65 CAPITOLO

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Voltai lentamente la testa verso di lui, lo fulminai con lo sguardo e lui sembrava divertito dal mio cattivo umore.
"Semplicemente muoio dalla voglia di uccidervi!" Dissi urlando come un'isterica.

"Beh, ammetto che questa volta non ha avuto tutti i torti, abbiamo un po' esagerato, ma adesso sa che non appena i suoi bellissimi occhi azzurri si apriranno gli allenamenti avranno inizio." Mi spiegò il ragazzo seduto accanto a me. Victor dopo non molto ci raggiunse.

"Sono d'accordo con il mio amico Peter." Disse abbracciandomi da dietro. Buttai leggermente la testa all'indietro e lo guardai.

"Voi due mi volete fuori!" Dissi guardandolo accigliata.

"Ti sbagli piccola, vogliamo solo che tu impari ad essere ciò che sei diventata." Dissi sedendosi accanto a me dall'altra lato del divano.

"So badare a me stessa, non c'é bisogno che voi mi riempiate di botte, mi serve solo tempo." Dissi guardandoli.

"É questo il punto, non c'é abbastanza tempo. Tu hai la possibilità ed il diritto di poter fare tutto ciò che fa Peter; sei molto più forte di me e non c'è dubbio, ma sei anche molto più debole di Peter e questo non va bene." Mi disse Victor.

"Non sono un essere umano, ma non sono nemmeno un robot. Mi impegnerò al massimo per diventare forte come Peter, ma dovete darmi del tempo, non ne chiedo molto, ma quanto basta." Dissi guardando mio fratello.

"Ha ragione milady, le daremo il tempo che basta, ma prima imparerete, prima potremo affrontare vostro padre." Disse Peter.

"Non voglio che tu mi chiami milady e ne tantomeno che mi dia del voi o del lei, mi fai sentire vecchia." Dissi guardandolo.

"Come desiderate." Mi rispose lui ironico, mentre Victor se la rise. Non li sopportavo più, insieme mi facevano impazzire, ma era la prima volta che vedevo mio fratello legare così tanto con qualcuno in così poco tempo. Con il passare delle settimane fra i due si creò un meraviglioso rapporto e divennero migliori amici; ovviamente divenne anche il mio migliore amico, ma con una leggera differenza; io e Peter trascorrevamo la maggior parte del nostro tempo insieme a litigare. Io e Victor decidemmo che Peter avrebbe potuto trasferirsi da noi ed erano ormai passati diversi giorni da quando il nostro nuovo coinquilino si era trasferito. Era un venerdì mattina, ed ero nel bel mezzo degli allenamenti, ero migliorata molto, riuscivo ad attaccare e difendermi con più facilità, ma più miglioravo più faticavo.

"Dai ti sto aspettando, attaccarmi!" Mi disse Peter ed io non me lo feci ripetere una seconda volta, corsi verso di lui per attaccarlo e lui fece lo stesso, ma proprio mentre lui stava per colpirmi io mi difesi con una tecnica che mi aveva insegnato Victor qualche settimana prima e così riuscii a metterlo a terra. Mi voltai e subito dopo fu Victor ad attaccarmi.

"Hey! Sono qui." Mi disse, io gli sorrisi poi scomparvi davanti ai suoi occhi in un battito di ciglia.

"Lo so che sei lì, ti vedo, sei tu che non vedi me." Dissi osservandolo da un punto in cui lui non mi avrebbe mai potuta vedere. Lui continuava a guardarsi intorno e senza farmi sentire comparvi alle sue spalle. "Hey fratellone." Lui si voltò, non gli diedi un attimo per agire che gli tirai una gomitata in pieno viso, poi gli diedi il colpo finale spazzandolo contro un albero con un bel calcio.

"A-Ah! Porco cazzo!" Disse dolorante mentre con le braccia cercava di aggrapparsi all'albero per rimettersi in piedi. Il suo viso era ricoperto di sangue ed era palese che fosse affaticato e sofferente. Mi avvicinai e mi abbassai alla sua altezza.

"Non avrei voluto farti del male, ma è ciò che mi state insegnando a fare." Dissi guardandolo.

"Non importa quanto io possa sentire dolore, il dolore che proverei nel perderti sarebbe mille volte peggio." Mi disse. Dolcemente gli poggiai una mano sulla guancia sporca di sangue e gli accarezzai delicatamente il viso.

"Proverei lo stesso dolore che proveresti tu se accadesse il contrario." Dissi guardandolo dritto negli occhi, poi mi avvicinai per baciarlo, ma Victor mi fece segno di stare attenta, così mi resi conto che avevo messo fuori gioco solo Victor, ma il gioco per me e Peter era ancora aperto.

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