Capitolo Cinquantatreesimo

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Prima che Sparks si riprenda, Liam si sbriga a chiudere le tende come ci ha consigliato di fare James.

Quest'ultimo riduce gli occhi a fessura e sibila: "Monica, che piacere vederti." Cerca di fingere gentilezza, ma non ci riesce e nella sua voce traspare tutto il suo odio.

"Ti assicuro, Sparks, che il piacere è tutto mio" rispondo, mettendo chiaramente la mia pistola tra di noi. La stringo con forza per non far vedere il tremore delle mie mani.

"Dei miei amici presenti alla festa di ieri mi hanno riferito che tu e il mio uomo, James, avete fatto buoni affari. Ti sei trovata bene con lui?" mi chiede con finta cortesia. Lo shock è passato e adesso ha ripreso ad usare il suo sorriso falso.

"Non giocare con me, lo hai già fatto abbastanza" ringhio.

"A cosa ti riferisci?" Si finge stupito, e questo mi fa arrabbiare ancora di più.

"L'accordo era che io ti avrei aiutato alla festa e tu non avresti detto niente ad Harry! Ed invece adesso lui è in coma, e per colpa tua!"

"In coma? Non lo sapevo, mi dispiace" mormora lui. "Tuttavia, vorrei precisare che io ho mantenuto la mia parte dell'accordo. Non ho detto nulla al tuo povero ragazzo."

Non sembra per niente spaventato dalla pistola che gli sto puntando contro, segno che non crede avrò il coraggio di sparare. Si sbaglia, si sbaglia di grosso. E più mi fa arrabbiare, più dolce sarà la vendetta quando gli sparerò.

"Non hai detto niente a lui, ma hai chiamato Liam" insisto.

"Già" dice, e il suo sguardo si focalizza su Liam, che nel frattempo è tornato al mio fianco. "Mi dispiace che lui sia corso a dirlo ad Harry."

"Ti dispiace?!" sbotta Liam. "Era proprio quello che volevi, brutto stronzo!"

"Forse" ammette Sparks senza scomporsi. "Ma rimane il fatto che voi siete qui a minacciarmi con una pistola, senza che io abbia fatto niente di male. Almeno non direttamente."

"Non so come, ma tu conoscevi il..." cerco di trovare la parola adatta per definirlo "...difetto di Liam. Così come sapevi che io avrei ceduto al tuo ricatto. Ed hai architettato tutto, solo per avere la soddisfazione di vedermi distrutta!"

"Non ho progettato l'incidente" si difende lui. Continua ad essere tranquillo, e questa tranquillità mi da sui nervi.

"Volevi però che io ed Harry litigassimo, magari che ci lasciassimo. Invece è successo quel che è successo, e tu l'hai chiamato 'piccola punizione'!" I miei occhi pungono e le lacrime si accumulano nei miei occhi, ma io le trattengo. Non voglio mostrarmi debole davanti a Jeremy.

"Ed è per questo che merito di morire? Soltanto per due parole scritte in uno stupido bigliettino?"

"Meriti di morire perché Harry è in coma per colpa tua, e non ne sei neppure pentito!"

Sono stata così impegnata a fissare con odio Sparks che non mi sono accorta del suo braccio che scivolava sotto la scrivania ed estraeva da uno dei cassetti un'arma simile in tutto e per tutto a quella che ho in mano.

"Ora siamo pari" ghigna, puntando la pistola verso di me. Mi sento gelare il sangue.

"Metti giù quella pistola" gli ordino a denti stretti, e lui ride in risposta.

"Credi di essere ancora in condizione di dettare ordini?" mi prende in giro. Lo fisso con rabbia mista a paura e frustrazione.

"Posso ancora ucciderti, bastardo" preciso, e stringo la pistola con più rigore.

"Ne sei sicura? Potrei ucciderti prima io" ribatte lui. "Non credi che il tuo fidanzato si potrebbe sentire solo, se al tuo risveglio tu fossi morta o in carcere?"

Goodbye Lullaby || Harry Styles [TERMINATA] Where stories live. Discover now