere stories live. Discover now