Capitolo Sedici

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Ammetto che questa serata mi serviva, l'ultima settimana è stata un inferno.

Sono mancato per giorni, ormai i ragazzi ci hanno fatto l'abitudine e non si offendono più del dovuto, tutti tranne Chris.

Lui continua ad arrabbiarsi, a fare domande e a pretendere risposte che puntualmente non riceve.

Un giorno si stancherà, lo fanno tutti.

Probabilmente sarò l'ultimo a varcare l'ingresso, saranno tutti riuniti almeno da qualche ora. Will ha insistito per fare questa cazzata, un pigiama party. Tutta una scusa per organizzare senza interruzioni l'ambita festa prima di Natale.

Non ho idea di cosa si dovrebbe fare ad un pigiama party. Non ho mai partecipato ad uno e comunque, resta roba per bambini.

Il pigiama dobbiamo indossarlo davvero?

Le nevicate si fanno più abbondanti, il bianco è ormai sovrano indiscusso di questo periodo. Quasi tutti odiano la neve, io la trovo affascinante.
Piccoli fiocchi candidi e morbidi che, in massa, possono causare stupidi o gravi incidenti.
Puoi uscirne illeso o con qualche contusione, a volte puoi restarci stecchito.
Bella e pericolosa.

Vorrei non scurisse così in fretta il cielo, mi dà ai nervi dover aspettare più tempo per terminare una giornata. Il buio dovrebbe significare che è la fine, invece non è neanche ora di cena.

Silenzioso, percorro il viale sul retro che porta alla seconda casa dei Miller.
La veranda è illuminata. Salgo i gradini e togliendo le scarpe, entro. Non è mai bloccata la serratura di questa porta. Non so neanche se mi stanno aspettando, non ho confermato l'invito.

"Eccolo" Urla Brianna, che scavalca lo schienale del divano. Si affretta a baciarmi la guancia, storco il naso per il forte odore di birra che emana. Questa è già ubriaca.
Scuoto la testa, la ragazza è un caso perso.

La reggo per le spalle, mantengo una distanza di sicurezza. Non so quante volte devo ripetere che non mi piace il contatto.

Saluto tutti con il solito cenno, c'è anche Sara e si avvicina per salutarmi.
"Mi ha invitata Carl".

Non ha bisogno di giustificarsi. In realtà sono stato io lo stronzo, non mi sono più fatto sentire dopo averla letteralmente abbandonata al centro commerciale.

Faccio spallucce "Mi fa piacere vederti".
Non è proprio una bugia, alla fine è una bella ragazza e potrei passarci un'ora in spensieratezza.

Tolgo il giubbotto e lo lancio su una sedia vuota, passo accanto a Carl e sfioro i capelli di Jessy. Con lei ci siamo chiariti, niente più sesso però.

"Ciao".
Con la coda dell'occhio trovo il padrone di casa.
"Ciao" rispondo con lo stesso distacco.

Mi aspettavo una scenata, delle domande, qualsiasi cosa... Invece mi supera e recupera una ciotola piena di patatine. La posiziona sul tavolino basso, al centro della stanza.

Mi sta evitando. Davvero?!

Va bene, così potrebbe funzionare. Niente domande, niente bugie.

"Perché sei ancora vestito?" Sara me lo domanda ma non è l'unica a fissarmi, lo fanno tutti.

Guardo i ragazzi seduti scomposti tra il divano, le poltrone ed il pavimento. Indossano tutti ridicoli pigiami. Cazzo.

"Credo di averlo lasciato a casa" ridacchio in imbarazzo. Mi massaggio il retro della testa con la mano, giusto per avere qualcosa su cui concentrarmi.

Prima che possa aggiungere altro, un pigiama azzurro e bianco mi viene passato.
"Avrei scommesso che se ti fossi presentato non avresti portato il necessario".
Anche se tutti sghignazzano, Chris non sembra per nulla divertito. È rigido e troppo composto, anche per uno come lui.
"Grazie" lo prendo e vado a cambiarmi in camera.

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