67 - Promesse

256 39 27
                                    

Il sole in discesa tocca l'acqua e fiori azzurri galleggiano sulla riva

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il sole in discesa tocca l'acqua e fiori azzurri galleggiano sulla riva. Poche persone si stringono intorno a un uomo in un elegante completo blu notte. L'emozione lo fa sembrare molto più giovane. Lei viene dal basso cancello di legno rovinato che collega la fine del bosco alla spiaggia, sottobraccio a un altro uomo, distinto ed elegante, con seri occhi di ghiaccio. Non è una donna che si definirebbe bella: troppo magra, sguardo tormentato. Lui, però, la fissa come se fosse tutto il suo mondo. Indossa un abito color avorio tempestato di piccole pietre azzurre che riflettono le luce calda del tramonto, scendono lungo il fianco fino a perdersi tra la seta della gonna. Il trucco è tanto leggero da essere quasi invisibile e dall'acconciatura fermata su un lato sfuggono due ciocche castane. Ha i piedi nudi.

Quando sono uno di fronte all'altra si sorridono imbarazzati, poi intrecciano le dita. Il silenzio è rotto solo dal grido dei gabbiani quando pronunciano le loro promesse. 

Comincia lui, la sua voce chiara arriva fino a me:

«Credevo che il sipario sarebbe calato sulla mia storia tanto tempo fa, che i miei giorni fossero ormai contati. Sapevo di non aver più niente da dare e nulla da ricevere. Vegetavo in una non vita, nell'attesa di una morte preannunciata, quando mi sono scontrato con te.

Il mio cuore era fermo e tu l'hai fatto ripartire. Ero morto e mi hai costretto a vivere di nuovo. Sei stata l'uragano che ha mandato all'aria le mie convinzioni, mi hai costretto a lottare per averti, mi hai dato un motivo per resistere. Tu, sei sempre stata tu, il centro di ogni mio desiderio.

Prometto di affrontare la tempesta con te, sempre. Prometto di essere all'altezza di ogni sfumatura di questa nostra vita. Ti appartengo da quel primo graffio e il mio cuore, quello, già è tuo».

L'uomo che ha accompagnato la sposa stringe la mano a una donna affascinante che gli si appoggia contro. Sembrano innamorati da un'intera vita. Lei ha una cicatrice rosso fuoco che le attraversa una guancia, ma non si cura di coprirla. Le dona un aspetto duro, ma non riesce a mascherare l'espressione materna che le modella i lineamenti.

La sposa guarda il mare, poi lui. Sembra incapace di dare voce a quello che le infuria dentro. Lui stringe una ciocca castana e la fa scivolare tra le dita fino a lasciarla libera di volare nel vento che soffia da terra verso il mare. Vento di Levante. Allora lei parla con la voce che trema appena:

«Non avevo famiglia, non avevo futuro. Ero nata per essere usata come un oggetto, finché fossi stata necessaria. Mi avete accolto nella vostra casa senza chiedere niente in cambio. Avete sofferto a causa mia, ma non mi avete mai rifiutata. Ero una ragazzina raggomitolata in un angolo di una casa sconosciuta, quando tu mi hai trovata. Hai lasciato che entrassi nel tuo buio e mi hai fatta diventare luce. Io che ero solo oscurità. Hai arginato le mie piene, placato le mie tempeste, mi hai portato a vincere battaglie impossibili. Hai portato calma nel mio uragano e mi hai fornito un centro intorno cui far ruotare la mia vita. Hai avuto fiducia in me quando neppure io ne avevo. Hai tollerato un dolore talmente grande da investire anche te, hai medicato le mie ferite. Dimenticando le tue».

Si ferma, si solleva sulle punte per raggiungere le sue labbra e le sfiora con delicatezza. Ricorda una farfalla che si posa finalmente sull'unica rosa che abbia sempre cercato. Le ultime parole si confondono tra il rumore del mare e il vento, ma io le conosco. 

«Mi hai insegnato che l'amore non violenta, non ferisce. Che l'amore vero trova tempo anche quando non ne resta più».

A qualche passo dagli sposi c'è mia sorella. Aria abbraccia un uomo che culla una neonata. Il dorso della mano che la stringe ha il tatuaggio di uno scorpione. Lui porta occhiali scuri che nascondono il suo sguardo. È un ladro, mi ha rubato il bene più prezioso che avevo, ma ho deciso che non gli farò la guerra perché la ama più di me. Se mai è possibile.

Questa è la fine della favola che racconta della farfalla celeste e del suo cuore nero, dello scorpione e del suo angelo sul balcone, ma non della mia. 

Con tutto il cuore,

Christian Reina 

🦂🔗 Spazio Fede 🦂🔗

Quello che c'era da dire è stato detto. Resta solo un epilogo e chi, se non lui, può chiudere questa storia? Vi lascio con Chris, dove una strada termina e ne inizia un'altra. E come dice lui: «E il resto? Il resto è vita e ho intenzione di viverla al massimo». 

Arrivo presto con l'epilogo. 

Fede

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 21 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Unexpected love (FIWY 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora