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2 Luglio 2014

La famiglia Styles era stata avvertita circa una settimana prima di essere stata scelta da un ragazzo francese, per lo scambio culturale.

Louis Tomlinson, così si chiamava il ragazzo, era stato totalmente colpito dalla descrizione della famiglia Styles e sarebbe stata un'ottima occasione per non sentirsi fuori luogo, perché gli ricordava la sua di famiglia.

Quel 2 luglio, la famiglia Styles -o per meglio dire Anne Cox in Styles e Des Styles- aspettavano impazienti fuori dalla sezione Arrivi.

Des teneva in mano un foglio con scritto Benvenuto, Louis Tomlinson :)

Anne era impaziente di conoscere quel ragazzo. Non l'avevano mai visto in foto ed erano curiosi di conoscere il suo aspetto fisico, il suo carattere e sentirlo parlare in francese -lingua di cui la donna ne era affascinata.

Inoltre erano eccitati dall'idea di ospitare un ragazzo straniero in casa loro: era un'ottima occasione per imparare a convivere con culture differenti e non solo.

Il volo Parigi-Londra si era concluso e il comandante aveva da poco ringraziato cordialmente i passeggeri per aver intrapreso quel viaggio con la sua compagnia. Louis era leggermente agitato.

Agitato ed ansioso.

Scese e attraversò il corridoio che collegava l'aereo con l'interno dell'aeroporto, con il suo bagaglio a mano. Camminava spedito verso l'uscita.

Seguì la massa per uscire di lì.
Si guardò intorno spaesato e leggermente nel panico per la troppa confusione.

C'erano ragazzi che si abbracciavano -chissà dopo quanto tempo, pensò Louis-, anziani che aspettavano i loro nipoti o i loro figli, e molti adulti che sicuramente erano lì per lavoro.

Uscì dalla massa di persone e la sua attenzione ricadde sulla scritta in francese Benvenuto, Louis Tomlinson :)

Sorrise ampiamente, mostrando i suoi denti perfettamente allineati e le rughette ai lati degli occhi, e si avvicinò alla coppia di adulti che da quel momento fino al quindicesimo giorno sarebbero stati la sua host family.

Prese un respiro profondo e incespicò appena con le parole in inglese. "Salve" quindi disse, arrossendo immediatamente.

I due adulti sorrisero a Louis, inteneriti dalla sua timidezza. "Ciao Louis" cominciò la donna. "Io sono Anne" continuò, allungando la mano verso il ragazzo, il quale la strinse.

"Io, invece, sono Des" rispose l'uomo, parlando piano in modo tale da far capire a Louis le sue parole. Il ragazzo gli strinse la mano.

"Sono felice di conoscervi" provò Louis. Il ragazzo era molto bravo in inglese. Lo studiava a parte, in un corso pomeridiano a pagamento, perché nella sua scuola non insegnavano quella lingua.

Aveva le capacità di linguaggio e di comunicazione, ma per lui era totalmente diverso parlare realmente con persone madrelingua. Quindi la timidezza entrava in gioco, facendo incespicare Louis con tutte quelle parole e frasi, pensando quindi che fosse totalmente negato nel parlare quella lingua.

"Dai pure la valigia a me" sorrise Des, allungando la mano verso il bagaglio a mano per poterlo prendere.

"Grazie mille, g-gentilissimo" Louis sorrise timido e poi, con Anne al suo fianco, seguì l'uomo fuori dall'aeroporto.

Non vedeva l'ora di vedere la casa in cui avrebbe alloggiato per quindici giorni: Des e Anne gli avevano fatto una buona impressione e sperava di trovarsi bene.

"Allora Louis," iniziò Anne una volta seduti in macchina. Avevano deciso di far sedere il liscio nel sedile del passeggero, mentre la donna si era stabilita dietro "quindi vieni da Parigi?"

Louis si voltò appena per riuscire a guardare la donna. Si prese un momento per articolare bene la frase e poi rispose "Non esattamente. Abito...mh, a pochi chilometri da lì" accennò un sorriso.

"E hai sedici anni, giusto?" chiese ancora la donna.

Louis annuì, aggiungendo che fosse l'unico figlio maschio e che fosse il più grande di tre figli.

"Oh, quindi hai delle sorelle?" il ragazzo annuì "Come si chiamano?" chiese curiosa.

"Charlotte e Felicitè" sorrise.

Poi voltò nuovamente lo sguardo verso il finestrino quando capì che la donna non avrebbe più fatto domande

Arrivarono dopo mezz'ora a destinazione, a causa del traffico.

Des aiutò anche quella volta Louis a portare il bagaglio in casa, mentre Anne apriva la porta.

Entrarono e "Benvenuto in casa nostra, Louis"

Il ragazzo ringraziò e si guardò intorno. Era una bella casa, molto accogliente e colorata, proprio come si aspettava. Due persone calorose come Anne e Des non potevano non vivere in una casa come quella.

"Vieni con me, ti mostro la cas-" cominciò Anne, ma venne bruscamente interrotta da suo figlio che stava scendendo le scale di corsa.

"Mamma, sto uscendo... ci vediamo dopo!" disse, come se non avesse visto la nuova presenza in casa sua.

"Aspetta" il riccio si fermò prima di uscire definitivamente e si voltò verso la madre. "Lui è mio figlio Harry. Harry, lui è Louis," indicò la figura accanto a sé "il ragazzo dello scambio culturale" sorrise. Harry fissò i suoi occhi verdi in quelli azzurri di Louis. Inarcò un sopracciglio e lo squadrò da capo a piedi, facendo poi un risolino divertito.

Anne li presentò sorridente e felice. Ma Harry non era affatto felice di quella conoscenza: quando i suoi genitori si erano proposti per ospitare i ragazzi degli scambi culturali, Harry era andato su tutte le furie. Non voleva un altro ragazzo in casa sua che non fossero i suoi migliori amici.

Perché non li mandavano nei college a studiare invece di rompere quella routine familiare?

"P-Piacere" mormorò Louis, pensando che il ragazzo di fronte fosse uno dei più bei ragazzi che avesse mai visto.

I lunghi capelli scuri ricadevano sulle sue spalle -alcuni ciuffi erano tirati indietro grazie agli occhiali da sole posti sulla testa-, una maglietta bianca con scritto Rolling Stones aderiva bene al suo busto così come i suoi skinny jeans neri, che mettevano in evidenza le sue gambe lunghe, facendo perdere Louis in pensieri poco casti. Ai piedi, poi, portava delle converse bianche.

"Non è il mio, invece" rispose, ed uscì di casa sbattendo la porta.






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Buonasera a tutti! Come state? Sono tornata con questa mia nuova fanfiction che avrà davvero pochi capitoli (spero non più di 20). Ce l'ho nelle bozze da febbraio, ma tra una cosa e l'altra non l'ho mai pubblicata perché incompleta. Al momento vi lascio il primo capitolo per vedere le vostre reazioni: se piace, non piace, se vi interessa la trama, se mi devo fermare già al primo capitolo ed eliminarla. Ditemi un po'.

Vi avverto già da ora che passerà un po' di tempo prima di leggere il secondo capitolo. Quindi commentate in tanti e spero di condividere con molti di voi questa mia nuova avventura.

Un bacio, Paola ❤️

Cultural Exchange • Larry StylinsonWhere stories live. Discover now