18. Da quella paura che non muore mai

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Quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. Ecco, questo modo d'essere è l'amore.
-Italo Calvino.

Prima di leggere questo capitolo assicuratevi di aver letto il precedente, ovvero 🌚𐌁𐌋𐌀𐌂𐌊 𐌑𐌏𐌏ⵍ🌚.
Buona lettura, e non dimenticate di leggere lo spazio autrice finale!

Erik

Siamo tutti in pericolo.

Credevo fossero questioni di famiglia, credevo fosse qualche minaccia un po' più pericolosa del solito e credevo che Alexander nel giro di qualche giorno avrebbe risolto l'intera questione.

Credevo che fosse il tutto un enorme scherzo.

Lo credevo per davvero. Oppure volevo solamente auto convincermi della non esistenza di un'opzione contraria.

Perfino Alexander si è ritrovato con le mani legate, senza alcuna pista o indizio da seguire o esaminare.

Il nulla più totale.

Credevo fosse momentaneo seppur conoscendo la gravità delle dinamiche, credevo che fosse uno stratagemma ideato solo farci spaventare, per metterci alla prova.

Non credevo facessero sul serio.

Ho allontanato Lynn, l'ho fatto perché pensavo di proteggerlo, perché volevo tenerlo al sicuro, lontano da tutto quel caos.

Alexander l'ha fatto con Delia, anche se temo che il modo in cui l'ha fatto sia stato crudele. L'ho percepito dai loro sguardi.

In quello di Alexander ho letto il rimpianto mischiato alla consapevolezza che quella fosse l'unica cosa giusta da fare.

In quello di Delia invece ho letto il dolore. Un dolore che non meritava per nulla al mondo.

Credevamo di fare la cosa giusta, credevamo che allontanandoli li avremmo tenuti al sicuro da minacce che, nella mia testa, continuavano a sembrare sempre più lontane dalla realtà.

Volevamo soltanto proteggerli.

Proteggerli da noi stessi.

Ora, però, la verità si manifesta davanti a me come un pugno nello stomaco. Lynn e Delia erano già coinvolti, immersi fino al collo in questo marasma, proprio come noi.

Non c'è modo di proteggerli per davvero.

O forse un'alternativa c'è.

Un modo per sentirci protetti, seppur sia solo una lontana impressione, è quello di restare uniti.

Abbiamo bisogno l'uno dell'altro e allontanandoci non faremmo altro che aumentare il rischio di pericolo.

Un pericolo che arriva stretto in gola proprio come un nodo che non si riesce a scogliere, un nodo che ti da l'impressione di soffocare da un momento all'altro.

Lui è qui.

Loro sono qui.

Ci stanno osservando e staranno sicuramente ridendo dei nostri volti preoccupati.

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