EXTRA: Mattia/5

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[Lunedì pomeriggio 17/06/2019]

"Due debiti, Mattia! Due!", urla mamma, dall'altra parte del tavolo da pranzo, in cucina.

"E ho capito! So leggere!", ribatto, scattando in piedi.

"Non rispondere, guarda, o giuro che..."

"E basta! Sempre a trattarmi così, non ne posso più!"

"A trattarti così, come?! Eh, Mattia?! Che cosa vorresti dire?!"

"Sempre a sgridarmi, sempre che ti lamenti, fai storie per ogni cosa, e se apro bocca sempre a dire che devo stare zitto e..."

"Perché tu sai solo fornire scuse ridicole e provocare, ecco perché!", ribatte. Mamma mia come mi fa salire il nervoso... "E dove stai andando?!"

"In camera, così mi lasci in pace!", sbotto. Voglio stare solo. Non mi basta che mi sono rovinato l'estate con due insufficienze, e che cavolo, quella stronza d'inglese, stronza fino all'ultimo, ho preso cinque e mezzo, ma mettimelo sei, che ti costa!

"Tu non vai da nessuna parte, vieni qui immediatamente!"

"Ma cosa vuoi ancora?! Mi hai sgridato, basta, ho capito, ho due debiti, fine..."

"Ma ti rendi conto almeno?! Eh?! L'anno scorso ne avevi uno! E te l'abbiamo fatta passare liscia, anzi no, tuo padre te l'ha fatta passare liscia, ma cosa ti abbiamo detto?! Che ti capivamo perché era il primo anno, ma che dal secondo dovevi impegnarti! E s'è visto! Non uno, ma due!"

"E basta! Io ho studiato, che vuoi da me se quelle matte..."

"E non buttarla sui professori adesso! Che stai sempre ai videogiochi!"

"Non è vero, basta con questa lamentela su videogiochi!"

Insomma, il solito copione. Ormai andiamo avanti così sempre. Non ce la faccio più. Me ne vado in camera perché se no rischio di iniziare a piangerle davanti ed è decisamente l'ultima cosa che voglio. Ma continua a urlarmi dietro. La ignoro, stringo i pugni e accelero, ma che palle, mi viene dietro, fino alla mia stanza!

"Cosa pensi di fare, imbambolarti davanti la console per tutto il pomeriggio adesso?!"

"No, voglio stare solo ti ho detto!", le urlo con rabbia, saltando sul letto.

"Ora ti faccio vedere io!" Che vuole fare... cavolo, lo sapevo! Voleva la scusa. S'avventa sul mobile della TV, anzi, sulla Xbox. "Ora ti stacco sti dannati cavi e poi vediamo se continui a rispondere così..."

"No, aspetta, e che cavolo! Così la rompi!"

"E' inutile, te la scordi questa cavolo di console!"

"Ok, ma così la danneggi, basta! Faccio io, e che cavolo!"

Mamma mi guarda, sembra convincersi. Sbuffo, che palle, è la beffa oltre il danno, mi tocca smontare la console per farmela sequestrare. Stacco tutti i cavi e la tiro fuori dal ripiano del mobiletto. "Ecco, vedi?" Mamma me la strappa dalle mani. "E fa' piano, metti che si rompe..."

"E magari!", sbotta lei.

"Guarda che me l'avete comprata voi, sono soldi vostri", ribatto, ma almeno non dice niente, se ne va con la console in mano, convinta di aver vinto, bah, ma mi arrabbio, raggiungo la porta e la chiudo con forza, poi mi butto a letto, dove ritrovo il telefonino. Cavolo, e se mi sequestra pure questo?

Sento dei passi veloci, lo sapevo, sta tornando indietro. Apre la porta di botto.

"Ti ho detto mille volte di non sbattere le porte!", urla. Cavolo, è proprio una furia. Non me ne rendo conto, ma si avventa su di me veloce, è arrabbiatissima, i capelli tutti scombinati, rossa in viso e... "AHIA MA CHE FAIII!" Mi ha dato una sculacciata! Ma che cavolo! Cerco di ritrarmi, ma sono sul letto, non ho dove scappare, mamma continua a schiaffeggiarmi a caso, le gambe, il fianco, vuole proprio prendermi a sculacciate, ma cavolo! "Vedrai come ti concia tuo padre appena torna!", la solita minaccia.

Le nuove regole di papà (vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora