Two

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Fisso per qualche secondo il buco sul vetro, sulla tenda e poi sul suo cranio. Gli hanno sparato. È morto. È un cadavere. Mio Dio che schifo. Ma tutte a me devono capitare? Prima mi sveglio in un posto di merda, scopro di essere una specie di mostro di metallo, incontro un cavolo di americano sicuramente fatto che mi dice che ho le gambe e i piedi fatti d'acciaio e infine sparano allo stesso pazzo chirurgo. Una vita piena di colpi di scena eh?

Sono troppo giovane per certe cose.

Devo eclissarmi da qui. Immediatamente. Zoppico verso la porta, esco in un pianerottolo, cazzo niente ascensore. Come le faccio le scale con dei pezzi d'acciaio invece delle ossa? Mi tengo al corrimano mentre cerco di poggiare il piede sul gradino. Qui casco, qui lascio le penne. Cerco di concentrarmi, è una cazzata. Non devo perdere l'equilibrio. Devo rimanere concentrato. Lo sa fare anche un robot bambino. Ma che stó pensando? Robot?! Io non sono un robot. Devo andate a casa e farmi sistemare. Questa storia finirà al più presto. Finalmente riesco per miracolo ad atterrare sano e salvo. Okay Nick ancora trecentoventi scalini e sei fuori.
Dopo minuti che mi sono sembrati secoli riesco ad uscire dall'edificio. Per mia grande sfortuna mi ritrovo in una via del centro. Che sfiga cazzo. Ho bisogno di un telefono e anche di non essere notato dai picchiatori legali [poliziotti] e mi ritrovo qua.Per non parlare di come sono conciato. Di certo non faccio una gran figura con i jeans macchiati di sangue e la maglietta lercia. Ma quel tizio non poteva portarmi in una fabbrica abbandonata della periferia? Lì non fa domande nessuno cavolo. Cammino a fatica verso una suora seduta su una panchina, lei non potrà mai rifiutare di prestarmi il cellulare. Sperando ne abbia uno. "Ehilà mi scusi, mio padre doveva venirmi a prendere una ventina di minuti fa ma non è ancora arrivato. Non è che potrebbe fargli uno squillo visto che io non il telefono?" Lei sorride annuendo. Bingo.
"Dammi per favore il recapito" Gli detto il numero d'emergenza di Real Love complimentandomi con me stesso per averlo imparato a memoria. Dopo tre squilli alza la cornetta.
"Che succede?"
"Sono Nick"
"Porco Dio Nick, ma dov'eri finito? È da due giorni che non abbiamo tue notizie" Cavolo, pensavo di essere stato via solo una notte.
"Mi hanno..." guardo la suora vicino a me, devo tenere la bocca chiusa.
"Ti racconto dopo vienimi a prendere"
"Dove sei?"
"Da qualche parte in centro"
"Mi spieghi con che minchia di telefono mi stai chiamando? Il tuo, secondo il GPS è in mezzo al mare"
"Oh non lo so, vieni e basta"
"Stiamo arrivando mio Dio. Lo sai vero che hai combinato un gran casino di merda eh Nick? Hai lasciato una scia di clienti insoddisfatti"
"Ne parliamo a voce, ho un problema da farti risolvere"
"Sei tu il mio problema"
"Non sono..." abbasso la voce dando le spalle alla suoretta.
"Non sono andato via di mia spontanea volontà okay?"
"Che cazzo blateri Nick? Ti hanno rapito?"
"Si, non lo so, il fatto e che sono molto diverso da due giorni fa"
"Ti ha preso una setta gay per caso? Ti hanno castrato?"
"Smettila di prendere per il culo ho un guaio serio. Molto serio"
"Sono a tre minuti da lì. Cancella la chiamata" Faccio quello che ha detto e ridó indietro il cellulare. Speriamo vada tutto bene.

Come previsto una lancia thema di un nero sprezante si presenta davanti a me. Lo sportello si apre e io salgo. L'unica cosa intravedibile nell'ocurità della macchina è il sorrido di Real Love. "Allora mi stai per confessare di essere un feticista omofobo mezzo gay?"
"Smettila. Io ho un enorme fottuto guaio. Io sono il guaio! Letteralmente"
"Tu devi capire che ha me non me ne puó fregar di meno. Non hai saltato solo due clienti, hai saltato due giorni! Adesso vorrano qualcosa in cambio di sicuro. Tutti"
"Non mi hai sostituito?"
"Non sono Dio sceso in terra anche se mi ci avvicino. Non ho tutti quei discepoli cazzo"
"Bè quando sentirai la mia storia cambieranno le tue priorità" Gli racconto tutto, ogni particolare.
"Un americano?"
"Ha detto che era un tuo vecchio amico o almeno così mi pare"
"Ne ho conosciuti di pazzi. Ma lui... Ah, si si. Ora ricordo. Mi aveva cercato ad una cena, voleva che gli finanziassi un progetto. Rivoluzionario diceva lui"
"Di che? Un progetto di che?"
"Chirurgia. Un sistema infallibile per entrare dentro i segreti del globo. I padroni del mondo, spie, interi governi. Tutti hai piedi di un esercito di uomi superiori"
"Uomini d'accaio?"
"Già..." Rimane qualche secondo in silenzio, posso sentire i suoi occhi addosso.
"Un grande cazzone il tipo. Non ho mai creduto a una delle sue parole mezze inglesi. Figurarsi se sganciavo dei soldi per delle fesserie ben impiattate. Non aveva neanche mai collaudato una sua idea. Insomma ha degli evidenti problemi mentali. Aveva voglio dire. Ormai non respira più"
"Resta il problema che l'hanno freddato e che io non ho più le mie ossa!"
"Chiamerò dei camici bianchi per farti mettere in regola. E sinceramente non mi interessa chi l'abbia ucciso, mi ha fatto solo un favore"
"Non pensi che centri...?"
"Oh Dio smettila non sono un fottuto detective, fatti i cazzi tuoi come hai sempre fatto. E parla con i clienti Nick. Okay?" Annuisco.
"Non sei un cazzo di personaggio della Marvel, hai solo dei gravi problemi fisici. L'unico uomo d'acciaio qui dentro è il gesù sulla croce della mia catenella. Quindi lavora"
"Ho capito, speravo soltanto di non essere un prossimo cadavere"
"Non hanno motivo di avercela con te Nick, se tu dovrai morire, bè allora sarà solo per mano mia"
Real Love si accende la sua sigaretta. Il fumo invade i miei sensi e la vettura. L'autista giuda in silenzio e l'unico rumore è il suono incessante dei nostri battiti.
Ho una brutta sensazione.

Una pessima sensazione.

Salto nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora