Capitolo 64

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Unione di elementi 2
Revenge from the past

Non sentiamo più quella presenza opprimerci, né i nostri movimenti risultano pesanti a causa sua, ma per le ferite. Qualcuno l' ha affrontata dandole una bella lezione, ovunque essa sia, e sono sicurissima si tratti di Rych. Consideriamo anche il fatto che Nyco non mi lascerebbe mai sola e  possiamo aggiungere anche lui alla lista. Dovrei esserne contenta, giusto? Solo loro due sono in grado di sconfiggere una forza del genere, e su questo siamo tutti consapevoli. Allora perché mi sento terrorizzata all'idea che entrambi si trovino in un luogo a me sconosciuto con probabilità di morte del 70%  e quella di collaborazione del 20%? Chissà.   "Aurora tutto ok?"   Ci rialziamo scrollandoci tutto di dosso, io l'aiuto.  "Potrebbe andare meglio." La mia armatura non può più essere definita tale, non fa altro che rallentarmi nei movimenti, così decido di togliermela del tutto. Avrò pure metà busto scoperto, ma con il calore che ho in corpo non sento molto la differenza.  "Aurora dobbiamo trovare Nyco e Rych. Sono qui e stanno lottando contro quel mostro."   "Si ma... qui dove, esattamente?"   "È questo il problema: non lo so. Ma sono sicurissima che si trovi in una delle stanze sotto la piscina."  si massaggia le tempie.   "Pea... ci sono tre piani al di sotto di noi, più i piani delle segrete che non ho la minima idea di quanti possano essere."    "Allora faremo meglio a sbrigarci prima che..."  tutto il palazzo trema e ad entrambe scappa un grido.   "Non andrete da nessuna parte! Non vive!"   Lena si affaccia sopra di noi, ancora circondata da aura oscura, furiosa, con lo sguardo demoniaco.   "Hai perso, Lena! Senza quella presenza non puoi fare nulla."    "Oh , ma io non sono sola."   un enorme boato ci stona le orecchie, seguito da un altra scossa.  Quel poco che rimane delle scale, compreso il punto in cui si trova Lena , sta crollando.  Dimentico momentaneamente ciò che ha detto Lena e rifletto...  "Non potrete sfuggire per sempre!"   Ci sono. Creo velocemente una palla energetica per poi scagliarla alla struttura di per se traballante.   "Via!"   prendo Aurora per il braccio e cominciamo a correre  mentre la scala, insieme a Lena , crollano.  Ci dirigiamo il più velocemente possibile alla porta che segue, senza smettere di correre nonostante abbiamo superato la frana.  "Aurora dobbiamo trovarli al più presto prima che il palazzo crolli del tutto."    le colonne ed i muri si riempiono di crepe, tutto trema.   "Dividiamoci: io controllo le stanze di sinistra, tu destra."  mi suggerisce Aurora. Ci dividiamo. Controllo velocemente ogni stanza, cercando di ignorare i così tanti cambiamenti, rimpiangendo lo splendore che era prima la mia bellissima casa. Non trovo nulla. Niente di Niente -eccetto roba ormai distrutta.-   Non riesco ad aprire l'ultima stanza per via della porta bloccata.    "Andiamo!"    ringhio a denti stretti. Stufa, sfondo la porta con un calcio, ritrovandomi assalita dalle fiamme verdi. Per poco non ci perdevo gli occhi. Sto per passare avanti, quando noto una sagoma in profondità.    "Aiuto..."  tossisce per poi cadere a terra. NOn è Lena, ne sono certa.   "Aurora qui c'è qualcuno! " Avanzo tra le fiamme, ma non appena arrivo al punto in cui credevo di trovare la figura , questa è scomparsa.   "Ma che...?"   un allarma suona nella mia testa. Mi volto appena in tempo prima di essere colpita alla testa da un bastone. Mi abbasso velocemente, per poi fare lo sgambetto con la gamba al mio aggressore. Gli salto addosso e sto per colpirlo, quando mi rendo conto che si tratta di Troy, ipnotizzato.   "Troy?"  per aver abbassato la guardia, lui riesce a liberarsi di me, per poi spingermi tra le fiamme. Non mi brucio per pura fortuna. Non ho molta resistenza con questo tipo di fuoco.  "Troy aspetta! Sono io, Cassiopea!"   non mi ascolta, infatti comincia a cercare di colpirmi. Gli allenamenti di difesa sono serviti a qualcosa.  Per paura che anche lui possa rimanere bruciato, corro fuori trascinandolo nel corridoio.   Noto uscire anche Aurora, inseguita da ben due inservienti ipnotizzati.     "Pea che facciamo?! Non possiamo di certo lasciarli qui!"   no, ma non possiamo nemmeno ucciderli.    Io e Aurora ci ritroviamo spalla contro spalla, circondati dagli inservienti che sembrano sbucare dal nulla.    "Ve lo avevo detto che non ero sola."  Lena si fa largo tra loro soddisfatta.    "Quanto ti detesto..." ringhio  furiosa.   "Me ne farò una ragione.... attaccate!"   ringhiano tutti contemporaneamente.   "E adesso?"   mi chiede Aurora. Non posso liberare le loro menti, non adesso. Rischierei di perdere tutte le forze.   "Ecco...noi..."     ci saltano tutti addosso, ma Aurora riesce a creare un forte getto d'acqua che atterra tutti.   Io mi occupo di Lena, sbattendo un piede a terra e generando così da essa delle fiamme che creano come una cupola.Dopo, le do un calcio per spingerla dentro. Mi concentro e allargo la barriera.  "Aurora!"  capisce quel che voglio dire, e non appena io la tolgo le ne crea una di ghiaccio che riesce a rinchiudere tutti.   "Non basterà..."   "Ci pendo io. Crea una barriera di lava."    mi dice lei. Nonostante non l'abbia mai fatto, mi concentro con tutta me stessa ed infine ne creo una che sovrasta tutto. Con un ringhio per lo sforzo, Aurora la bagna del tutto, e questa a contatto con l'acqua diventa pietra.  "Corri!"   stavolta è Aurora a tirare me. Dato che la gradinata principale sta crollando come tutto il palazzo, ci dirigiamo verso le scale a chiocciola utilizzate dagli inservienti per trasportare il tutto, un po' come delle scale di emergenza, e che noi utilizzavamo per sfuggire di nascosto da Efesto. Odio le scale a chiocciola: mi fanno venire la nausea.  Chiudiamo la porta alle nostre spalle ed io fondo la serratura in metallo ed i cardini. Non riusciranno ad entrare facilmente così.  Aurora prende frettolosamente tutto ciò che può essere utile, dato che ci troviamo nello sgabuzzino dei camerieri: Ci troviamo anche le armi rotte della palestra, quelle che Efesto ha mandato a riparare.    Aurora prende l'arco per metà rotto, con ancora il filo intatto legato.  "Che fai?"    "Tieni unite le parti dell'arco."  obbedisco, poi lei si concentra e crea uno strato di ghiaccio che va ad unirle.   "Tieni. Tu sei un asso con questo e ci tornerà sicuramente utile."   Si lega poi nell'armatura un paio di corde ed incastra poi  nella cintura un paio di coltelli. Uno lo da a me e lo infilo nello stivale. Si lega poi i capelli con un laccio creato con un pezzo di corda, mentre tiene tra i denti due panni - non ho la minima idea a di cosa abbia in mente di farci.-    "Adesso siamo preparate. Andiamo." dice con ancora i panni tra i denti, per poi darmene uno.  Me lo incastro nell'elastico, confusa.   "Dobbiamo controllare velocemente gli altri piani per trovare Nyco e Rych. Non possiamo scappare e basta."  dico mentre la fretta ritorna  "Già..."  si appoggia a muro stanca, e sto per dirle che deve prendere fiato nelle sue condizioni ma le  si accende come una lampadina. I suoi piani hanno sempre qualcosa di strambo.   "Che vuoi fare?"   chiedo lievemente preoccupata. Insomma, i suoi piani sono sempre un colpo di genio, ma non vuol dir che sono piacevoli.  Congela tutte le scale in un colpo, creando un vero e proprio scivolo di ghiaccio. Si appoggia poi sulle ginocchia e prende fiato.   "Aurora non puoi fare tutti questi sforzi..."    "Andremo più veloci così, e ad ogni piano creerò una barriera per fermarci. Poi tu cercherai di percepire la presenza di Rych , evitiamo così di controllare stanza per stanza."   sento ringhiare in profondità.  "E come la mettiamo con i nostri amichetti?"  "La barriera li tratterrà ancora per un po'.  Dai sbrighiamoci! Io davanti così posso bloccare il tutto."   mi siedo dietro di lei , pensando a quanto folle sia questa idea.  "Non vomitare."   mi ammonisce lei.Non posso giurarglielo.   "Via!"   ci spingiamo e via alle urla. Le scale sono più ripide di quando ricordassi, chiudo gli occhi per evitare che la testa giri troppo eccessivamente, fin quando sbatto il muso contro la schiena di Aurora per la frenata improvvisa. Mi porto la mano in faccia per massaggiarmi il naso. "Ai..."  mugolo arricciando il naso   "Scusa ma non puoi pretendere chissà che...  senti qualcosa in questo piano?"   dimentico il dolore al naso e mi alzo, aprendo la porta che si affaccia al corridoio . Mi concentro chiudendo gli occhi.Ci metto almeno un minuto.   "Allora?"    "No, qui non c'è proprio nessuno."   "Allora ripartiamo, e stai attenta al naso alla prossima fermata.... wow, c'è un caldo incredibile."    già, ed è proprio questo a suonarmi strano, o meglio preoccupante. Non so perché, ma lo vedo come un qualcosa che potrebbe trasformarsi in un possibile pericolo. E non per me.  "Aurora prima di partire, ti senti bene? Insomma ,niente sintomi strani,o altro o..."    "Cassiopea sto bene. Sì, magari non sono al massimo delle forze e qui c'è un caldo incredibile, ma sono ferita quanto te, tu anzi lo sei di più. Quindi sto bene,ok?"   Qualcosa non torna... ma decido di lasciar perdere. Forse è solo la preoccupazione per Nyco e Rych, forse la sensazione negativa è nei loro confronti. "Ok. Semplice preoccupazione. Ma qualsiasi cosa..." "Via!"  Ripartiamo di botto con lo scivolo sfascia-stomaco. Fino al piano inferiore. Stavolta vomito... lo sento. Prima di frenare mi copro la faccia e fortunatamente serve.   Aurora ha il fiatone e quasi urla nel vedere una fiamma non appena io apro la porta. Qui è partito tutto a fuoco.  "Non c'è nessuno nemmeno qui.Mi sa che più scendiamo più fuoco ci sarà."  Poi rifletto nel sentire Aurora asciugarsi il sudore. Una delle sue paure era morire in mezzo ad un incendio. Mi volto a guardarla ed è agitata, anche se non vuole darlo a vedere.  "Aurora dobbiamo farlo. Ci sono io. Non ti accadrà nulla."   "Pea, non sono fiamme naturali e tu non riesci a sopportarle del tutto."    "Vedrai che andrà tutto ..."  un rumore assordante si sente dal piano di sopra, seguito da dei ruggiti e da un urlo di rabbia familiare.   "Si sono liberati!"     "Scendiamo, ci penso io allo scivolo."  dico sedendomi subito dietro di lei. Ci spingiamo e non appena comincia la discesa, io sciolgo tutto il ghiaccio che ci precede, ignorando la testa che gira all'impazzata.     "Oddio Pea!"    mi volto, ma non in tempo. Le scale sotto di noi sono tutte crollate, di conseguenza non c'è più una scala su cui il ghiaccio possa appoggiarsi.   Cadiamo fin quando metto da parte il panico e creo una barriera proprio sotto di noi.   "Ai! Brucia!"   Aurora scende velocemente, saltando fino allo sgabuzzino che, una volta superato, conduce al piano che precede le segrete. Non osa aprire la porta.   La raggiungo velocemente, poi lei crea come una parete di ghiaccio.   "Guadagneremo altro tempo così."   Sto per aprire la porta, ma Aurora esita.   "Dobbiamo farlo. Rych e Nyco potrebbero aver bisogno di noi."   No, hanno bisogno di noi e non voglio perdere altro tempo.   Sospira.   "D'accordo."   mi stringe la mano ed io apro. Siamo costrette a coprirci gli occhi per le fiamme, il fumo ci soffoca.      "Pea prendi il panno."  obbedisco e lei li bagna ad entrambe, per poi portarlo sulla bocca. Ecco a che serviva.   "Sei un genio..."    stringendole la mano, proseguiamo lungo il corridoio, anche perché dalla scala a chiocciola non possiamo più proseguire, e anche se questa fosse intatta non arriva alle segrete poiché agli inservienti non era permesso l'accesso.   Aurora tossisce e grida, schivando un qualcosa di infuocato che crolla dal tetto.    "Pea ti prego sbrighiamoci! Senti qualcosa?"   mi guardo attorno.   "No , ma ci stiamo avvicinando. Andiamo alle segrete."   Aurora non fa altro che tossire, nonostante il panno bagnato fa la sua parte. Qui ci sono troppe persone a rischio: Aurora, Rych, Nyco , gli inservienti e qualcun altro... non so, sento che salveremo un'altra persona.

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