•capitolo 62

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Scusate gli errori.

POV. BLAKE
Sono nervosissima,davvero molto nervosa. Questo colloquio ne vale del mio futuro,e anche per quello di mio figlio.

Non voglio passare la mia vita a fare la mantenuta o peggio che solo Nate si spezzi la schiena tutto il giorno e io a girarmi i pollici a casa.

Alzo lo sguardo davanti a quel palazzo imponente. È un grattacielo altissimo,avrà più di 10 piani. Tutte le finestre sono lucide e i raggi del sole picchiettano su di esse. Più a destra ci sono in alto degli uomini che le stanno pulendo.

E poi invece ci sono io che me la sto facendo addosso. Insomma loro sono a più di 20 metri d'altezza e io non ho il coraggio di entrare??

Prendo il telefono e chiamo Nate.

"Blake,com'è andato il colloquio?" domanda contento.

"V-veramente n-non sono nemmeno entrata." dico con voce tremante mentre continuo a guardare il grattacielo.

"Sei nervosa? Perchè,non ne hai davvero motivo." mormora dolcemente.

"Non lo so Nate. Qui ci sono delle giornaliste molto più esperte e io sono una semplice stagista,e non credo di esserne all'altezza." dico mordendomi il labbro inferiore.

"Piccola,io credo in te. E come ci credo io,ci crederanno anche loro. Anzi dopo averti vista,torneranno a casa a piangere,tu invece tornerai a casa,fra le mie braccia."

"Ti amo." sussurro.

"Pure io,devo andare,ero nel bel mezzo di una riunione." inizia a ridere.

"Scusa,perchè non me l'hai detto? Ti avrei lasciato andare." dico.

"Non preoccuparti,almeno ho potuto parlare con qualcuno della mia età,ci vediamo a casa." afferma per poi attaccare.

Coraggio Blake,coraggio.

Entro nell'enorme edificio e mi accoglie una ragazza. Ha i capelli neri ricci e gli occhi verdi.

Indossa una camicia a maniche corte bianca e una gonna fino alle ginocchia nere. Un tacco 12 le calza i piedi e solleva la sua figura di parecchio.

"Blake Wilson?" mi domanda venendomi incontro.

"Si,piacere." dico porgendole la mano che stringe velocemente.

"Io sono Eva,mi occupo di tutte le nuove stagiste." mi spiega.

"Vieni con me."

La seguo fino ad un ascensore. Vedo che schiaccia il piano 12 e le porte si chiudono.

"Sei incinta?" domanda ad un tratto.

Quella domanda mi irrigidisce,oh no. Sapevo che me lo avrebbero chiesto del resto come biasimarli,è impossibile non notarlo.

"Si." ma risulta più come un sussurro quel 'si.'

"Sai anche io sono rimasta incinta alla tua età,mi sono dovuta rimboccare le maniche,quindi ti capisco perfettamente." afferma.

Eppure,non sembra per niente,sembra una donna di carriera,che pensa solo al lavoro,non credevo che avesse anche lei un passato 'burrascoso'.

Le porte grigie dell'ascensore si aprono e arriviamo davanti a un corridoio di vetro. Ci passiamo e rimango a bocca aperta.

In basso si trovano un sacco di giornalisti intenti a lavorare al computer. Copertine per i nuovi numeri,modelle che si preparano,anteprime delle copertine,è il mio mondo.

Adoro la moda.

Seguo Eva per tutto il corridoio,mentre con lo sguardo,curioso qua e la.

Eva apre un porta di legno con delle maniglie d'oro.

Si rivela un altro corridoio. Scendiamo le scale e arriviamo al piano di sotto. Arriviamo in un ufficio,però prima passiamo davanti a delle scrivanie.

"Una di quelle potrebbe essere tua." afferma Eva entrando per poi essere seguita da me.

Mi siedo su una delle sedie e la donna su una poltrona girevole.

"Quando dovresti partorire?" chiede prendendo dei fogli dal cassetto.

"Fra qualche settimana." dico un po' nervosa.

"Rilassati,non preoccuparti. Allora,riempi questo modulo e io vado a fare una cosa,quando hai finito aspettami." mi porge un foglio con sopra una Bic nera.

Dopo di che si alza ed esce dalla stanza.

Inizio a compilare il foglio,inserendo i miei dati e tutte le altre cose formali.

Ad un tratto la porta dietro di me si spalanca e sussulto dallo spavento.

"Fatto?" chiede Eva.

"Si certo." dico ridandole il foglio.

Gli da una rapida occhiata e poi lo mette dentro una cartelletta nera.

"Perfetto,vieni." annuncia facendomi alzare e la seguo.

Andiamo in una sala riunioni e dentro si trovano altre tre persone. Due ragazze e un ragazzo.

"Loro sono Michela,Cristina e Davide. Ragazzi lei è Blake." ci presenta.

I tre ragazzi mi squadrano per bene e io faccio lo stesso. Saranno altri stagisti.

"Come sapete noi ogni anno cerchiamo nuovi stagisti,nuovi talenti per la nostra rivista. Voi siete gli stagisti di quest'anno,ma l'unico posto vagante è uno. Quindi per avere quel posto,ognuno di voi dovrà proporre un idea per la rivista,sulla moda ovviamente e presentarlo tra due giorni." parla muovendosi per la stanza.

"Ci sono domande?"

Nessuno parla.

"Perfetto,ah un'ultima cosa,il vincitore diciamo,la sua idea apparirà sul prossimo numero." afferma per poi uscire dalla sala riunioni.

"Allora ragazze,che vinca il migliore,o la migliore!" esclama sorridendo il ragazzo dai capelli rossi.

"Assolutamente si." affermo io.

Un Amore Tatuato 2Where stories live. Discover now