Chapter five.

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Harry

Le prime note di Another One Bites The Dust cominciarono a pulsare forti dalle casse del mio stereo. Me l'ero fatto montare anni prima quando Niall mi aveva presentato un suo amico super intenditore di lettori ed impianti stereo. Un gioiellino.

Inconsciamente mossi i piedi a ritmo della canzone, mentre mi dirigevo verso la cassettiera in legno presente in camera mia. Estrassi gli skinny neri dal cassetto e non persi tempo ad infilarli fasciando le mie lunghe gambe.

"Are you ready, are you ready for this?"

Prontissimo era dire poco. Non ero mai stato una persona poco reattiva nella mia vita, e di certo in quel momento che aspettavo da tutta una vita, non avrei esitato a muovermi.

La voce potente di Freddie Mercury mi accompagnò fino al divano, dove mi sedetti per calzare i miei stivaletti neri, decisamente sobri ed adatti per l'occasione. Non ero poi così casuale nella scelta del mio outfit.

Guardai intorno la mia casa, tutto quello che avevo costruito e comprato nel tempo mi sembrò scivolarmi via in un secondo. Il mio televisore grande quasi quanto lo schermo di un cinema, i libri dalle copertine rilegate con materiali preziosi, la moquette applicata al pavimento solo pochi mesi prima. Erano cose così familiari che, tuttavia, mi sembrarono quasi estranee in quel momento.

Solo quella voce profonda mi sembrava vicina quasi come un incoraggiamento ad agire e non tirarmi indietro, cosa che non avrei fatto comunque. Non importava cosa ci sarebbe stato di mezzo, Harry Styles non avrebbe ritirato la parola data a se stesso. L'avevo giurato solo pochi anni prima, gli stessi giorni in cui avevo comprato quel tappeto poco accessibile a gente non agiatamente appoggiata in campo economico.

Mi alzai dal sofà su cui ero seduto, realizzando che l'orario era giunto. Varcata la soglia della porta di casa, non sarei potuto ritornare più indietro.

Tornare indietro.

"Harry, sei sicuro di volerlo fare?"

Rivolsi il mio sguardo a Niall che, di fronte a me, stava riparando manualmente la crepa venutasi a formare sulla vecchia scrivania della sua camera.

"Smettila di distrarlo, Niall. Lui è più che sicuro di volerlo fare, non è così, Harry?"

Sussultai alle parole di Liam, annuendo per puro riflesso.

Josh si stravacco sul polveroso letto di Niall intrappolando una Goleador alla Coca Cola tra i denti e guardandomi premuroso.

"Harry, rapinare un bar non è poi così difficile. Inoltre sai che non è frequentato da quasi nessuno, e quei soldi ci servono"

Lo sapevo che ci servivano, ne ero più che certo. Dovevamo partecipare al torneo di Basket della scuola e nessun negozio aveva accettato di farci da sponsor. Avevamo le tasche vuote e la coscienza non ancora macchiata. Tuttavia, non riuscivamo a reggere quegli sguardi di puro scherno che ci lanciavano i nostri compagni a scuola, dietro quegli occhi si nascondevano palesi prese per il culo. Ci avevano chiesto di partecipare al torneo di Basket, ma noi avevamo rifiutato per il budget, loro avevano semplicemente interpretato quella mossa come un atto di codardia.

Quindi, dato che i nostri genitori non ci avrebbero mai e poi mai appoggiati, avevamo bisogno di denaro. E rubare era l'unico modo per ottenerlo.

Rivolsi lo sguardo alla finestra inquadrando subito la nostra piccola macchinina che avevamo comprato con i risparmi del volantinaggio e che condividevamo da due anni. Quella ci avrebbe condotto al punto da saccheggiare.

Heavy Crown.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora