capitolo 5

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"Ti odierò fino all'ultimo respiro e dopo quello ti amerò
per sempre"

🌙

Nate Pov

Mi sveglio che è già l'ora di pranzo e cazzo se mi gira la testa.

Dovrei smetterla di ubriacarmi così tanto, ma soprattutto dovrei smetterla di mischiare le canne con l'alcol non porta mai nulla di buono, cosa che ovviamente non farò, ma è sempre bello darsi degli obbiettivi per poi non rispettarli.

Lato positivo è che oggi salto scuola quindi con calma mi avvio verso il soggiorno dove ovviamente non trovo nessuno dato che i miei escono alle 6.00 per andare a lavorare.

Fanno entrambi i medici nell'ospedale principale di Camden, è più il tempo che passano al lavoro che quello che passano a casa,

Mio padre fa il chirurgo pediatrico mentre mia madre lavora nel settore per i tumori, si sono conosciuti durante il tirocinio e da lì nessuno li ha più separati.

Anche se non lo dimostro quasi mai sono felice di aver avuto dei genitori come loro che anche se il tempo che passiamo insieme è poco sono sempre stati molto attenti e presenti nella mia vita e non potrei esserne più grato.

In cucina trovo un bigliettino lasciato da mia madre che mi dice di prendere una tachipirina in caso di forte mal di testa e che per pranzo mi ha lasciato gli avanzi di ieri sera da scaldare.

Sorrido e mi verso un bicchiere di succo all'arancia preso da frigo.

Non faccio mai colazione, il solo pensiero che di prima mattina io debba mangiare qualcosa mi fa già salire la nausea di suo.

Dopo essermi scolato il succo vado in bagno notando le mie condizioni a dir poco schifose, i capelli tutti arruffati, l'alito che sa di alcol e qualsiasi altra sostanza io abbia assunto la sera precedente quindi decido di farmi una doccia anche per cercare di svegliarmi.

La doccia dura un po' più di un tempo medio che ci vuole per lavarsi considerando che dopo un'ora sono ancora sotto il getto freddo.

Amo farmi le docce fredde, in qualsiasi stagione che sia estete o il più gelido degli inverni.

La sensazione dei piccoli brividi e della pelle d'oca che mi viene ogni volta mi da pace, non so perchè ma mi aiuta a connetermi con la realtà e a non pensare a nulla, è un po' come l'effetto dell'alcol solo che una doccia fredda non ha mai ucciso nessuno.

Ovviamente faccio entrambe le cose, ma questi sono minuscoli dettagli che non riveleremo a nessuno.

Quando ormai la mia pelle è rossa dal freddo decido di spegnere l'acqua e uscire cercando di non scivolare come mi successe da piccolo, penso ancora di avere la cicatrice tra i capelli, era un taglio davvero profondo, per fortuna c'era mia madre che mi ha subito messo i punti, altro lato positivo di avere due genitori medici.

Mi soffermo a guardare la mia figura allo specchio e mi asciugo i capelli con solo un asciugamano, non capisco la gente che passa le ore a sistemarsi i ciuffi per ottenere un risultato perfetto, io uso il metodo alla cazzo di cane e vi assicuro che il risultato non è niente male.

Mi vesto indossando un paio di pantaloncini da basket neri e una maglia del medesimo colore.

Mi lancio sul divano in soggiorno e mi metto al telefono controllando tutti i messaggi a cui ancora non ho risposto.

Quando vedo che il mio telefono segna che ho 122 chat da leggere mi rendo conto che forse dovrei iniziare a rispondere alle persone anziché ignorarle.

Se qualcuno dovesse morire non mi chiami per aiutarlo.
Inizio a rispondere prima ai miei amici che mi insultano per non esser venuto a scuola e poi passo ai vari gruppi a cui non ho assolutamente intenzione di dare una risposta.

EclipseWhere stories live. Discover now