Six

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Cerco di ragionare, di pensare. Ma sono molto debole, non mi sento per niente bene. L'unico sforzo che riesco a fare è tenere gli occhi aperti, ma ho paura di diventare pazzo a fissare il soffitto. Da quanto sono sveglio? Minuti, ore forse? Sento un rumore, come di una porta che si apre. "Credo che tu non abbia capito" la voce di Real Love! Cerco di parlare, ma il suono si blocca a metà gola. "Senta signore io non posso toccarlo, non saprei come rimettere insieme i pezzi. Il chirurgo ha fatto un operazione spettacolare, ma estremamente rischiosa. È già un miracolo che cammini"
"Senti stà zitto okay? Da quanto ci conosciamo noi due? Tre anni? Si tre anni all'incirca. E il fatto che tu sia ancora qui, che tu lavori ancora per me, vuol dire che sei bravo, che meriti di restare. E bè tu mi conosci, io conosco te. Sai che rapporto ho con la mia famiglia. Sai chi è Nick" bè io non lo so. Chi sono per lui?!
"Real Love ti stó dicendo che per quanto io possa provarci, c'è una possibilità del 98% che il paziente perda l'uso delle gambe e dei piedi. Che Nick finisca sulla sedia a rotelle capisci?"
"Non me ne frega niente se tu non sei capace, trova altre persone, chiama il fottuto chirurgo di Obama se necessario! Lui è mio fratello e non voglio che diventi un dannato andicappato di merda. Sono stato chiaro o hai bisogno di un disegnino? Ah e aspetta, se non riuscirai a fare qualcosa... Sei morto" Suo... Sono suo... Fratello?! Non è possibile!
"Chiaro"
"Bene e ora fallo alzare di lì, gli hanno sparato alla spalla mica al cuore Dio fa" la porta sbatte e il medico sospira.
"Allora Nick vediamo se la trasfusione di sangue è completa..." sento le sue mani sul braccio e poi vedo la sua faccia. "Sei sveglio. Da quanto?!"
"Lui... è mio fratell..." la voce mi si spezza.
"Non parlare, sprechi energie" fanculo le energie, io le ho perse già tutte ascoltando la vostra conversazione.
"Ti hanno sparato alla spalla un ora fa, hai perso molto sangue. Per fortuna Real Love ha il tuo stesso gruppo sanguigno. Ti abbiamo fatto una trasfusione con la flebo, adesso la tolgo stai fermo okay?" Sento dei rumori, lui si allontana, poi mi porge un bicchiere. "È supradin. Ti ridarà le forze" Alzo a fatica il braccio, le dita mi tremano leggermente,ma riesco comunque a ingoiare tutto il liquido giallastro.
"Sa di limone" wow. Mi è uscita la voce.
"So che è stato un trauma, abbiamo a disposizione degli psicologi per aiutarti a superare il momento dello sparo, potrebbero anche cancellarlo dalla tua mente se volessi"
"Sono traumatizzato da altro in questo momento"
"Non posso parlartene io..."
"Si ma è impossibile, ho visto mio padre non era di certo il suo!"
"Calmati, sarà Real Love a dirti tutto, è compito suo infondo. Comunque ti dimetteremo fra poco, la tua roba è sulla poltrona. L'infermiera ti aiuterà a vestirti" lo guardo avviarsi verso l'uscita, il camice bianco che svolazza ad ogni passo.
"Aspetti Doc" si gira.
"Per la cosa dell'acciaio... So che non si puó fare nulla. Non cerchi inutilmente di salvarmi, convinceró io mio... mio fratello" mi fa così strano dirlo.
"Okay Nick, rimettiti" Esce con un sorriso tirato. Io mi alzo trattenendo un gemito. La spalla mi stà uccidendo. Mi infilo i jeans e cerco di mettermi la canottiera, ma sembra un impresa impossibile.
"Ehi fermo, fermo non ti hanno detto di aspettare?" Una voce femminile dietro di me, ma non riesco a girarmi, sono incastrato.
"Che casino che hai combinato"
"Volevo solo andarmene" Sento le sue mani delicate sulla spalla e poi sui fianchi.
"Ecco fatto" finalmente riesco a vederla. È giovanissima. Avrà vant'anni al massimo.
"Perchè fai quella faccia?"
"Bè mi immaginavo una vecchieta che non vede l'ora di andare in pensione"
"E invece ti sei trovato una bellissima ragazzina con gli occhi da cerbiatto" mi sorride ironica.
"Mi hai letto nel pensiero" in effetti è molto carina. Occhi castani penetranti, capelli biondo scuro.
"Va bene playboy mettiamoci questo golf senza romperci anche l'altra spalla"
"Non è rotta in realtà"
"E che ti sei fatto di brutto allora?"
"Mi hanno sparato babe" Lei si blocca. Come se avesse visto un fantasma.
"Ah, sei uno di quelli" fa qualche passo indietro.
"Quelli chi?"
"Non fare il finto tonto, so a chi appartiene l'ospedale. E a quanti criminali e ricercati vengono date cure che non si meriterrebbero"
"E tu invece? Una ragazza così giovane all'ospedale? Sei raccomandata si vede da un miglio. Quindi non farmi la morale..." leggo l'eticchetta del suo cartellino.
"Jessica"
"Okay, okay mia madre fa la pediatra qui, ma sono di certo migliore di te!"
"Non ho scelto io questa vita, è stata una necessità! Ma cosa stó a discuterne con te, sei solo l'infermiera"
"Sei come tutti gli altri, tu e il tuo capo meritate di..."
"Di che cosa? Dimmelo in faccia" è l'uomo appena entrato nella stanza a parlare, Real Love. Jessica rimane in silenzio e abbassa la testa.
"Allora sei un pezzo grosso..." dice sussurrando.
"Si e il pezzo grosso deve parlare con quello enorme quindi fuori dai piedi" la ragazza obbedisce. Non so perchè, ma mi sento in colpa. Quella dannata infermiera mi ha fatto sentire in colpa, ma che succede al mondo?
"Cos'è Nick ti è spuntata una coscienza?"
"No un fratello"

Prima di uscire guardo ancora quell'uomo in jeans e camicia. Gli occhiali scuri e la barba incolta. Possibile che una persona che avrà dieci anni più di me sia padrone di un ospedale? Padrone delle persone, del lavoro, del destino altrui, dell'intera città. Chi ha scelto questo? Non io cazzo. Non ho votato per avere un sindaco comandato da un ragazzino viziato. Un trentenne. E quello? Quel tipo quanti anni avrà? Gesù tutto l'ospedale é pieno di criminali con fori di proiettili sulla pelle e brutti tagli apparsi magicamente. E questo sarebbe un lavoro? Esco dalle scale antincendio, ho bisogno di fumare. "Jess!" Seduta per terra con la matita sbavata c'è Angela. L'unica con cui ho fatto amicizia in tre anni. "Che hai pianto?" "E tu che fai invece? Non sei in pausa"
"Me la creo da sola la pausa"
"Senti mi accompagneresti in bagno? Non voglio stare qua e poi mi devo rifare il trucco"
"Tanto non ho niente da fare" facciamo per entrare, ma lei cade improvvisamente.
"Che fai la caduta dell'angelo?" Lei rimane a terra.
"Ou Angy" Mi abbasso a scuoterla, nessuna risposta. La giro con cautela.
"Oh mio dio. Aiuto! Aiuto!" Busso sulla porta dei bagni, urlo disperata. È morta. È morta. Ha un cazzo di proiettile conficcatto sulla fronte. "QUALCUNO MI AIUTI!" Un ragazzo corre verso di me.
"Spostati! Vieni via da qui" è quello di prima.
"Lasciami, è morta non lo capisci?!"
"Volevano uccidere te non lei! Quindi prima che si accorgano dell'errore seguimi!" Mi tira dalle braccia costringendomi ad alzarmi.
"Lasciami cazzo! Lasciami andare!" Mi butta sulle sue spalle correndo giù per le scale. "Mettimi giù! AIUTO!"
"Stà zitta cazzo" usciamo dall'ospedale e il ragazzo mi carica su un auto.
"Mi spieghi che sta succedendo?!"
"Succede che chiunque mi parla viene ucciso e quindi tu sei sulla lista nera"
"Cosa...?"
"Nessuno fugge alla morte carina" il trentenne dagli occhiali scuri mi punta la pistola adosso.
"Vi prego lasciatemi andare..."
"Scusa Jessica, ma ha ragione" la sicura viene tolta. Boom.

Salto nel buioWhere stories live. Discover now