Capitolo 18 - Mala tempora currunt

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"C'è sempre un silenzio che ci imbroglia, perché lì sentiamo tutte le parole che ci spaventano."

Cesare Pavese


«Cosa intendi dire?» provò a chiedere Rachele, il cuore pesante di un misterioso senso di turbamento. La Luna parve nascondersi dietro delle nuvole e piombò l'ombra in quella stanza così antica, immobilizzata in un'epoca distante.

Non ebbe risposta, Morgana sospirò e guardò verso il giardino.

«Sono tornati» disse solamente e si diresse verso la cucina, le voci dei ragazzi in disputa su un qualche dubbio riguardo le corrette erbe raccolte nell'ultima ora.

Rachele la seguì, stizzita da tale ambiguità ma non volle indagare oltre. Sapeva segretamente, lì nel profondo, a cosa si riferisse la stregona. Si massaggiò il petto piano, ancora in quella stanza rimasta sola, e osservò il lago privo di un qualsiasi bagliore. Faceva paura l'oscurità senza stelle, pensò, e affrettò il passo.

«Potevi avvisarci delle piante carnivore che tieni a nord dell'isola, sarebbe stato carino» fece Elia, il fiatone che gli riempì le gote di un rossore comico. «L'ultima volta che sono venuto non c'erano tutti questi guardiani, o sbaglio?»

Rachele osservò Luca, i capelli arruffati e pieni di foglie, le mani scorticate con qualche spina. Di un roseto forse? Aveva visto delle rose approdando sull'isola?

«Negli ultimi dieci anni ho dovuto tutelarmi in qualche modo, ragazzino» rise piano la riccia, prendendo un unguento che passò a Luca scompigliandogli i capelli. Confuso e arrossendo, lo aprì e ne sentì il profumo. Si convinse e cominciò a spalmarlo sulle mani doloranti.

«Il Consiglio sembra essersi animato di un nuovo odio verso noi stregoni, Tarantasio si è dato molto da fare ultimamente per tenerli lontani. Non vedi che pancia piena che ha?» continuò Morgana e Luca alzò lo sguardo, muto ma gli occhi allarmati.

«Eh?» esordì lui, ma venne ignorato.

«Ah sì, la nuova campagna politica del Consiglio, me ne aveva parlato il Signor Centauri. Siamo partiti per quello, da quanto ho capito» rispose Elia, intento a mettere gli ingredienti sul tavolo, suddividendoli in maniera ordinata.

Rachele seguiva il discorso dei due incuriosita, appoggiata allo stipite della porta. Seguiva i movimenti di Morgana mentre accendeva i fornelli e metteva a bollire delle erbe raccolte dai ragazzi.

«Scusatemi un attimo, mi spiegate per una buona volta cos'è questo Consiglio? È tipo quella roba che abbiamo in Parlamento?»

La donna rise, girando il contenuto della pentola. «Diciamo che è ancor più disfunzionale, sì. Ci dovrebbero stare i rappresentanti delle Creature della Notte, a guidarci, ma a quanto pare siamo capitanati da degli incompetenti nobili che non sanno minimamente quello che fanno. Sbaglio o recentemente hanno nominato capo del consiglio quel Cesare Imperatore?»

Elia sospirò e si sedette sulla sedia di fronte a Rachele, dandole le spalle. A quanto pare ce la stava mettendo tutta per ignorarla. Che ce l'avesse con lei per ciò che era successo sulla barca? A Rachele si strinse il cuore, aveva combinato un casino.

«"Recentemente" è un eufemismo Lady Morgana, si sapeva già da anni che sarebbe arrivato a quella posizione, soprattutto quando i membri della fazione magica contraria hanno cominciato a sparire uno dopo l'altro"per ragioni ignote". Il Consiglio è tutto un circo corrotto, lo sappiamo entrambi.»

La giovane seguì questo scambio con forte interesse e si spostò dalla porta per sedersi di fianco a Luca, le mani impastate da quella strana crema che odorava di menta.

Figli della Luna - Il mondo nascostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora