Capitolo trentacinque.

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Come previsto la settimana era veramente incasinata, avevamo fatto un programma per ricordarci tutti i nostri impegni e l'avevamo attaccato sopra la porta d'ingresso e ogni tanto quando uscivamo di casa scrivevamo dei post-it come "buongiorno" oppure dei semplici "buona giornata" che anche se sembravano piccole cose potevano essere anche d'incoraggiamento perché queste due settimane erano veramente molto incasinate e non potevamo nemmeno uscire la sera per prenderci qualcosa tutti insieme perché qualcuno mancava di sicuro o perché era stanco o perché era bloccato in studio a registrare. La mia settimana l'avevo passata in giro con Mahogany perché era impegnata per creare una base di una nuova canzone però non aveva nessuna idea e un po' l'aiutavo io e un po' l'aiutava Jack J, oppure ero con Mahogany a scegliere i nuovi disegni per il nuovo merchandising. Poi non dimentichiamoci di Shawn e il suo perenne lavoro in studio, ormai il suo album era finito ma ovviamente per i suoi produttori no, gli avevano fatto registrare Imagination due volte perché la prima non gli soddisfaceva, lo stavano spremendo fino all'ultima goccia ed era stanco, in più gli fecero firmare un contratto con Taylor Swift perché lei lo aveva scelto come Opening Act di tutto il suo tour americano.
Non ero ancora stata con Nate neanche un secondo perché dovevo combaciare tutto, impegni con Shawn e Mahogany e il lavoro e tra poco sarei anche tornata a casa, non vedevo proprio l'ora di passare due settimane con la mia famiglia all'insegna del relax, pensavo di fare un viaggio, se ce l'avessi fatta... Così ora stavo andando in studio dove Nate e mio fratello avevano affittato una sala, chiesi alla reception dove si trovava e mi indicó la direzione "terzo piano la seconda stanza a destra" e presi l'ascensore.
Nonostante avessi passato molto tempo con Shawn in uno studio ancora non mi ci trovavo a mio agio, lo trovavo un posto opprimente dove gli artisti non venivano solo per fare quello che gli piaceva ma venivano qua per essere spremuti per fare una bella macedonia di suoni da mettere nei proprio dischi e alla gente che c'era negli studi discografici non interessava niente di fare quello che amava ma gli interessava solo della fama e dei soldi.
Bussai alla porta e dovetti aspettare veramente molto prima che qualcuno venisse ad aprirmi, mi strinsi nella mia felpa larga perché nonostante fosse quasi autunno avevo freddo qua dentro, c'era l'aria condizionata ancora alta.
- Ciao Dillon! - dissi appena lo vidi
- Hey Rose, che ci fai qua? - chiese lui
- Sono qua per vedere Nate - dissi sorridendogli, lui alzó un sopracciglio
- Si, io e lui stiamo insieme - risi, dopodiché mi fece entrare
- Ciao!- salutai tutti, c'era gente che avevo più o meno già visto
- Ho portato dei cupcake al cioccolato!- annunciai mettendo la busta di carta sopra il tavolo davanti al divano dove tutti, più o meno, erano seduti.

Intanto che aprirono la busta andai a dare un bacio a Nate e proprio in quel momento sentii la voce di mio fratello.

- Oh, ciao rose, cosa ci fai qua?- chiese
- Sono passata per un saluto e ho portato dei cupcake.- dissi sorridendo, intanto mi sedetti sulle gambe di Nate visto che non c'era posto da nessuna parte
- Giusto in tempo per sentire l'ultima canzone che va a terminare l'album di nate - disse Kyle per poi far partire la traccia al computer. Timezones.

In quel momento ascoltai la prima vera canzone di Nate, era bravo, altroché se era bravo, aveva talento e si meritava la fama che aveva, quando la canzone finì mi chiesero tutti cosa ne pensavo, restai senza parole per un po'

- È perfetta!- dissi con molto, forse troppo, entusiasmo. Nate mi diede un bacio sulla guancia
- Grazie- disse.

Restammo a parlare in studio per un'altra mezz'ora, infine ce ne andammo io, Nate e mio fratello insieme. Salimmo in macchina con Nate e in pochi minuti eravamo a casa dove loro decisero di andare al campo di basket più vicino per fare due tiri, uscirono a piedi così capii che era veramente vicino. Quando anche Cameron tornó a casa parlai un po' con lui e visto che a sette e mezza non erano ancora a casa mi feci accompagnare da lui e Nash al campo dato che anche loro avevano voglia di giocare.
Appena arrivammo al campo restai a guardarli prima di salutarli, sapevo quanto a mio fratello piaceva il basket e sembrava fosse il suo secondo palco. Come si muoveva, com'era concentrato, così come Nate. Loro due non si erano mai separati, avevano tantissime cose in comune e che sviluppavano insieme come la musica ed erano perfetti insieme. Guardai attorno a questo campo e c'erano solo alberi e la strada si trovava un po' più il lá. Lo sguardo poi mi cadde verso dei bambini giocare un po' più in là e verso delle ragazze che stavano parlando sulla panchina.

- Ciaao! - dissi nonostante il mio groppo in gola, questo posto mi stava mettendo troppa malinconia
- Hey!- ci salutarono, Nate tornó da me a baciarmi
- Lo so che sono ovunque ma mi manchi - dissi scusandomi
- No, mi fa piacere che tu sia qua- disse lui ri-baciandomi per poi essere colpito da mio fratello per continuare a giocare, intanto io mi sedetti vicino a dove avevano appoggiato le loro cose

- Nate! - lo chiamai intanto che facevo una foto, lui mi guardó e mi sorrise ed io scattai, era venuta bene.

Nel frattempo delle ragazze si avvicinarono al campo ed io restai a guardare le loro mosse, continuavano a guardarli e due secondi dopo mio fratello, Nate e Nash si tolsero la maglia, loro in poche parole si sciolsero e intanto Nate venne verso di me e prese la bottiglia d'acqua.

- Copriti - gli dissi
- Qualcuno qua è geloso!- disse lui ridendo
- Probabilmente - dissi ridendo e intanto lui mi prese la mano per attirarmi a giocare con loro
- Ti do' la possibilità di fare la tua mossa - disse mio fratello lanciandomi la palla
- Non so nemmeno tenere in mano la palle che mossa devo fare?! - mi giusticai, Nate si mise dietro di me è mi prese le mani
- Seguimi - sussurró, e in poco feci canestro
- Tutto merito mio!- disse Nate agli applausi sarcastici di Cam e Nash, io risi.

Mi sentivo come se fossi Gabriella e Nate fosse Troy in High School Musical nella parte dove Troy arriva tardi agli allenamenti e li fa da solo e poi arriva Gabriella, mi sentivo finalmente speciale, mi sentivo al mio posto finalmente, tra le braccia di Nate che amavo forse troppo. Mi sentivo finalmente viva.


Best Mistake (n.m.)Where stories live. Discover now