Premesso che io non sono un medico et cetera, et cetera, quali sono i motivi per i quali, secondo me, la vicenda non ha senso di esistere nei termini della narrazione polemica che se ne sta facendo? È molto semplice, così semplice che basterebbe partire dalla fine del mio papiro ma, se a qualcuno importa un po' di storia, ecco qua. Il clostebol è uno steroide anabolizzante che aiuta a incrementare la massa muscolare e a migliorare la performance atletica e sportiva.
Gli atleti cominciarono ad assumere questa sostanza tra gli anni Settanta e Ottanta in Germania (Est, Ovest, poco importa), a procurarla un certo dottor Klümper, che la portò anche in Bundesliga, i club lo Stoccarda e il Friburgo. Emblematico è il caso di Brigit Dressel che, per vincere l'oro nell'eptathion ai mondiali di atletica del 1987, morì tragicamente nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Mainz dopo uno shock paraplegico per l'insufficienza di un organo. Aveva assunto, sotto l'indicazione dei suoi medici, una serie di narcotici per trattare il dolore muscolare causato dall'utilizzo degli steroidi anabolici che lei considerava innocui dato che "li prendevano tutti". Nel suo corpo furono trovate tracce di 101 sostanze diverse.
Quando, nel 2015, l'elenco dei farmaci procurati ai calciatori tedeschi dal dottor Klümper venne reso noto, il tecnico della nazionale Löw fu chiamato a rispondere a domande in merito a una sua eventuale frequentazione della clinica del dottore, di cui Löw si fidava ciecamente e dal quale era stato un paio di volte quando aveva 18/19 anni. La Germania aveva appena vinto i mondiali di calcio, Klümper intanto era morto, il clostebol, che ai suoi tempi si assumeva per via orale o si iniettava, no. Esso era contenuto nel Megagrisevit, un farmaco commercializzato dall'italiana Farmitalia.
Sviluppato inizialmente nella Germania dell'Est, fu sintetizzato con altre sostanze e somministrato agli olimpionici. Caduto il Muro di Berlino, smise di essere cosi reperibile in Europa ma, in Paesi quali l'Italia e il Brasile, esso è un farmaco da banco: si può acquistare senza ricetta. In Italia, la forma più comune è quella del Trofodermin, un medicinale che interviene su abrasioni, lesioni, bruciature, ferite infette. Vi si può risultare positivi anche soltanto applicando la crema a un altro individuo, sulla confezione è riportato il classico simbolo
"doping".
In termini numerici, il 50% degli atleti che risultano positivi al clostebol, secondo la WADA, è italiano o deve la sua positività all'Italia. Tra il 2019 e il 2023, una quarantina di italiani si è trovato a spiegare come mai fosse positivo al clostebol e, il più delle volte, ha fornito una spiegazione convincente. Fabio Lucioni (calcio, il medico del suo club utilizzò lo spray per curargli una ferita), Matilde Paoletti (tennis, accarezzava il chihuahua medicato dalla madre), Mariano Tammaro (tennis, ferita su un ginocchio), Riccardo Moraschini (basket, la fidanzata si taglia cucinando e usa lo spray), Christian Burns (basket), Orsi Toth (pallavolo), Roberto Caputo (vela), Marco Bortolotti (tennis) sono solamente alcuni di questi.
Guardando ad atleti stranieri, troviamo Laura Barguero Jiménez, pattinatrice spagnola, che aveva utilizzato il Trofodermin per curare un taglio che si era procurata tra le dita a causa della lama di un pattino durante lo short program, ma anche la sciatrice di fondo norvegese Therese Johaung che, bruciatasi col sole a Livigno, applicò del Trofodermin sulla scottatura sotto consiglio del medico della nazionale norvegese Fredrik
Bendiksen, il quale si assunse ogni responsabilità e lasciò l'incarico con effetto immediato.
Nel mondo dello sport, ci sono casi simili a livello geografico: quando, nel 2016, fu Maria Sharapova a finire nell'occhio del ciclone per il Meldonium, il grande pubblico scopri che le centinaia di positività alla sostanza erano perlopiù russe, perché? Per il semplice fatto che, al di fuori dell'Europa dell'Est, il Meldonium è pressoché irreperibile.
Venendo a Sinner: doppia positività al clostebol il 10 e il 18 marzo 2024, durante Indian Wells e prima di Miami. Sinner non ha negato la presenza della sostanza nel suo organismo ma ha spiegato la ragione per cui tale sostanza vi era, appellandosi al principio del "No Fault or Negligence" da parte sua, lui che cioè non sapeva, sospettava né poteva ragionevolmente sapere o sospettare, nemmeno servendosi della massima cautela, che si stessero utilizzando o si fossero utilizzati sostanze proibite, metodi proibiti o si stessero infrangendo le norme antidoping in qualsivoglia altro modo.
BẠN ĐANG ĐỌC
Zweisamkeit | Jannik Sinner
FanfictionNon lo so, semplicemente perché non so dove questa storia andrà a parare. Comincia con Violante e Jannik. Con voi, se volete cominciarla, quindi farla cominciare. Aggiorno quando riesco, è un'incognita assoluta. Se mi lasciate un commentino, magari...
