Capitolo trent'otto.

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All'aeroporto ci facemmo portare a casa da un taxi, il primo che lasciammo giù fu John, quello che abitava più lontano da tutti noi, abitava a tre metri dalla scuola e la scuola si trovava nel centro città appena ci fermammo lo abbracciai e gli dissi che ci saremmo sentiti domani perché oggi di andare in soffitta non ne avevo voglia, dopodiché portammo a casa i Jacks che abitavano uno vicino all'altro ed infine fu il nostro turno, pagammo la nostra parte della tariffa e scendemmo dall'auto, prendemmo le valigie e ci salutammo, mentre Sam andava in casa io restai un po' a parlare con Nate che mi sembrava incazzato.

- Che hai? - gli chiesi mentre ero abbracciata a lui
- Niente - disse lui abbassando lo sguardo, avevo capito che stava mentendo
- Dai che hai? - continuai
- Oggi hai parlato con tutti tranne che con me Rose, sono il tuo fidanzato ricordi? - disse lui, io mi misi quasi a ridere
- Ah sei incazzato per niente quindi? - dissi io
- Beh questo non lo chiamerei niente visto che sei andata a far colazione con uno dei miei migliori amici, siete stati insieme per un tempo infinito, continuavate a parlare insieme e non ci avete calcolato minimamente ed in più lo hai abbracciato prima di scendere dicendogli che l'avresti chiamato. - disse lui agitandosi e staccandosi da me
- Ma Nate se non sai le cose stai zitto ti prego! - dissi
- Ah e cosa dovrei sapere? Sai tu sei la mia fidanzata e lui è il mio migliore amico. - disse poi
- Il fatto è che ho scoperto che lui era il bambino che era nei miei sogni e io ero la bambina che era nei suoi - dissi, lui fece una faccia strana e disse che non voleva sapere altro, il fatto è che non sapeva niente, poi cercó di andarsene ma riuscii a trattenerlo nonostante lui non volesse.

- Nate, questa cosa per me ha un significato grandissimo, ho sperato tanto di scoprire chi fosse quel bambino e finalmente l'ho fatto, lui era il bambino del primo pezzo della canzone, lui è il bambino che mi tormenta nei sogni, era il mio migliore amico da bambina ed ora che l'ho scoperto sento che devo recuperare del tempo con lui, perché glielo devo, perché ero io che sono sparita, ero io che mi sono fatta del male da sola, ero io il problema. Sono sempre stata io. E domani lo devo chiamare per dirgli se ho trovato qualche foto di noi da bambini, tutto qua. Questa è la verità- dissi, non mi ero accorta di star piangendo, non doveva finire così, lui mi guardò e mi abbracciò
- Ho capito. Ma non piangere -  supplicò quasi, poi mi baciò e la mia paura di perderlo svanisse.
- Ti amo. - disse
- Anche io - gli risposi accennando un sorriso
- Ora sarà meglio che entri in casa, tuo fratello ci sta guardando in un modo inquietante e si è appena aggiunta tua mamma - disse ridendo, io mi girai e lo salutai, mi asciugò il residuo di lacrime e sorrisi prima che lui girasse l'angolo e si diresse verso casa.

Presi la valigia e salii entrai nel piccolo corti letto davanti a casa.

- Ciao! - dissi entrando, mamma mi abbracciò ed io ricambiai intanto che mio fratello continuava a guardarmi male, feci finta di niente e salii le scale con le valigie ed entrai in camera, mi era mancato questo posto almeno un pochino, lasciai la valigia sotto la finestra da cui entrava la luce e mi sedetti sul letto.

- È per questo che non volevo che vi fidanzaste - disse Sam entrando in camera facendomi sussultare
- Lui è troppo geloso e tu sei piena di problemi - continuó, non so se dovevo prendermela o meno in ogni caso feci finta di niente
- Beh, non sono affari tuoi peró, no? - dissi
- Hai ragione! Avete litigato? - chiese non appena si stendesse sul suo letto, evidentemente sperava ci fossimo lasciati
- No, abbiamo chiarito. - dissi sorridendo e lui continuó a fissare il soffitto finchè mamma non entró in camera per sapere come eravamo stati a Los Angeles.

Intanto che parlammo scrissi a Lucy per dirle che stasera ci dovevamo vedere.
La sera arrivó presto ed ero veramente felice di vedere ancora papà, non lo vedevo da più tempo di mamma perché quando ero tornata avevano avuto quella crisi e volevano divorziare ma alla fine non l'avevano fatto. Mi era mancato a dire il vero, e anche tanto. Quando ci sedemmo a tavola anche papà, come mamma, volle sapere com'era andata a Los Angeles e dopo avergli raccontato tutto mamma gli disse che ero fidanzata con Nate ma papà al contrario di Sam, ne fu contento, dopo cena non restai molto a casa ma uscii con Lucy.
Appena arrivati al parco davanti a Casa sua la vidi e mi corse incontro abbracciandomi

-Come stai? - mi chiese sorridendo dopo essersi sciolta dall'abbraccio
- Bene! Tu? - le chiesi, mi stava guardando come per cercare qualcosa di cambiato in me oltre all'abnronzatura
- Io sto benissimo! - disse lei, dopodiché entrammo nel parco e ci sedemmo alla nostra solita panchina in mezzo a tutto il parco
- Per quanto starai qua? - chiese
- Due settimane poi torno a Los Angeles ma questa volta sto con Nate, John e mio fratello. - dissi felice
- John Swift? - chiese lei, gli era sempre piaciuto, era una specie di suo amore segreto? Peccato non ci avesse mai parlato
- Si, lui! Se vuoi te lo presento!- le dissi scherzando
- No! No! Poi ho un fidanzato ora - disse lei alzando le mani
- Approposito come va con lui? - chiesi.

Lei inizió a raccontarmi di come andava tra loro e poi le raccontai di Nate dopodiché restammo a parlare di infinite cose finchè Nate mi mando un messaggio della buonanotte: buonanotte piccolina, ti voglio qua per darti un bacio, scusa ancora per oggi xx.
Quando lo lessi mi illuminai, eravamo a pochi metri di distanza e mi dispiaceva non potergli andare a suonare a casa per dargli il bacio della buonanotte, non me avevo mai saltato uno in questo mese

- Uffa, chi è? - disse lei sbuffando è poi prendendomi il telefono
- Aw, com'è dolce! In questa settimana dovremmo fare un'uscita a quattro!- esclamo lei, nonostante non mi piacessero le uscite a quattro accettai comunque dopodiché gli risposi: stai tranquillo, fai sogni d'oro. Ci vediamo come promesso domattina da te!
Verso l'una tornai a casa, io e Lucy ci eravamo dette solo una parte di questi quasi tre mesi passati, stanca mi stesi sul letto dopo aver impostato la sveglia per venti alle dieci, sarei dovuta svegliarmi per quell'ora per fare un favore a Nate.

>spazio autrice<
Ciaaoo, scusate se non ho aggiornato ieri ma ero emotivamente instabile come lo sono tutt'ora. Martedì ho incontrato Jacob Whitesides e dire che è la persona più dolce del mondo è riduttivo peccato che oggi ho smerdato il suo autografo perché si è sbavato completamente. Non potete capire quant' ho pianto, mi sono messa a singhiozzare per i corridoi. Vabbeh, capitemi, dopo 4 ore di coda e 70 giorni d'ansia credo che tutti l'avrebbero fatto.
Vabbeh volevo solo sfogarmi un pochino, alla prossima xx

Best Mistake (n.m.)Onde histórias criam vida. Descubra agora