Dopo qualche mese, ormai Feliciano e Lovino sono diventati praticamente di casa nell'esercito tedesco. Aiutano a cucinare, e cantando alleviano la tensione. Ma la guerra infuria ancora più pesante di prima, ed è un miracolo che sia Ludwig che Gilbert siano ancora vivi.
"Se sopravvivo, Felì, ti porto a vedere la mia patria. La Germania è un posto bellissimo, soprattutto la campagna."
"Wow! Possiamo correre sui prati fioriti, e mangiare i wurstel, e bere la birra e divertirci un sacco con tuo fratello! Può venire anche il fidanzato di mio fratello, Antonio?"
"NON È IL MIO FIDANZATO, C******E!"
"Allora, promesso?"
"Sempre se non moriamo prima." Replica Ludwig cupamente.
"Non essere pessimista."
"Beh, in caso, ci vedremo tutti all'inferno."
"Ve~ Tu non sei una brutta persona, Lud. E tutti mi dicono che io non sono una brutta persona. Nessuno di noi è una brutta persona. Perchè dovremmo andare all'inferno?"
"Perchè andremo tutti all'inferno. In fondo, siamo dannati."
"No."
"Come?"
"Tutti noi moriremo un giorno, ma non andremo di certo all'inferno. Io credo..." Sorride dolcemente, come suo solito. "... credo che ci rivedremo tutti in Paradiso, e mangeremo tanta pasta tutti insieme."
Il tedesco improvvisamente, di colpo lo abbraccia. Quel piccolo, allegro italiano lo ha cambiato così tanto in questi ultimi mesi. Da quando la guerra è iniziata, ha sempre visto la vita come una cosa di poco valore, e dava per scontato che tutti sarebbero andati all'inferno. Ora, però, ha una speranza.
"Sì. Andremo tutti in Germania, e saremo tutti felici. Promesso."
