Paolo, a riunione terminata.
La riunione è appena terminata. Nell'attesa che il Generale Pascale rientri nel suo studio attiguo, mi lascio avvolgere dall'atmosfera di questa sala, un gioiello dell'architettura del XVIII secolo. Affreschi luminosi danzano sulle pareti, stucchi dorati ornano il soffitto, e il pavimento in marmo riflette la luce del sole che filtra dalle ampie finestre. Finito il meeting i nostri sguardi si sono incrociati, e ho immediatamente intuito che lui avesse qualcosa di importante da dirmi, e infatti mi ha convocato in questa bellissima stanza. Eccolo che arriva, mi fa cenno di accomodarmi di fronte a lui. La sua scrivania, imponente e ricca di decorazioni, è il fulcro della stanza. «Paolo, immagino che tu abbia da farmi delle domande.»
Mi siedo e cerco di mascherare la mia agitazione. «Generale,» inizio con voce tremante, «in questi ultimi tre mesi ho avuto modo di riflettere sulle cose che mi sono capitate, e mi sono sentito manipolato come una marionetta.» Mi soffermo un attimo perché non so cosa aspettarmi, ma dentro di me sento che sta per accadere qualcosa di importante. «Non è stato tutto casuale, vero?» gli chiedo con voce decisa, cercando di nascondere la mia inquietudine.
Il comandante mi fissa per qualche secondo, come se stesse cercando le parole giuste. Poi, con tono pacato, inizia a parlare. «Ragazzo, ti sei mai chiesto perché tu faccia parte del SISMI? La verità è che non è stata una tua scelta. Ti abbiamo preparato il terreno, orchestrato ogni tua mossa, per farti credere di avere il controllo della tua situazione. Ma in realtà sei stato solo un pedone in una partita molto più grande, e non avevi altra scelta se non quella di giocare secondo le nostre regole.»
«Sin dall'inizio?!»
«Da quando sei stato selezionato dagli agenti del SISMI durante l'addestramento presso questa scuola militare.» Il suo volto è sereno e il suo tono quasi paternalistico come quello di un padre che dialoga con il proprio figlio. Rimango a fissarlo attonito nel sentire queste sue parole rivelate con tale pacatezza. Un pugno nello stomaco, un colpo basso che mi lascia senza fiato. In realtà non pensavo si potesse arrivare fino a tal punto. «Mi sta dicendo che il colonnello che due anni fa mi ha ingiustamente abbassato il voto, togliendomi la possibilità di ottenere i primi posti in graduatoria, l'ha fatto di proposito? E quindi, anche la proposta di Variale era una manfrina? Era solo un'altra trappola per farmi entrare nei servizi segreti italiani, vero?»
«Non è esattamente così, Paolo. Erano stati fatti dei test appositi per trovare profili come il tuo, e tu sei risultato il migliore. Ti abbiamo scelto per le tue qualità, quindi non vederlo come qualcosa di negativo. Sei stato selezionato per un motivo ben preciso, non è stata una scelta casuale.» Lo osservo, cercando di decifrare il suo sguardo. Mi sento come un oggetto, studiato, analizzato, manovrato, mentre continuo ad ascoltarlo. «Variale era preoccupato per la tua giovane età e non potevamo più permetterci un altro fallimento. È stata una scommessa rischiosa per me, credevo nelle tue capacità, ma le tue motivazioni non erano sufficienti per un compito così delicato. Avevamo bisogno di qualcosa di più solido per assicurare la tua lealtà allo Stato.» Rimango in silenzio, schiacciato da un groviglio di emozioni contrastanti. Rabbia, ammirazione, un profondo senso di tradimento... «Capisco che ti starai chiedendo perché non te l'abbiamo detto apertamente. Ma ormai avrai capito. Era necessario assicurarsi la tua completa dedizione per investire nel tuo futuro e trasformarti in ciò che sei diventato oggi.» Il generale mi lancia uno sguardo penetrante come per scandagliare la mia reazione. È evidente che ha giocato con la mia vita, agendo sulle mie ambizioni al solo scopo di mantenere alto il mio senso dello Stato. Ed è così che mi sono visto costretto a lasciare Laura, prigioniero di un gioco più grande di me, obbligato a scegliere tra il mio dovere e la mia felicità.
Trovo il coraggio e, con voce decisa, guardando il generale dritto negli occhi, formulo la mia richiesta, che in realtà è una affermazione: «Signor Generale, lo sa vero che cosa voglio chiederle...»
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Il Segreto dell'Aviatore
RomanceÈ il 1991, e Paolo, Sergente dell'Aeronautica Militare Italiana, attende l'inizio di un'importante riunione. La sua mente vaga indietro nel tempo, al 1988, l'anno in cui indossò per la prima volta la divisa. Nonostante siano trascorsi solo pochi ann...