Capitolo Quarantasei

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È assurdo che mi faccia strano essere a cena a casa mia.
Non so se sia realmente casa mia, Chris non la vede così.
Gioco con il cibo nel piatto, non intenzionato minimamente a mangiare.
Il prossimo giudizio è stato rinviato tra due mesi.
Quindi sicuramente potrò passare quelle notti con il mio ragazzo.
Il mio ragazzo. Mi fa ancora strano dirlo.
Resta il fatto che odio il mese di settembre, questo processo poteva essere rinviato in qualunque periodo ed invece...
Sono proprio fortunato.

"Non hai intenzione di mangiare?" Mio padre posa le sue posate. Versa dell'acqua nei bicchieri, porgendo il primo a Cora.
"Non ho fame" mantengo lo sguardo basso, attento a non incrociarlo con nessuno di loro.

"Certo. Sei andato subito a ricreare la tua scorta, immagino"
"No"
"Sono stato via solo dieci giorni, eppure posso dire che hai perso peso. Cosa stai combinando, in quale dipendenza ti sei infilato questa volta?" Ringhia.
So che mi colpirà appena la prossima risposta non sarà di suo gradimento.

"Non ha preso nulla"
Alzo la testa per guardare Cora.
"Abbiamo passato molto tempo insieme, è stato bravo". Non incontra direttamente il suo sguardo e vorrei poterle dire di smetterla di comportarsi stranamente.
Se c'è una cosa che lo fa incazzare, è quella di non essere guardato in faccia mentre gli parli.
"Ah, sì?" Domanda, un sopracciglio alzato per la curiosità e le dita che giocano nervosamente sul polsino della camicia.

"Mi hai detto tu di tenerlo d'occhio. Mi hai chiamata, ricordi?" Usa un tono fermo, fluido.
Così potrebbe funzionare.
"Giusto" Mormora "E sentiamo, cosa hai fatto alla faccia?"
Merda.

Ci sono un paio di lividi, sbiaditi ma ovviamente lui ha dovuto farci caso.
"Ho litigato con Jennifer, per un attimo la situazione è sfuggita di mano. Abbiamo risolto"
Faccio incontrare le mie iridi con le sue, stravolto dal suo tentativo di proteggermi.
"Perché avete litigato?"
"Ho scoperto che è stata a letto con Nathan. Cioè, lei ha venticinque anni e lui è mio fratello a stento maggiorenne. Dovrebbe essere una cosa illegale" Sbotta. È così sfrontata da sembrare sincera anche a me che conosco la verità.
L'ho colpita io.

C'è silenzio, non ho il coraggio di guardare nessuno oltre lei.
Potrebbe usare qualsiasi parte della storia per addossarmi la colpa e punirmi.
Quindi sì, sussulto al fragore di una forte risata.

"Questa è la mia ragazza. Pronta a difendere l'onore della famiglia e a rigirare la moralità legale.
Sono ottime carte quando devi confrontarti con una giuria popolare".

Assurdo, mi tocca essere in debito con lei.
Sobbalzo alla pacca che mi viene data sulla spalla, irrigidendomi e fermando il respiro.
"Ed io che pensavo di doverti riportare sulla retta via. Qualcosa di buono riesci a farlo"
Non posso dire effettivamente perché questa frase mi faccia così male, non c'è nulla che mi meravigli ma non fa altro che confermare la certezza che Chris non verrebbe mai accettato.

Non che volessi organizzare una riunione in famiglia. L'ultima volta che è stato in questa casa con mio padre presente, è finita con entrambi spezzati ed in lacrime.

Abbasso lo sguardo, osservando il piatto ancora pieno di cibo.
Potrei metterlo in un contenitore e portarlo fuori alla stazione, è pieno di clochard a cui farebbe comodo.
Senza un'auto arriverei domattina, non siamo in centro città, anche se effettivamente non ho di meglio da fare.

"Si può sapere che hai?"
Drew ringhia, ha una presa salda sul braccio di Cora, che toglie veloce appena si accorge che mio padre lo sta guardando in modo torvo.
"Non ho nulla. Voglio solo essere lasciata in pace".

Che cazzo sta facendo.

"Quindi lo reputi normale? Sono stato via per giorni e neanche mi hai salutato. Cosa succede? Ho dimenticato qualche festività? Hai cambiato colore di capelli e non l'ho notato?"
"Voglio solo tempo per me, va bene?" Risponde stizzita.
Unghie smaltate grattano su alcuni braccialetti.
Mi era sfuggito il suo vestiario. Molto più coperta del solito. Ha un jeans lungo ed una maglietta a mezza manica senza nessuna scollatura. I capelli sono sciolti, coprendole appena le spalle.

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