Laura, 15 giugno 1991 – ore 12,45
Appena varco la soglia dell'Hotel Royal Caserta, mi sorprendo per l'atmosfera elegante e modernamente raffinata che mi circonda all'improvviso. Con ogni passo, ogni ulteriore dettaglio si manifesta come in un sogno, un'evanescente sinfonia di design e comfort. Il pavimento in marmo riflette la luce solare che entra dalle ampie vetrate creando giochi di luce delicati e danzanti. Qui e lì, eleganti tavolini in vetro e metallo aggiungono un tocco di sofisticata raffinatezza. Alle pareti, opere d'arte moderne catturano il mio sguardo, mentre specchi strategicamente posizionati amplificano ulteriormente la sensazione di spazio.
In un angolo della hall, l'American bar attira la mia attenzione con il suo ambiente chic e confortevole, perfetto per rilassarsi con un drink dopo una lunga giornata.
Mi avvicino al bancone con il cuore che batte all'impazzata, l'adrenalina che scorre nelle vene. Ogni passo sembra amplificare l'emozione che mi travolge, quasi mi scoppia la testa. Mi siedo accanto a lui, cercando di mantenere la calma nonostante l'agitazione. Lui è lì, con la testa bassa, i gomiti appoggiati sul bancone e la schiena curva, come se il peso del mondo fosse sulle sue spalle. Indossa una camicia bianca, leggermente sgualcita, e jeans chiari che sembrano aver visto giorni migliori. Davanti a lui, un Aperol Spritz mezzo pieno, il ghiaccio che si scioglie lentamente, segno del tempo che passa senza che lui se ne accorga.
L'atmosfera è carica di tensione e malinconia. La luce soffusa del bar crea ombre delicate sul suo viso, accentuando l'espressione di sconforto. Ogni dettaglio sembra amplificare l'intensità del momento: il silenzio interrotto solo dal tintinnio dei bicchieri, il profumo agrumato del cocktail che si mescola all'aria, e la mia presenza accanto a lui, un misto di speranza e incertezza.
Il barman mi guarda con un sorriso gentile e chiede: «Che cosa desidera da bere?» La sua voce è calma e professionale, un contrasto con l'intensità delle mie emozioni. Lui, accanto a me, sembra completamente immerso in una silenziosità impressionante, tanto da non accorgersi nemmeno della mia presenza.
«Un Hugo, per favore. È possibile avere qualche fogliolina di menta extra?» rispondo, cercando di mantenere la voce ferma nonostante l'agitazione. Il barman annuisce e si mette subito al lavoro, mentre io continuo a fissare ogni suo movimento, cercando di distrarmi dalla tensione del momento.
Alla mia voce, lui sussulta, come se fosse stato risvegliato da un sogno. Guarda le spalle del barman di fronte a lui e, con un filo di voce, sussurra: «Laura.» C'è un'ombra di timore nei suoi occhi, ma poi, come trasportato da un impeto di coraggio, si volta verso di me.
I suoi occhi verdi, che prima sembravano spenti, si illuminano di una luce nuova, intensa. I suoi lineamenti, prima segnati dalla tristezza, si trasformano, e un profondo sorriso si espande sul suo volto. È come se la mia presenza avesse acceso una scintilla di speranza in lui, e in quel momento, tutto il peso che sembrava portare sulle spalle sembra svanire.
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Il Segreto dell'Aviatore
RomanceÈ il 1991, e Paolo, Sergente dell'Aeronautica Militare Italiana, attende l'inizio di un'importante riunione. La sua mente vaga indietro nel tempo, al 1988, l'anno in cui indossò per la prima volta la divisa. Nonostante siano trascorsi solo pochi ann...