Capitolo 10

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E passata una settimana da quel giorno, il giorno in cui ho ricordato tutto quello che e successo prima dell'incidente.

E ora sto malissimo, ho ricordato tutto, il mio arrivo a casa di Guido, la stanza delle torture,la litigata con manu al ristorante, i suoi falsi ti amo,e poi ho ricordato l'abbandono.

Quando mi ha lasciata per quella stronza di Samanta.

Ma cosa potevo aspettarmi lui l'amava e me l ha anche detto, solo pensavo l'avesse dimenticata, pensavo volesse Me anche se ero uguale a lei nel aspetto.

Ma mi sbagliavo..... Un momento ora e tutto chiaro. Che stupida che sono a non essermene accorta prima.

Lui ha accettato il patto con mio padre solo perché sicuramente avrà visto una mia foto, quindi sapeva che ero uguale a lei.

E io che credevo che fosse davvero innamorato di me.

Ma siamo realisti chi mai potrebbe innamorarsi di me.

Ero talmente assorta a pensare che non mo sono accorta del campanello che suona.

Non ho voglia di andare ad aprire quindi rimarrò a letto chiunque sia se ne andrà prima o poi.

Dopo un po sentí colpire la porta.

Apri questa cazzo di porta o la sfondo.
cazzo e Guido ora che faccio? Meglio se apro.

Saltai giù dal letto facendo cadere i fazzolettino sporchi per terra.

Mi precipitati giù senza neanche togliere il pigiama che consiste in una sottana di seta trasparente che arriva poco più sotto del sedere, e lascia il seno un pp scoperto.

Apri la porta e quello che vidi era Guido con gli occhi rossi dal troppo pianto e solcati dalle occhiaie per non aver dormito.

Pov Guido.

OK questa ragazza vuole uccidermi.

E cosi che si presenta alla porta con una vestiglia se si può chiamare tale che dice prendimi e sbattimi come vuoi.

Oddio giuro li fare il mio amico nei pantaloni reclama di uscire ed affondare in lei.

Non erano questi i piani io volevo solo parlare con lei chiarire.

E invece quella vestaglia, il suo corpo seminudo, e la sua innocenza che mescola il tutto mi hanno fatto venire solo piú voglia di averla di quanta gia ne avessi.

La vedo mordersi il labbro, e questa e la goccia che fa traboccare il vaso.

Accorcio le distanze fra di noi e la bacio come se non ci fosse un domani.

La mia lingua scivola nella sua bocca per cercare la sua e quando la trova, può dire di aver trovato in paradiso.

La sorpresa più grande, e il fatto che lei ricambi,

Giuro non ve la faccio più la voglio.

Ti voglio dissi con voce roca impastata da desiderio.

Prendimi, disse lei.

E per assecondare la sua richiesta la presi per le gambe e le legai ai mie fianchi, e la portai in camera da letto.

Ritorna da me ( #Wattys 2015)Where stories live. Discover now