82. Un altro regalo inaspettato

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[Papà] [Sabato mattina 29/06/2019]

"Riccardo, non te lo ripeto più", insisto. Mio figlio è avvolto in un sudaticcio bozzolo di lenzuola spiegazzate, nella penombra della camera, ancora immersa nel silenzio mattutino, scorgo solo il torace nudo, un ciuffo di peli scuri nascosto nell'incavo dell'ascella, il braccio alzato, sottile, sollevato oltre la testa. "Se non ti alzi adesso le prendi, e iniziamo la giornata con un bel sedere rosso e bollente".

"Ho capito, smettila!", sbotta, girando sull'altro fianco e spostando il cuscino con un gesto che, se non fosse fatto di cotone e poliestere, produrrebbe un rumore forte e sordo.

"Dai Richiiii!", pigola il piccolo, alle mie spalle, di ritorno dal bagno. Si è svegliato presto, impaziente per la festa di compleanno, e non appena ho varcato prematuramente la soglia della camera per svegliare questo capriccioso adolescente, si è alzato spontaneamente, dirigendosi al bagno.

"Cheppalle oh è sabato, poltrire il sabato mattina è sacro!"

"Sì, diritto sancito dalla Carta ONU, avanti, muoviti!", ribatto, sarcastico. Rompo gli indugi e, individuato il sedere di mio figlio, sporgente verso l'esterno del letto, gli mollo una pacca, che lo fa sobbalzare. Riccardo protesta, si gira di botto sulla schiena, approfitto del momento in cui ha abbassato la guardia per strappargli di dosso le lenzuola e...

Sento Giulietto ridacchiare, una risatina a tratti imbarazzata. Riccardo diventa viola in viso, tramortito, non riesce nemmeno a reagire. E se anche cerco di concentrare lo sguardo sulle sue imbarazzate gote adolescenziali e fresche di rasoio, non posso evitare di riconoscere, alla periferia inferiore del mio campo visivo, l'alzabandiera mattutino che si erge glorioso e fiero dai boxer di mio figlio.

"Eccheccavolo, papà!", sbotta, e questa volta è lui a strapparmi le lenzuola dalle dita, mentre resto intontito, coprendosi. "Se ti dico che mi alzo, mi alzo! Sempre a mettermi in imbarazzo..." Giulietto, intanto, continua a ridacchiare, divertito, godendo dell'imbarazzo comunicato dal fratello. "E smettila, pure tu!"

"Scommetto che stavi pensando ad Antonella!"

Riccardo mi fissa sconvolto e mi sa che ricambio con lo stesso sguardo. E questa? Da dove salta fuori? Gli avrà spiegato qualcosa, Riccardo? In fondo, condividendo la camera da, be', da sempre, gli sarà capitato mille volte di imbattersi nelle erezioni mattutine, magari Riccardo si sarà fatto anche beccare mentre si toccava al computer o...

"Giulio, ma che cosa dici?", lo riprende Riccardo, interrompendo anche i miei pensieri.

"Dai, non è così?", reagisce il piccolo, quasi deluso. "Che ho detto di male?"

"Non... non hai detto nulla di male", decido di intervenire. Non voglio che i miei figli crescano all'ombra di pruderie e raffazzonate censure fuori dal tempo, ho sempre cercato di mantenere con Riccardo un dialogo aperto sulle sue esplorazioni sessuali, e anche con i gemelli, così precoci, sono stato chiaro sin dall'inizio. E poi c'è stata quella volta che, avendoli sculacciati insieme, Riccardo e Giulietto, l'erezione del fratellone ha suscitato le domande del piccolo e anziché arginare il problema l'ho affrontato di petto, quasi facendo sul corpo di mio figlio una lezione di educazione sessuale. "Capita anche a te, la mattina, lo sai, no?"

Riccardo, intanto, si è messo a sedere. E anche se bastava già il lenzuolo a coprirsi, ha posto il cuscino sul proprio grembo, quasi ad annullare, a rimuovere dalla realtà e dallo spazio quella porzione del suo corpo. Si limita a restar fermo, a sbuffare e respirare sonoramente.

"Sì ma a me succede perché devo fare tanta pipì, l'hai detto anche tu", risponde, ritrovando un tono vivace, il suo solito cinguettio. E' talmente a suo agio con l'argomento che si è messo a sedere ai piedi del suo lettino, in canottiera e slip. "Infatti prima mi sono alzato ed era così poi ho fatto pipì e ora si è abbassato". Ah, che bella l'ingenuità totalmente priva di malizia dei bambini... spero davvero che con lui la natura e la prenda comoda. La pubertà precoce dei gemelli è, a volte, una seccatura... e si è pure messa di traverso nei miei primi tentativi di disciplinarli ricorrendo alle sculacciate. Quante situazioni tremendamente imbarazzanti e umilianti ho, non volendo, procurato a Marco... "Però lui è così perché è grande e pensa alla sua ragazza e gli succede... insomma... no?", insiste il piccolo.

Le nuove regole di papà (vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora