Chapter seven.

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Harry

Confuso, semplicemente confuso. Mi aggiravo per la casa di mia zia, con una vestaglia rossa ad ingabbiarmi il corpo ed una tazza di caffè bollente nella mano sinistra. Era notte, ne ero più che sicuro. La luce bianca ed apatica del salone mi infastidiva gli occhi ancora sensibili. Fuori i tuoni suonavano non proprio armonici mentre la tempesta impetuosa si sfogava sulle finestre indifese. Qualche lampo squarciò il cielo, ma non me ne curai. Piuttosto, c'erano diversi motivi per i quali avrei potuto attribuire la mia insonnia, quella notte.

Certo, quella non era la mia casa, di conseguenza mi trovavo in un letto non mio e già per quello dormire non era abbastanza semplice. Una persona come me abituata al lusso non si accontentava di certo di qualcosa di poco conto. Tuttavia, era una minuzzaglia quel dettaglio. Era altro a tenermi sveglio.

Attraversai il salone immacolato osservando come i tappeti stonassero acidamente con il resto della camera. Avrei dovuto acquistare qualcosa di più prezioso a mia zia, magari una casa del tutto nuova.

Era colpa di Louis, o meglio, colpa dei bastardi che lo tenevano in pugno. Ero preoccupato e non riuscivo a capacitarmi del motivo. Ero sempre stato un tipo calmo, con i nervi saldi e con le certezze come assi nella manica. Sapevo che, in meno di ventiquattro ore, avrei effettuato lo scambio con i Wolves, ma nonostante ciò non riuscivo a tranquillizzarmi.

Perché quel ragazzo mi aveva provocato quello strano senso di protezione e appartenenza? Non era nei miei piani affezionarmi a qualcuno.

Poteva essere da Andrew abbindolare qualcuno utilizzando lo charme fornitogli dai ricci e dalle fossette, ma Harry di certo non aveva problemi ad eliminare quella stessa persona sia dalla sua mente che dall'intero pianeta terra.

Potevo farla franca, scappare lontano e fare incriminare i Widows per la corona. Ma Louis non ne sarebbe uscito vivo. Ed io non volevo che morisse.

"Harry, cosa fai ancora sveglio?"

Rivolsi lo sguardo a mia zia che, occhiaie e pigiamino decisamente anni 70, mi guardava stranita.

"Qualcosa non va?" insistette.

"Uhm, c'è qualcosa, in realtà" confessai, vedendola prendere posto sul divano.

"Il letto non era alla tua altezza, tesoro?"

Sorrisi.

"Non ti dirò una bugia zia, quel materasso è orrendo"

Lei ridacchiò e "Preferisci dormire fuori, Harold?" chiese.

Poggiai la tazza bianca sul tavolinetto in vetro prima di "Zia, perché sto mettendo a repentaglio un colpo ben riuscito per salvare un ragazzo qualsiasi?" domandare.

Lei seguì i miei movimenti con lo sguardo, fin quando non mi appollaiai accanto a lei.

"Siamo sicuri che si tratti di un ragazzo qualsiasi, Harry?"

Tossicchiai prima di "È ovvio" dire.

"Non hai il minimo dubbio?"

"Non ho il minimo dubbio"

Lei si schiarì la voce e "Io credo che invece questo ragazzo abbia qualcosa di particolare. Sei Harry Styles, amore, non rischieresti un colpo a meno che non si tratti di qualcuno d'importante da salvare. Ricordi con Gemma?"

L'ultima persona per cui avevo cambiato i miei piani era stata Gemma. Qualcuno alla centrale dei Wolves ci stava provando con lei ma, disgraziatamente, era venuta a sapere di qualche informazione segreta riguardo il clan. L'unica possibilità era ucciderla. Ci ho rimesso un quadro di Monet per salvarle le penne.

Heavy Crown.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon