Capitolo 37

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Unione di elementi 2
Revenge from the past

come vi avevo detto in precedenza,  questo capitolo riguarderà soprattutto Lena, della  quale scopriremo finalmente le origini. Bisogna però ricordare una parte del.primo libro,  durante la permanenza al popolo dell! acqua... Godetevi la lettura.

vent'anni prima...

La sirena osservava il giovane dalla forma umana  privo di sensi sulla spiaggia. Le acque le ricoprivano il corpo e riflettevano nei suoi occhi dorati  il tramonto di un arancio infuocato, che rendeva l'oceano luminoso.
Sapeva di non potersi esporre, poiché la guerra  e la scomparsa dei Daimio erano avvenimenti abbastanza recenti e nessuno aveva del tutto  abbandonato le armi. Se una sirena come lei si fosse esposta troppo, sarebbe sicuramente finita nelle mani di crudeli cacciatori,  che l'avrebbero resa schiava per sempre, ed il suo popolo non avrebbe più avuto una futura guida.
Eppure qualcosa la spingeva ad andare a vedere chi fosse quell'uomo, vedere se stesse bene, così,  controllando che nessuno la notasse, si avvicinò alla riva fino a far uscire dall' acqua solo il busto.  Il giovane poteva avere all'in circa venticinque anni, dai capelli corvini, una barba ben definita nonostante lo stato in cui era ridotto ed indossava un'armatura semi - distrutta. Era sanguinante,  probabilmente annegato  e la Sirena sapeva che se l'avesse lasciato lì senza cure o altro sarebbe morto. Decise così di tornare ogni volta che poteva per prendersi cura del misterioso umano.
Tutte le sirene si chiedevano perché la bellissima principessa Cassandra ,  futura regina del loro regno e promessa sposa del più bel tritone del mare  , fosse sempre distante da casa. Sua sorella minore,  Miriam  , sopportava i pettegolezzi che giravano tra il suo popolo:  si diceva che Cassandra fosse una spia che complottava con i popoli confinanti, o che avesse un amante... lei,  ovviamente,  non credeva a nulla . Amava sua sorella con tutto il cuore,  ma la vedeva distante sia da lei che dall' obbiettivo di diventare regina. La difendeva sempre,  ma voleva sapere. Più volte chiedeva a Cassandra delle spiegazioni per la  sua assenza durante le riunioni di  famiglia,  o alle cerimonie più divertenti che lei non si sarebbe mai persa,  o per lo meno la Cassandra che  conosceva non lo avrebbe fatto... eppure la risposta era sempre il silenzio,  un silenzio che  non faceva che aumentare la sua voglia di sapere.
Intanto l'umano cominciava a riprendersi:  respirava regolarmente, le ferite cominciavano a rimangiarsi e si riusciva finalmente a vedere un minimo movimento del suo corpo . Più osservava il suo viso,  più Cassandra iniziò ad esserne ipnotizzata. Sognava di poter sentire la voce  di quell'umano dirle grazie,  o magari il suo nome e il suo luogo di provenienza.
A volte si ritrovava ad osservarlo per venti minuti, ma il ricordo del suo essere la riportava alla realtà. Era una sirena  e non poteva legarsi ad un umano, se qualcuno l'avesse scoperto sarebbe stata la fine.
Tornava a casa e gli occhi di tutti erano fissi su di lei, ma non se ne preoccupava. Miriam vedeva sua sorella come divisa in due:  da un lato non la vedeva così felice da tempo, dall'altro, però,  percepiva la paura nei suoi occhi dorati e si preoccupava per lei.
Cassandra,  dopo settimane di cura, durante un nuovo tramonto,  vide finalmente una figura seduta. L'umano si era svegliato . Il suo obbiettivo  era stato raggiunto, l'aveva guarito quindi poteva andare e tornare alla sua vecchia vita, dal Tritone al quale era promessa sposa e dalla sorella tanto preoccupata per lei.... o no? Quell'uomo l'attirava in una maniera incredibile,  non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Stava per rinunciare al mostrarsi,  quando l'uomo si accorse di lei. Cassandra immaginava che non avesse ancora  notato la sua coda. Quando l'uomo la incitò a venire verso di lui  i brividi la invasero: la sua voce era diversa da come se l'era immaginata, forte e roca ma con un tocco di eleganza e di fascino.  
Alla fine cedette e si avvicinò, senza però mostrare la parte bassa del suo corpo. L'uomo le chiese chi fosse ma lei non rispose.
"Non m'importa che tu sia diversa da me. Non aver paura della mia armatura,  non voglio farti del male."   quella frase la convinse a mostrare il suo essere. Quando il ragazzo vide la coda sorrise. Non ne era spaventato, ne si mostrava interessato a catturarla e questo la fece sentire molto più al sicuro.
Le chiese quale fosse il suo nome e da dove provenisse,  ma lei non rispose, bensì chiese a lui la stessa cosa. Il giovane raccontò di  essere un soldato di livello medio appartenente all' armata bianca. Quando il Daimio oscuro,  del quale lei non sapeva il nome, scomparve,  lui venne catturato,  torturato e poi gettato in quelle acque. Poi disse il suo nome :Set.
Lei se lo ripeté più volte nella mente.... Set... l'umano che lei aveva salvato.
A quel punto decise anche lei di presentarsi,  dicendo di chiamarsi Cassandra, ma non di appartenere alla famiglia reale.Set le chiese come era possibile che lui  fosse ancora vivo e la sirena confessò di averlo assistito per due lunghe settimane.Quando lei decise di andarsene Set le disse delle parole che la segnarono:

Unione di elementi 2-vendetta dal passato-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora