Capitolo trentanove.

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Mi svegliai perché un cuscino mi colpì la faccia e poco dopo sentii urlare Sam

- SPEGNI QUELLA MERDA! - urló.

Avevo messo la sveglia era vero, ma non l'avevo sentita e non era una delle sveglie migliori del mondo, il suo suono mi stava disturbando le orecchie. Così allungai un braccio e sbloccai il cellulare per farla smettere.

- Scusa! - gli dissi io.

Lui disse qualcosa e si giró dall'altra parte invece io mi alzai, presi un paio di leggins neri, un top corto e una felpa grigia e mi diressi in bagno per lavarmi. Aprii il getto della doccia e accesi la musica, Ed Sheeran risuonó per tutto il bagno ed io canticchiai The A Team, dopo altre due canzoni uscii dalla doccia e raccolsi i miei capelli in una coda alta, intanto mi vestii e fortunatamente avevo preso il paio di leggins a vita alta così non avevo la pancia scoperta, iniziai a stendere sulla mia faccia il fondotinta poi del mascara ed infine misi su la felpa e uscii dal bagno, lasciai un biglietto sul tavolo: "Vado da Nate, torno stasera forse, ci vediamo dopo! Ross", dopodiché presi la borsa appoggiata in terra e uscii di casa.

Mi diressi a casa di Nate e mi accorsi di essere veramente stanca, sapevo che in casa non c'era nessuno, i genitori di Nate erano al lavoro e i suoi fratelli erano a scuola così suonai il campanello, o non si era ancora svegliato oppure se l'avessi chiamato non mi avrebbe risposto quindi... Lo sentii imprecare poi aprì la porta.

- Buongiorno!- esclamai entrando in casa
- Ti sembra il modo di svegliare la gente? - mi chiese arrabbiato
- Dovevo essere qua dieci minuti fa ma sono in ritardo, non ti eri ancora svegliato, ne ero sicura!- gli dissi per poi dargli un bacio, lui si calmó
- Allora i piani di oggi? - gli chiesi sedendomi sul divano dopo di lui.

Nate era più bello da appena sveglio, aveva tutti i capelli scompigliati, una faccia rilassata e riposata e contiamo anche il fatto che era senza maglietta, così mi accoccolai vicino a lui e sentii le sue braccia stringermi a sè.

- Ora stiamo qua, poi andiamo a prendere mio fratello a scuola, pranziamo fuori con lui e torniamo a casa e diciamo ai miei che siamo fidanzati - disse accendendo la tele
- Quindi vuol dire che ora possiamo farci le coccole! - dissi avvicinandomi abbastanza alla sua bocca per poi dargli un bacio, lui annuì e si stese sul divano facendomi posto vicino a lui
- Oggi sei più bello del solito - gli dissi e potrei giurare di averlo visto arrossire, mi sorrise e mi diede un bacio.

Passammo la mattina così, a coccolarci guardando la televisione, non avevamo nemmeno fatto colazione, non ne avevamo bisogno, bastava solo essere io e lui e nient'altro contava. Verso mezzo giorno e mezzo partimmo da casa, il fratello di Nate usciva da scuola all'una ma non sapeva che lo andava a prendere lui, in realtà non sapeva nemmeno che lui fosse tornato a casa. Dieci minuti prima che la campanella della scuola suonasse scendemmo dalla macchina. Vidi tante persone uscire, pensandoci, mi manca un po' non passare le giornata a scuola, sedersi in mensa con i propri amici e incrociare mio fratello di tanto in tanto e coprirlo quando non veniva a scuola, quelli dell'ultimo anno un po' li conoscevo perché ci avevo parlato più volte nonostante fossero più piccoli di me, peccato che nessuno mi salutó, ero con Nate e quasi tutti avevano timore di lui per non so quale motivo. Appena uscì il fratello, Nate si sbracció per farsi vedere, lui si illuminó in un sorriso e corse contro di noi per poi abbracciarlo, lo salutai e salimmo in macchina.

- So che hai messo su una mia maglia, evita di nasconderla - disse Nate ridendo, così Stewart si riaprì la cerniera delle felpa.

In poco arrivammo ad una pizzeria della città, entrammo e velocemente ordinammo, Nate mi tene ala mano anche a tavola così intanto che Stewart ci parlava di scuola, di come andavano i suoi corsi e di altre mille cose, giocherellavo con le sue mani, intrecciandole e staccandole di continuo dalle mie. Avrei voluto chiedere a Stewart cosa stava succedendo appena era uscito fuori da scuola ma con Nate di fianco non l'avrebbe mai detto, lui era così fiero di suo fratello, si volevano proprio bene l'uno con l'altro e un po' li invidiavo, io non sopportavo i miei fratelli maggiori, anzi non sopportavo Emily, perché gli altri non mi avevano fatto proprio niente, solo che non si interessavano di me ed io feci lo stesso con loro. Però Stewart era stato così carino con noi, ci aveva chiesto subito da quanto tempo stavamo insieme e se eravamo felici, per esempio, i miei fratelli non se ne sarebbero accorti. Dopodiché mentre Nate andó a pagare e intanto si fermó con un suo amico chiesi a Stewart cosa stava succedendo fuori scuola.

- Niente, ci sono sti due tipi che mi hanno preso di mira e basta - disse
- Ah, capisco, parlane con tuo fratello, sono sicura che ti può aiutare - gli consigliai, mi sentivo un po' in dovere di farlo
- Si gli parlerò ma so com'è fatto va a finire le li va a picchiare - disse lui sorridendo, aveva lo stesso sorriso di nate
- Non se lo faró ragionare, sai mi ascolta a volte - gli dissi ridendo per poi raggiungerlo dal suo amico.

Best Mistake (n.m.)Where stories live. Discover now