Capitolo 5: Non é finita qui

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Voltai le spalle a Nicole con le lacrime agli occhi: odiavo litigare con la mia migliore amica.

Iniziai a camminare velocemente e scoppiai a piangere, presi il telefono e chiamai Liam: non rispondeva.
Allora chiamai Louis e gli chiesi di venire a prendermi, dopo dieci minuti arrivò, salii in macchina e lui mi chiese subito: "Tutto a posto? Hai pianto!"
"Non preoccuparti... Mi accompagni a casa?"
"Solo se mi dici che cos'hai"
"È solo che non voglio che le persone mi diano degli ordini..."
Mi accarezzò la spalla dicendo: "Tranquilla. Io ti voglio bene."
"Grazie" sorrisi e aggiunsi: "Come mai Liam non risponde?"
"Non sta bene..."
"Che ha?" chiesi sorpresa e mi accorsi che Louis cambiò espressione.
"Nulla di grave..." era preoccupato, ma non capivo per cosa.
"Sii sincero, che cos'ha?"
"Ti porto da lui..."
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Quando arrivammo alla villa dei ragazzi scesi subito dall'auto e corsi su per le scale fino alla stanza di Liam; aprii la porta e lo vidi steso sul letto, pallido e triste.
"Hei principessa, che ci fai qui?"
"Stai bene?" domandai.
"Si, ma non mi hai risposto."
Mi sedetti di fianco a lui sul letto e gli baciai la fronte: "Scotti: hai la febbre?"
"Tranquilla che sto bene."
"No tu non stai bene." mi chiedevo che gli fosse successo, il giorno prima stava benissimo.
"Senti, sta arrivando il medico, vedrai che non è nulla di grave."
"Okay, vuoi qualcosa da mangiare? Un te?"
"Non sei la mia babysitter, me la so cavare da solo."
"Hai ragione scusa, il fatto è che se ti dovesse succedere qualcosa io, io, io non saprei che fare."
"Grazia di esistere principessa." mimò un bacio con le labbra e mi abbracciò forte.
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Arrivai in cucina a prendere da bere e trovai Nicole: "Che ci fai qui?"
"Devo parlarti..." non capivo, mi guardava con quegli occhioni verdi vispi e cercava una risposta.
"Dimmi..." non avevo molta voglia di parlare con lei in quel momento, ma mi servivano delle risposte.
"Riguardo a prima, hai ragione..."
"Di che parli?"
"Ero nel torto, scusa."
"Non è vero, ci ho pensato..." presi un attimo per ripensarci e continuai: "Avevi ragione, non mi posso deprimere. Anche perché manca tanto tempo prima che il tour cominci. E non devo starci male, soprattutto sapendo che i ragazzi torneranno e che questo servirà per farli crescere ancora di più."

Lei mi guardò un secondo, poi corse verso di me e mi abbracciò, mi strinse con un modo che aveva usato poche volte, solo quando aveva davvero bisogno di me.

"Sta bene Liam?" mi chiese dopo un po'.
Fece appena in tempo a finire la frase che suonò il campanello, Zayn aprì.

Il medico salì le scale fino alla camera di Liam ed entrò, non mi lasciò restare e disse di aspettare di sotto.
Io, Nicole e i ragazzi guardammo un programma in televisione durante la visita, poi Niall andò a vedere come stava Liam e poco dopo chiamò anche me.

Era steso con le braccia lungo i fianchi che dormiva, a fianco aveva il ragazzo biondo e l'uomo con il camice bianco.
Quest'ultimo sussurrò qualcosa, poi ci lasciò soli, appena la porta si richiuse Niall mi abbracciò e mi sussurrò di non preoccuparmi.
Non capivo: che stava succedendo? Perché di colpo quell'abbraccio? Perché quel "non preoccuparti"?
Liam stava davvero male? Era grave?
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Aprì piano gli occhi e allungò le braccia, mi avvicinai e lo strinsi a me.
"Hei, dormito bene?"
"No..."
"Liam, ti serve qualcosa?"
"Solo un po' d'acqua, ho la gola secca." mi guardò con occhi stanchi, ma dolci come sempre.
"Okay..."

Arrivai di sotto e subito Niall mi chiese: "Si è svegliato?"
"Si..."
Stavo per entrare in cucina, ma una mano grande e forte mi prese il polso.
"Tutto bene?" mi chiese il riccio.
"Si Harry, tutto bene."

Finalmente mollò la presa, anche se mi rincorse in cucina e chiuse subito la porta.
Presi una bottiglia di acqua naturale e un bicchiere, ma Harry non mi lasciò uscire.
"Ti prego, ha sete." stavo cercando una scusa, anche la più stupida per andarmene, non volevo parlare con lui: sapevo quello che mi avrebbe chiesto.
"Ti prego, ascoltami." mi fissò preoccupato per qualche secondo e aggiunse: "Guarda che una polmonite non è poi la fine del mondo..."
Non lo lasciai finire, non volevo parlargli, lo superai e appena appoggiai una mano sulla maniglia della porta mi prese per le spalle, mi girò verso di lui e mi baciò.

After The Dream ||Liam PayneWhere stories live. Discover now