I found it!

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- Brookyln, fa un freddo cane, io non ce la faccio più - disse esasperata Fortune, dal tronde lei era in divisa; praticamente nuda e ci saranno stati si e no 10°C

- Anch'io Fortune, anch'io. Ma non possiamo fermarci, potrebbe succederci di tutto. Cerchiamo di non pensarci - le dissi cercando di rincuorare sia me che lei

- No Brook, davvero non credo di poter continuare ancora per molto - mi disse sedendosi su una panchina

Mi sentii sprofondare nello sconforto

- Fortune se ci fermiamo avremo ancora più freddo! Dobbiamo andare avanti ancora per qualche chilometro - la implorai tirandola per il braccio, lei prese un respiro profondo e riprese la camminata.
Le offrii una sigaretta sperando potesse scaldarci un pochino e probabilmente lo fece.
Camminammo ancora per qualche chilometro finché non decidemmo di provare a richiamare i ragazzi. Fortunatamente Jimmy rispose al telefono di casa e dopo pochi minuti ci portò in auto all'ospedale.
Pensai a quanto si sarebbero incazzati i medici e che casino avessi combinato. Ero un disastro e lo sarei rimasta per il resto della vita.
Avrei voluto aver Matt lì in quel momento, non James.

                              ***

Jimmy guidava con lo sguardo fisso sulla strada. Non avevo idea di che ore fossero, mi sentivo solo tremendamente stanca. E avevo freddo, quel tipo di freddo che alcuni mesi prima faceva parte di me. Rabbrividii al pensiero di tornare a qualche mese precedente; quando la mia vita era un continuo susseguirsi di stronzate. Quando Andy c'era ancora. Pensai ancora a lui, a mio padre ed a tante altre cose. Pensai a Matt ed a quanto avrei voluto averlo affianco.

- Br, Brooklyn?! -

Sentii qualcosa, o meglio, qualcuno sfiorarmi la guancia e chiamare il mio nome.
Cercai di aprire gli occhi ed una debole luce colpì le mie pupille. Li richiusi subito, mi stropicciai le palpebre con i polpastrelli e tentai di riaprirli. Questa volta i miei occhi ne incontrarono un paio verdi. Mi sentii a casa.

- Matt! - gli dissi piena d'euforia abbracciandolo - come sono felice di vederti -

- Anch'io sono felice di vederti -

Mi guardai attorno e mi accorsi di non essere in ospedale, ma bensì nella mia camera da letto. Non capii, mi guardai il braccio ferito e mi accorsi di averlo disinfettato e fasciato.
Guardai Matt interrogativa

- Zacky ti ha fatto da infermiera, lui sa sempre come curare ogni tipo di ferita. Sai lavorava come paramedico prima di diventare uno dei fondatori del Club - spiegò il mio ragazzo - comunque Fortune è sul divano, e tutti gli altri sono in cucina. Spero non ti dispiaccia se stiamo da te dato che qualcuno ha fatto la spia sul nostro indirizzo -

Rimasi spiazzata. I ragazzi erano in pericolo.

- Merda. Certo che potete rimanere qui, ma non siete al sicuro. Dobbiamo trovare un altra sistemazione. - dissi a malincuore

- Non pensiamoci ora. Vieni, andiamo di là che Brian e Johnny hanno fatto la colazione -

- la colazione? - chiedo sorpresa - ma che ore sono? -

- le nove e venti tesoro. Dai alzati -

E così feci, mi issai sulle mie stanche braccia e mi tirai su dal letto malconcio. Matt era già uscito ancor prima che scendessi dal letto. Feci una prima tappa al bagno.
Ancora una volta la mia immagine mi fece rabbrividire e rimpiansi quel momento di pazzia nel quale tagliai i miei lunghissimi capelli neri. Quello che mi ritrovavo ora era una cosa indefinita più lunga a destra che a sinistra e di un colore spento. Capii che erano deboli e che avrei assolutamente dovuto iniziare a mangiare se non avessi voluto perderli tutti.
Feci una velocissima doccia e mi rivestii. Spazzolai i capelli e uscii.

Mi diressi in cucina dove i ragazzi stavano già facendo colazione. Johnny mi salutò con un cenno della mano dato che era intento a ingozzarsi come un maiale. Sorrisi tra me e me.
Mi sedetti affianco a James il quale stava sfogliando nervosamente un quotidiano alla ricerca di non so bene cosa. Matt camminava con lo stesso nervosismo avanti ed indietro per la stanza, mentre Brian e Zacky stavano parlando di qualcosa che non riuscii ad afferrare.
All'appello mancava però Fortune. Mi guardai attorno e la scorsi a coccolata sul divano con indosso la coperta di lana. Stava leggendo un libro, uno di quelli che sicuramente aveva preso dalla libreria affianco al sofà e non si era nemmeno accorta della mia presenza.

Guardai tutto il cibo sul tavolo, c'era davvero di tutto. Mi versai una tazza di tè e mi preparai qualche fetta di pane tostato con la marmellata. La fissai per alcuni istanti, presi coraggio e l'addentai. Matt fermò la sua irrequieta camminata, James alzò la testa dal giornale, Brian e Zacky taquero, Johnny smise di masticare e Fortune alzò gli occhi dal libro.
Mi sentii imbarazzata, avevo gli occhi di tutti puntati addosso.
Masticai lentamente finché Matt non si avvicinò al mio viso e mi guardò negli occhi.

- Brava, amore - mi disse poi accarezzandomi la testa. Gli altri applaudirono e finalmente capii. Avevo fatto un passo importante, ero decisa a combattere la mia malattia ed erano tutti fieri di me.

- Grazie ragazzi - risposi con gli occhi lucidi.
Nei seguenti quaranta minuti riuscii a finire le due fette di pane tostato e a bere il mio tè caldo.
Aiutai poi Johnny a spreparare e lavare i piatti. Adoravo quel ragazzo, era così innoquo, calmo. Si capiva che era più piccolo degli altri, aveva l'età mia e di Fortune, forse anche per quello riuscivamo ad andare così d'accordo.

- L'ho trovato! - sbottò James e tutti ci girammo a fissarlo.
Matt, Zacky e Brian corsero da lui e fissare il pezzo di giornale che James teneva tra le dita - è quello che fa per noi, qui non ci troveranno mai. -

- Ma James, è dall'altra parte del mondo! - sbottò Zacky

- E chissenefrega! Meglio no? Almeno potremmo vivere in pace -

Sentii lo stomaco annodarsi. Si sarebbero davvero trasferiti dall'altra parte del mondo? Io non sarei riuscita a vivere un solo giorno senza loro, ma non avrei mai potuto lasciare Huntington Beach.

- James, mi pare una cazzata. Davvero, non ti offendere, ma se poi ci trovano prima che lasciamo il paese cosa faremo? - chiese Matt preoccupato

- È un rischio che dobbiamo correre comunque. In qualsiasi altra parte del mondo ci trasferiremo -

Fissai Johnny affianco a me. Anche lui era pensieroso e non prestò attenzione al mio sguardo colmo d'angoscia. Cercai allora conforto in Fortune, ma se ne stava lì nella stessa posizione da un'ora a leggere quel dannato libro invece di aiutarmi, mentre tutte le certezze che avevo mi stavano crollando addosso. Come potevo essere così egoista?
Forse anche lei si sentiva angosciata all'idea di andarsene, ma non aveva più una famiglia, io invece, avevo ancora un padre.

- Non hai trovato nient'altro di più accessibile James? - chiese sgomentato Brian

- Veramente sì, ma non so se possa fare al caso nostro - gli rispose il ragazzo dagli occhi cerulei sfogliando ancora il giornale - ci sarebbe questo -

Un barlume di speranza si accese nel mio cuore. Sperai in cuor mio che qualcosa fece cambiare idea a tutti.
Li avrei ospitati io per tutta la vita se non fossero stati così in pericolo.

20 sigaretteDonde viven las historias. Descúbrelo ahora