The house

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Mi avvicina i lentamente al tavolo dove stavano tutti attorno a James, cauta cercai di sbirciare e notai subito il nome della via in cui si trovava la fantomatica casa, e chiamarla tale è un eufemismo dato che era una villa di dimensioni colossali, peccato perché era notevolmente degradata, diroccata e ci sarebbero voluti mesi per metterla apposto.

- Cazzo! - irruppe Brian esterrefatto - è gigantesca, qui possiamo farci di quei festoni che Dio solo immagina -

A spegnere l'entusiasmo dell'amico ci pensò subito Matt

- Certo Brian, se non fossimo ricercati dalla polizia di stato -

Gli occhi dell'amico smisero di brillare e la sua espressione divenne cupa e triste. Nel frattempo il resto della compagnia cercava di trovare i pro e i contro per quell'abitazione apparentemente isolata dalla città.
La osservai meglio e ogni mio dubbio si dissolse appena ne lessi il nome

- Io la conosco - affermai convinta - io ed Andy andavamo a giocarci da piccoli, è un bel posto, ma ci sarà un gran lavoro da fare, per quanto ne so è disabitata da decenni, non oso immaginare come sia ridotta all'interno ora -

- Pensi di poterci portare questa sera? - mi chiese James. Subito un brivido mi percorse la schiena. No. Non ci sarei andata a vivere, odiavo quel posto e avevo troppi ricordi legati a quell'abitazione, a quel luogo. - Brook? -

Mi destai dai miei pensieri, e ora che diavolo mi invento?

- S-sì - farfugliai - ma non è ib un bel luogo, papà non ci faceva mai andare dopo le cinque del pomeriggio, diceva che era malafamato.

Un flash. Papà.

Corsi al telefono per avvertirlo della mia 'autodimissione' dall'ospedale e che sarei andata a trovarlo nel minor tempo possibile.
Composi il numero con le dita tremanti, un senso di colpa mi pervase, sentii una voce dirmi che ero una delusione per tutti, che non mi meritavo nulla. La stanza iniziò a girare ed all'improvviso buio. Persi i sensi e caddi a terra.


Nota autrice:
Sì, sono proprio io, riemersa dalle tenebre! Non ho avuto un buon periodo, sono stata male e ho perso la voglia di fare la maggior parte delle cose che amavo, ora però sto combattendo forte e mi sono sentita in vena di scrivere queste poche righe, scusate davvero per la lunghissima assenza, ma continuerò la storia e la concluderò. Spero che ci sia ancora qualcuno che la segua, ad ogni modo spero che questo micro capitolo vi sia piaciuto. Non abbiate timore a commentare, insultatemi pure per la grande assenza o per qualsiasi altro motivo ahah, ma datemi un segno. Grazie a tutte, un bacione e al prossimo capitolo

20 sigaretteWhere stories live. Discover now