Capitolo 9

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Dopo mezz'ora di macchina arrivammo a casa sua.

Era una villa bianca a due piani, con un cancello di ferro pitturato di nero che la circondava, dal cancello partiva una stradina di pietra che arrivava fino al portone di casa.

Varcato il cancello, e dopo aver percorso la stradina di pietra,arrivammo davanti il portoncino d'entrata, lo aprì e lo spettacolo che mo si parò davanti era straordinario.

La casa al suo interno era bellissima.

Le pareti erano di un giallo paglina, la cicucina era una penisola bianca molto moderna, il soggiorno era adiacente alla cucina visto che era un unica grande stanza.

Ma la cosa che attirò di più la mia attenzione era una porta che si trovava sotto le scale,era una porta normale ma era dipinta di rosso.

Il che era strano visto che tutta la casa compreso le porte eranp di un bianco crema.
(Flash back)

Nella stanza c'era un forte odore di incenso era eccitante e rassicurante allo stesso tempo.

Lui appoggio una mano sulla mia schiena e si avvicinò a me, senti Il suo respiro irregolare sulla mia pelle.

Al di fuori di questa stanza puoi comportarti come vuoi con me ma quando sei qui non puoi: guardarmi negli occhi, non puoi contrardimmi, e mi devi la massima obbedienza.
Ricordati che tu sei mia e solo io posso: toccarti, baciarti, e farti provare piacere.
Non drovai mai chiamarmi Guido ma solo "signore" o "padrone" tutto chiaro.

Io annui poi lui continuò ora io andro via tu aspettami qui,disse con tono duro e fermo al mio ritorno voglio trovati con solo le mutande addosso.

Io feci come lui disse cominciai a spogliarmi fino a rimanere solo in mutande.

Ero li ferma al centro della stanza.

Allora feci come facevo da bambina mi inginocchiai e mi sedetti sui talloni adoravo farlo.

Rimanetti un po di tempo in quella posizione finquando non lo senti rientrare.

Si avvicinò a me e lo senti sogghignare

brava questa e la posizione che ogni buona sottomessa deve prendere e misa che tu abbia proprio il nerbo della sottomessa.

Siccome e la tua prima volta con il BDSM ci andrò piano.
Dimmi quante volte hai fatto sesso cosi che io possa sapere quanto sei larga e vedere se posso usare qualche giochino erotico.

Io mi congelai sul posto.
B-b-be ec-c-o io. Non sapevo come dirglielo che ero vergine. Dio che vergogna.

Tu? Disse lui impaziente
Feci un gran respiro e dissi sono vergine.

Io ero li ferma ad aspettare la sua reazione il silenzio fra di noi era imbarazzante.

Sei arrabbiato.

No anzi sono felice di sapere che sarò il primo e ultimo uomo che avrà il piacere di farti sua.

Bene pronta per entrare
Nel mondo del BDSM?

(Fine flash back)

Ora ricordo io sono già stata qui in questa casa io sono stata il giccatolino di Guido lui mi ha usata per la somiglianza che avevo con Samanta.

Poi e tornata e a scelto lei io sono scappata e ho avuto l'incidente.

Vidi Guido che mi guardava con un aria strana stava cercando di capire a cosa stavo pensando.

Nel ricordare l'accaduto i miei occhi si riempirono di lacrime sarei scoppiata da un momento all'altro.
Tu cosa vuoi ancora da me non ti e bastato usarmi per poi scegliere lei e? Che ce una donna da appendere al soffitto non ti basta te ne servono due.
Guido mi hai già fatto troppo male quindi ora di chiedo va fuori dalla mia vita.

E dopo la sfuriata le lacrime cominciarono a scendere ininterrottamente dai mie occhi.

Tu-tu hai ricordato tutto.

Si ho ricordato tutto. Tutto il male che mi hai fatto ho ricordato i tuoi falsi ti amo , tutte le subdole carezze che mi davi, le cene romantiche, le belle parole.

Ti ho dato la mia verginità, la cosa più bella che avevo e tu la presa e l'hai calpestata come l'amore che provavo per te.

Grazie per avermi portato qui per avermi fatto ricordare tutto, grazie per avermi impedito di fatelo stesso sbaglio.

Sparisci dalla mia vita non farti piu vedere mai più.

Lo vidi fare un passo verso di me con uno sguardo carico di paura.
No non e andata cosi lasciami spiegare io...lo interruppi perché non volevo sapere nulla.

Presi il mio zaiono che precedentemente avevo fatto cadere e usci da quella casa.

Che in cosi poco tempo mi aveva dato tanto dolore.

Ma soprattutto stavo uscendo per sempre dalla vita di Guido.

Ritorna da me ( #Wattys 2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora