Capitolo 55

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Unione di elementi 2

Revenge from the past.

Comincio a tremare, non capisco nemmeno perché. Paura? Eccitazione? Incapacità di ragionare? Direi un po' di tutto. Direi che non si poteva scegliere momento migliore ... Perché? Perché tutte a me?

"Pea spostati!" Adua mi tira per il braccio appena in tempo prima che Silver possa colpirmi con un suo pugno. Come risposta, Adua gli fa lo sgambetto dandogli un calcio alle caviglie, per poi sfruttare il momento per trascinarmi. " Tutte al riparo!" urla Aurora per poi cominciare a correre, aiutata da Chiara, seguita dal resto del gruppo.Io mi ribello con quel poco di forza che mi è rimasta, cerco. "Adua aspetta!" Nyco è ancora alle prese con suo padre che non ha la benché minima intenzione di mollarlo: Nyco lo spinge con forza a muro, stringendo la collana che gli ho dato tra le mani. Non vuole perdere il controllo, e temo che , nonostante il suo stato di furia, la paura di suo padre –diciamo così- non lo ha lasciato. "Andatevene!" Ringhia prima di essere sbattuto lui a muro. Questo è troppo da sopportare. "Adua dobbiamo aiutarlo!" Silver decide di lasciarci perdere e si concentra anche lui sul povero Nyco. "Non possiamo lasciarlo qui!" "No, Pea, sei tu che non puoi stare più qui se vuoi vivere. Dannazione, pensa a te stessa per una volta, anzi... pensa al bambino che tra poco arriverà." Cerco di replicare, ma non trovo le parole. Rivolgo uno sguardo a Nyco. "Andate via! Vi raggiungo tra poco... promesso." So che quel promesso era riferito a me. "Ma..." "Andate tranquille, ci penso io!" Sem ci raggiunge correndo per poi saltare addosso a Silver. "Tesoro vai via! Ce la caveremo" si aggiunge anche mio padre alla mischia. Al diavolo! Con l'aiuto di Adua, cominciamo ad avviarci velocemente verso dove sono andate tutte le altre. Cerco d'ignorare il fastidio tra le gambe e , ripensandoci, sento salire nuovamente il panico... sto per diventare mamma. Avverto pericolo, così spingo Adua a terra, cadendo assieme a lei ed evitando una palla di fuoco. Qui sta succedendo l'inferno: la distruzione è ormai un dato di fatto, ogni centimetro del centro è occupato da qualcuno che combatte . Vedo con la coda dell'occhio Sem alle prese con degli inferni. "Vedrai che se la caveranno. Ce la caveremo tutti." Cerca di rassicurarmi Adua. Ci rialziamo ed un dolore lacerante mi attraversa la spina dorsale. Sono costretta a fermarmi un secondo. "Ti prego ci manca solo che arrivi in questo momento!" so che si riferisce al bambino. Comunque non credo... credo. Insomma le gravidanze degli esseri come noi non sono come quelle sulla terra. Faccio sprofondare questo pensiero nella parte più remota della mente, continuando a correre verso un luogo sicuro. Raggiungiamo una vecchia casa in pietra semidistrutta. Entriamo per poi chiuderci subito la porta alle spalle. Cerco di non aprire gli occhi, anche perché mi ritroverò davanti le facce sconvolte di tutte le Drie. E' imbarazzante... sembra assurdo, ma lo è. "Cassiopea..." mia madre cerca di sciogliere il ghiaccio, ne riconosco la voce. In realtà non fa altro che farmi innervosire ulteriormente. Rivolgo a tutti le spalle, poggio la fronte sulla porta e comincio a respirare profondamente. L'avrebbe comunque saputo , no? Magari non così, ma lo avrebbe saputo. Adua tossisce per incitarmi a parlare. "Cassiopea sei... insomma, da quando? Perché?" non riesco a parlare, dannazione. "Mi scusi, signora, ma credo sia inutile piangere sul latte versato." Lisa mi poggia le mani sulle spalle e mi costringe a girarmi. Lo sguardo di mia madre è indescrivibile, e non capisco se è perché ho solo vent'anni, o per il semplice fatto che non è il momento adatto per partorire. Non mi sforzo nemmeno di leggerle la mente, anche perché , se lo faccio, la testa mi scoppia. "Scusami, tu chi sei?" chiede mia mamma con autorità. Per la prima volta in vita mia ho paura di lei. "Io mi chiamo Lisa, e conosco sua figlia da quando aveva cinque anni. Quei sedici anni che ha vissuto senza i suoi veri genitori , li ha vissuti con me e mi creda quando le dico che la conosco. Ok, magari è una cosa leggermente... scioccante, ma che cosa vuole farci? Insomma, sul serio! Cassiopea e tutti gli altri vi hanno salvato la vita, non potete pensare solo al fatto che la sua gravidanza sia una cosa inaccettabile. E poi, che male c'è? Diventerà nonna, no? L'unica cosa di cui io mi preoccuperei al posto suo è proteggere il bambino. Il resto, tipo le discussioni, o i richiami, li rimanderei ad un momento in cui la tensione è più sostenibile. In questo momento non lo è proprio, mi creda." Mia madre riporta il suo sguardo sul mio , per poi avvicinarsi. Trattengo il fiato. Abbasso lo sguardo, aspettandomi un qualsiasi richiamo, invece mi ritrovo stretta fra le sue braccia. Il suo abbraccio non è del tutto spontaneo, le suona ancora strano tutto questo, eppure il solo pensiero che stia accettando questa situazione, che abbia deciso di non mettersi contro di me mi fa stare bene. Ricomincio a respirare e ricambio l'abbraccio. "Mamma ti giuro che... insomma è stata una cosa così improvvisa..." "Tesoro non fa nulla, non m'importa ne come , ne perché. E' pur sempre mio nipote o mia... no?" sorrido e nel sentire la parola nipote ho dei brividi lungo la schiena. Sta succedendo davvero, sta per accadere... insomma, vedrò mio figlio fuori dal mio ventre, un dolce bambino. Come mi sento? Non ne ho idea. Ho paura eppure non posso nascondere la mia gioia. E' vero, il bambino rischia , ma sarò mamma. Sarò. Mamma. Dopo essermi staccata dall'abbraccio, Eva mi si avvicina sorridendo e mi prende il viso tra le mani. "Nyco lo sa?" annusico. Sembrerà assurdo, ma lei è quasi commossa. "O tesoro, fatti abbracciare." Di nuovo stretta, quasi senza fiato. Se Eva avesse i poteri, sarebbe proprio come Nyco. Una vera Dria bianca. Non l'ho mai vista furiosa, ne conosco qualcuno che possa odiarla. E' una donna talmente buona, una madre... e adesso sarà anche nonna.

Unione di elementi 2-vendetta dal passato-Onde histórias criam vida. Descubra agora