Capitolo 10

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Jared Pov

Mi ricordai di come eravamo venuti tutti da Gatsby con i sospetto della sua corruzione, mentre lui stava in mezzo a noi con il suo sogno incorruttibile
//Il grande Gatsby

Ques'edificio dovrebbe essere demolito

Il piano più basso è una piccola anticamera di forma rettangolare che precede una rampa di scale a chiocciale, di colore verdognolo.

Arriccio il naso per l'odore aspro di chiuso e di umidità, le pareti, anch'esse verdi, sono caratterizzate da grandi chiazze di muffa. Mi chiedo da quanto tempo questo fottuto edificio sia abbandonato.

Brooke mi lancia uno sguardo complice e attraversa la stanzetta. I suoi passi scricchiolano sui vetri rotti.

La ragazza si ancora al corrimano e inizia a salire i ripidi gradini.

"Dove diavolo ci ha portato il tuo amico?" arranco mentre salgo l'ultimo gradino.

"Non lo so" esclama guardando meravigliata la scena.

Davanti agli occhi mi si apre una grande sala di forma stretta ed allungata, al centro vi è un dedalo di postazioni da lavoro, che hanno visto giorni migliori. Su ogni scrivania vi è un computer fisso molto vecchio, munito di unità centrale e tastiera molto spessi. Il monitor è ricoperto da un enorme strato di fuligine

"Ventitrè minuti e cinquantasei secondi di ritardo" la voce appartiene al ragazzo che deduco sia Shade. Ha un ossatura esile, grandi occhi scuri e la pelle color miele che sembrava uscita da un dipinto di Renoir. Indossa dei pantaloni neri ed una maglietta bianca, infilata nella cintura, con su scritto a caratteri cubitali: "Son of bitch? No. Son of Darth Vader". È qualche centimetro più alto di me.

"Shade, tutto ok?" chiede cauta Brooke, facendo un passo avanti verso l'esile figura.

"Mai stato meglio" il ragazzo assume un ampio sorriso, passandosi una mano fra i folti capelli neri che gli ricadono sulla fronte.

"Perchè siamo qui, McFly?" sentenzio, spostando il peso del corpo da un piede all'altro.

"McFly?" Shade alza un sopracciglio, con un misto di incomprensione e incredulità.

"Sei identico a George McFly." ribatto, beffardo "Ritorno al Futuro? Mai visto?"

"Certo che l'abbiamo visto" taglia corto Brooke, intromettendosi nello scambio di battute. "Shade, per quale motivo ci hai portati qui?" con il braccio destro fa cenno all'intera sala.

Il ragazzo strizza gli occhi per poi annuire.

"Non per quale motivo, ma per cosa." Shade si volta, e con passo vacillante, ci fa cenno di seguirci.

Attraverso la sala, con passo frettoloso, zigzagando fra i vari vetri, o pietre sul pavimento.

"Dopo che te ne sei andata,Brooke, ho sentito una cosa, l'impulso, anzi la necessità di venire qui. C'era una voce martellante nella mia testa, che mi imponeva di venire." enuncia serio McFly, stoppandosi alla quattordicesima fila di computer.

"L'ho sentito anche io, quando sono andata in centrale, io non sapevo nemmeno dove si trovasse la centrale di polizia" ripete Brooke, con voce fievile.

I miei pensieri ritornano al nome udito in strada, credevo di essermi immaginato quel sussurro ma dopo aver visto l'epressione sbalordita di Brooke, le mie speranze hanno ceduto.

"In strada, prima di venire qui, abbiamo sentito un......." bofonchio sommessamente.

"Un nome." conclude Brooke, volgendomi uno sguardo complice.

Wild Souls|| Colton HaynesWhere stories live. Discover now