One

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Mi sveglio, fa caldo, molto caldo. L'unica cosa che vedo è un muro, bianco un pó crepato. No, aspetta. È un soffitto, non è il mio soffitto. Mi alzo di scatto e sbatto su una lampada. Una di quelle da chilurgo, che usano nei film, quelle per vedere meglio le interiora del paziente. Oh porca. Mi guardo il corpo, sono nudo con solo le mutande adosso. Brutto segno, pessimo segno dannazione. Mi avranno drogato, impasticcato, stuprato, strappato degli organi e inserito strane microspie sotto la pelle! No, no, calmati non andare fuori di testa. Mi tasto il collo e le braccia alla ricerca di segni, di buchi. No tutto apposto. Okay, okay calma. Cos'è l'ultima cosa che ricordi? Ero... Ero nella stradina vicino alla superstrada. Mi mancavano due clienti e avrei finito il giro nuovo. Che cazzo mi è successo? Improvvisamente mi ritrovo in una stanza piena di libri, di pillole, con una scrivania inquetante, un fottutto mobiletto pieno di strumenti da chilurgo e macchie di sangue sul tappeto? Non è normale. Cosa, cosa?! Aspetta un minuto... Macchie di sangue sul tappeto?! Oh santa maria goretti sono nella merda. Nella merda più totale. Mi alzo, ero straiato su un tavolo, un tavolo da cucina, perfetto. Che schifo. Appena cerco di camminare cado. È allora che mi accorgo delle fasce sulle gambe e sui piedi. Sono rosate, quasi si confondono con la mia pelle. Cerco di srotolarle, ma appena vedo il sangue ormai secco mi blocco. Non mi ricordo nulla. Sono in un posto non molto rassicurante, sono in mutande e con degli evidenti problemi a gambe e piedi. Che si fa in questi casi?! Si scappa, si scappa giusto. Devo uscire di qua, chiamare Real Love. Cerco di nuovo di alzarmi e camminare, verso quella porta nera che sembra la mia unica via di salvezza. Mi appoggio al tavolo, un passo, due passi, un altro passo ancora. Sento dei rumori, metallici. Mi blocco d'istinto, silenzio. Ricomincio a zoppicare verso l'uscita. Di nuovo quei suoni minacciosi. Okay c'è qualcosa che non quadra qui dentro. Guardo in basso verso le mie bende, se me le hanno messe ci sarà un motivo. Non possono avermi fatto passare la notte qua dentro senza sfiorarmi, devo toglierle. Mi piego e piano le sfilo. Due sottili e lunghe cicatrici mi ricoprono le gambe. Le hanno fatte sicuramente con un bisturi, è roba professionale. Il problema è perchè? A cosa diavolo servono? Mi tasto la pelle, c'è qualcosa di molto duro sotto di essa, è non è il mio osso. Metallo. Suono metallico. È metallo. Sono... Sono un cazzo di cyborg.

La porta si spalanca, un uomo alto sulla quarantina mi fissa. Prima con stupore, poi la sua espressione diventa di pura felicità. "Oh my God. Sai camminare it's fantastic. You are idoneo. Funzionato!" Il suo accento americano mi stà dando sui nervi.
"Che cazzo mi hai fatto?!"
"You are mio opera d'arte" Si avvicina a braccia aperte, se pensa di abbracciarmi io gli strappo le palle.
"Non avvicinarti specie di psicopatico, tu non sai chi sono, hai fatto i tuoi stupidi esperimenti sulla persona sbagliata"
"But you are famoso Nick, pargolo e pupillo di Real Love, my old friend! Io penso così like di più tu" Ma che stà dicendo? Like che?
"Senti fammi tornare normale, qualsiasi diavoleria tu mi abbia fatto voglio tornare indietro"
"Oh I can't. Muori se io tocco te. Caput you anderstand?"
"Allora dammi i vestiti"
"What? You aren't curioso?"
"I vestiti" lui spalanca la bocca indignato e mi indica la scrivania, sono un pó sporchi di sangue, ma accettabili.
"A te non interessa sapere cosa sei? Cosa io fatto diventare te? You are fantastic, epic, so so so strong. Forte capito?" Mi vesto in fretta e furia, devo uscire da questo manicomio per chirurghi americani.
"Come ti chiami mister?"
"Oh tu pensi I'm stupid? Se dico a te mio nome tu manderei amici a uccidere me" Cosa? Ma non sono io il boss mafioso cavolo.
"Senti se mi hai messo delle cavolo di placche di ferro nelle..." mi interrompe.
"It isn't ferro. You have ossa in accaio inossidabil. Inossi... Oh my God non riesco a dire"
"Accaio inossidabile?"
"Exactly!"
"Mi spieghi perchè?! Cosa diavolo ti è passato nella mente?! Ti eri drogato? Hai preso acidi, funghi?!"
"Io non sono drogato. You are!" Io spaccio non mi drogo sottoscpecie di dottore. "E poi tu non capire! Sei stato scelto per diventare the progect vivente di futuro umano! You are the first man im..." Pic. Un piccolo rumore. Un pic fra le parole di un pazzo. L'uomo cade a terra. Un foro di 5 centimetri sulla fronte.

Salto nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora