Capitolo 18: Rabbia

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Tornai all'appartamento circa due ore dopo, perché avevo accompagnato Martina a fare spese.
Infilai la chiave nella serratura e mi resi conto solo in quel momento che Nicole non aveva avuto più mie notizie.

Mi stava aspettando sul divano e quando aprii la porta si alzò incrociando le braccia.

"Ehi" dissi avvicinandomi.
"Stammi lontana." rispose freddamente.
Mi chiesi che cosa avessi potuto fare per farla arrabbiare così, ma non capii.

"Che succede?" domandai.
"Come hai potuto?" mi gridò contro spaventandomi.
"Di che stai parlando?"

Ripercorsi mentalmente tutto ciò che era accaduto nelle ultime ore ma non capii, sapevo perfettamente di combinare sempre dei guai, ma non avevo davvero idea di che cosa avessi potuto fare questa volta.

"Tu hai baciato Harry."

"Di che parli? È uno scherzo questo, vero?" chiesi abbastanza sarcasticamente per nascondere la paura per quello che sarebbe potuto succedere.

"Questa mattina, si, quando sono uscita dalla cucina. Ti ha sussurrato qualcosa e poi puff, hai fatto quel che hai fatto." mi guardava male, anche se potevo notare i suoi occhi lucidi.

"Non è vero, io... Io non l'ho baciato. Probabilmente avrai visto male." ero più insicura di quanto avessi voluto, ma in fondo io non avevo fatto niente di ciò per cui mi stava accusando.

"Oh certo, io sono la stupida che non vede ora?" gridò "Pensi che io sia davvero così? Io non posso crederci. Non posso credere che hai finto per tutto questo tempo. Facevi tutto soltanto perché ti conveniva, non ti è mai interessato niente di Liam. Avrei una parola perfetta per descriverti in questo momento, ma voglio continuare a credere che mi sbaglio."

"Nicole, ti assicuro che non è come pensi." furono le poche parole che riuscii a pronunciare, ero stupefatta.

"Vattene." disse voltandosi mentre si incamminava per la sua stanza.

"Io vivo qui. Non puoi farmi questo." cercai di farla ragionare, perché in fondo non poteva cacciarmi da casa mia.

"Vattene, ti ho detto. Tornerai più tardi. Ora voglio che tu esca."

Scesi le scale di corsa, volevo davvero andarmene in quel momento.
Perché pensava che io potessi essere una persone del genere? Perché mi aveva cacciata così?
Non riuscivo a capire il motivo della sua rabbia, io non avevo fatto davvero nulla di male questa volta, ed ero spaventata per ciò che sarebbe potuto succedere ora. Non sarei potuta rimanere senza Nicole, lei era sempre rimasta per me, mi aveva sopportata in ogni momento e nel momento del bisogno lei era lì ad aiutarmi.
Ero spaventata perché avevo paura di perderla.
Io non potevo perderla.

Uscii dal portoncino e mi ritrovai davanti un'altra volta quel cretino di Harry.
"Dove vai?" mi domandò maliziosamente.

"Ma si può sapere cosa vuoi ancora? Non ti è bastata la conversazione di questa mattina? Devi smetterla di assillarmi, non puoi fare così. Lasciami in pace." cercai di non urlare perché ci trovavamo sulla strada, ma penso che il mio sguardo fosse abbastanza interpretabile.

"Wow non pensavo di fare questo effetto alle ragazze." disse con uno strano sorriso passandosi una mano nei capelli.

"Stai scherzando vero?" chiesi ironicamente.

"Ehm...no. Ma che hai? Mi sembri piuttosto strana e non è da te uscire a quest'ora, se non per andare da Liam, ma non penso che tu stia andando da lui ora."

"Certo perché tu ora conosci pure le mie abitudini." il tono di sarcasmo nella mia voce era rimasto. Mi domandavo se Harry mi avesse spiata negli ultimi giorni.
"Devo andare, ciao." dissi infine riacquistando serietà, volevo andarmene di lì: non lo sopportavo più.

Lo sorpassai e presi il cellulare che squillava: "Pronto, Giulia?"

#SpazioAutrice
Mi scuso un'altra volta per il ritardo.
Il capitolo è abbastanza schifoso, ma faccio del mio meglio. ;)
Comunque siamo agli sgoccioli della storia perciò preparatevi per alcune sorprese.
Se avete dei consigli commentate.
Aggiorno a 5 stelline.
Un bacio. :)

After The Dream ||Liam PayneWhere stories live. Discover now