23.Ciliegie e rimproveri

25 3 50
                                    

Sobbalzai. Sono viva.

D'istinto mi divincolai, salvo poi accorgermi che nessun dente mi aveva trafitta. Il dolore si era arrestato, e con esso anche le altre sensazioni non si erano ridotte ad altro che un ricordo. Insieme alla memoria del mio nome e della mia identità, tornò il brusio dell'aula e i visi di Yoann e Padma intenti a contemplare il terrore che distorceva il mio.

Nessuna traccia del labirinto di marmo e del drago che l'aveva abitato.

«Che cosa... che è successo?» La mia voce uscì strascicata, quasi l'avessi ferita gridando a squarciagola. Il mio petto ancora si agitava cercando di stare dietro al respiro affannato per una corsa che non era avvenuta da nessuna parte al di fuori della mia mente.

«Hai cercato di aprire la porta sbagliata.» Negli occhi di Padma brillava quella che supposi essere pietà. «E ti sei imbattuta nel mio Clypeus.»

Clypeus. Cercai di razionalizzare quella parola, anche se non era la prima volta che la sentivo. Padma aveva già accennato a uno scudo ma... non pensavo che fosse così orribile.

Le mie parole si intrecciarono in una consapevolezza: «Tu... tu mi hai... uccisa?»

Lei sospirò e roteò gli occhi. Okay, non mi aveva letteralmente ucciso, ma aveva creato un drago per inseguirmi e divorarmi all'interno di un labirinto... non era la stessa cosa, in fin dei conti? La sensazione era stata senz'altro quella di morire.

Non potei chiederle altro, perché intanto era già tornata a rivolgersi alla classe. «Per oggi la lezione è finita. Ci vediamo domani pomeriggio.»

Guardai Yoann. Lui piegò le labbra in un sorriso incoraggiante. «Benvenuta nel tuo primo Clypeus!»

Sconcertata, mi chiesi se pure lui si stesse prendendo gioco di me, dato che sembrava che il maggior divertimento lì fosse far saltare il cuore in gola alle Liv di turno. Quegli Ephuri mi sembravano sempre più folli ogni giorno di più che passava.

Come a confermare quella mia constatazione, Padma tornò, le mani nascoste nelle tasche, e la schiena appena incurvata che la faceva sembrare più minuta di quanto già non fosse. «Vado a sgranongiare qualcosa. Voi?»

I miei occhi si incontrarono con quelli di Yoann. In essi - o meglio, nella porta che vi si celava dietro - lessi che quella poteva essere forse la mia unica possibilità di scoprire qualcosa sui Clypeus. Conoscendo la reticenza di Padma ad aprirsi o semplicemente a interagire di sua spontanea volontà con chiunque non avesse un pelo morbido, due grandi orecchie e un nasino rosa, non ci restava che approfittarne.

In fondo, pure a me è venuta fame.

Sul tavolino del bar furono posate una caraffa d'acqua, una torta alle ciliegie, un croissant, e una pizzetta

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Sul tavolino del bar furono posate una caraffa d'acqua, una torta alle ciliegie, un croissant, e una pizzetta. Con mia sorpresa scoprii che era tutto gratis - ovviamente, si trattava di un locale di gestione Ephura, che serviva solo gli Ephuri. Adele e Alice, le gemelle Mindsmith, scoppiarono a ridere quando, per abitudine, provai a pagarle al bancone dietro cui erano appostate a preparare delizie.

CEREBRUM ~ La figlia dell'ingannoWhere stories live. Discover now