IV. Is it love?

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[Harry's P.O.V]

«Insomma, Lou cosa mi racconti?», chiesi dopo svariati minuti d'imbarazzante silenzio per rompere il ghiaccio.

«Be' cosa dire, dopo il trasferimento ho frequentato il liceo qui, ed ora sto frequentando l'universitá, che casualmente è situata proprio davanti il tuo luogo di lavoro», annunciò orgoglioso.

«Ma è fantastico! È stupendo sapere che sei felice!», dissi facendo disgraziatamente trasparire un velo di malinconia dalla mia voce, ma fortunatamente non sembrò accorgersene.

«Ma quindi.. Quella era la tua ragazza?», aggiunsi in seguito affievolendo il sorriso.

«Cosa?! Ah, si... Lei é.. Lei è Briana», rispose e per qualche secondo giurai di aver visto una smorfia di disgusto comparire sul suo volto.

«Ah bene..», dissi sorridendo. «Come va tra te e lei?»

Dopo qualche secondo di silenzio rispose «Beh.. In realtà non molto bene, ma lasciamo stare, che è meglio..», rispose lui.

«Tu cosa mi dici Hazz?», chiese per cambiare discorso. «Cos'hai fatto dopo il mio trasferimento?»

«Beh.. In realtá.. Io non ho quasi nulla da raccontare, al liceo non è andata troppo bene, ero solo. Quella solitudine che senti anche nonostante l'essere circondato da centinaia di persone, non so se hai presente. Dopo aver finito la scuola sono venuto qui per trovare lavoro, e per cercare di ricominciare a vivere, dato che la mia famiglia non poteva permettersi l'universitá, sono ormai due o tre mesi che sono qui..», dissi cercando di evitare il contatto visivo.

«Oh..»

Fu l'unica cosa che riuscí a rispondermi Louis, sembrava cosí dispiaciuto.

«Te l'ho detto che non c'era molto da raccontare, o almeno nulla di interessante»

«Harry, non sapevo che l'avessi presa così male, mi sei mancato tantissimo anche tu, ti voglio bene, ora sono qui, e ti prometto che non ci perderemo mai più», disse con gli occhi lucidi, si poteva scorgere la sincerità delle sue parole solo dal suo tono di voce.

«Promesso?».

«Promesso».

Ci riabbracciammo e parlammo per tutto il tempo di ciò che era cambiato nelle nostre vite. Del più e del meno, proprio come era solito fare da ragazzi.

Ad un certo punto guardai l'orologio, si stava facendo tardi, quindi decidemmo di scambiarci finalmente i numeri di telefono, ci riabbracciammo per l'ennesima volta e ci salutammo.

Io tornai a casa da Taylor e lui andó da..Brittany?... Brighton?

Non lo so, ma fa lo stesso.

***

[Louis' P.O.V]

Stavo cosí bene, il mio umore in meno di un giorno aveva avuto un cambio radicale, ero piú sereno, per la prima volta ero veramente felice.

Harry era stato capace di prendere in mano la mia vita e di farne una cosa migliore.

Quel ragazzo... Mi aveva colpito.
Letteralmente, dato che nel nostro primo incontro mi cadde addosso, o io caddi addosso a lui, dipende dai punti di vista.

Una volta tornato a casa trovai Briana puntualmente sdraiata sul letto mentre leggeva una rivista di Vogue, come ogni sera.

Appena mi vide entrare, reagí come ogni fottuto giorno, faceva la sexy per cercare di "sedurmi", anche se sapeva che non attaccava con me.

Ero caduto ai suoi "tranelli" solo le prime volte, io per lei non provavo nulla. Ma non potevo lasciarla, a causa dei miei genitori...

Sia per affari, dato che i genitori di Briana gestiscono un'altra importantissima azienda, che per reputazione, la famiglia Tomlinson era molto popolare, sia in America che in Europa, e di certo non poteva permettersi di rivelare a mezza popolazione l'omosessualità del loro primo figlio, no certo che no, meglio obbligarlo a stare con una persona che disprezza, o almeno questo è quello che pensano i miei genitori.

Briana aveva persino giá mentalmente organizzato il matrimonio, quando me lo disse la avvertii di rimettere i piedi per terra, avevamo solo vent'anni, non avevo alcuna intenzione di sposarmi, ne tantomeno con lei, e stavamo convivendo giusto perchè aveva insistito pesantemente e per raccomandazione dei miei genitori, altrimenti vivrei anche benissimo da solo, anzi forse anche meglio. Ignorandola come sempre, mi misi a dormire e mi risvegliai la mattina successiva con una strana voglia di frappuccino..

Mi feci una veloce doccia calda, ed indossai un paio di jeans scuri ed una maglietta a righe rosse e bianche, scesi le scale della mia villa a due piani, andai in cucina e cercai di preparare qualche pancake, stranamente riuscendo nell'intento ne lasciai qualcuno anche a Briana, tornai su per prendere lo zaino stando attento a non fare rumore ed uscii velocemente di casa per andare da Starbucks.

Presi la mia Lamborghini e mi incamminai.

Una volta arrivato, stranamente non trovai Harry, chiesi ai commessi di turno e mi dissero che avrebbe iniziato il turno mezz'ora dopo.

Aspettai lì, e quando vidi quella splendida testolina riccia entrare, mi mancò un battito.
Era così perfetto, proprio come lo ricordavo.

Taylor, cosi credo si chiamasse la fidanzata, corse ad abbracciarlo ma lui appena mi vide venne subito da me ignorando accidentalmente Taylor ed io ricambiai rigorosamente l'abbraccio, stavo bene, e finalmente potevo dirlo senza mentire.

Inizió il suo turno di lavoro e mi preparó il tanto aspettato frappuccino.

Lo risalutai ed andai in università.

Assistii attentamente a tutte le lezioni, la mia vita stava cambiando, stava prendendo una piega migliore.

Forse, o meglio, sicuramente grazie a lui..

Era cosí bello passare finalmente del tempo insieme.

*SPAZIO AUTRICE*
Okay, si questo è abbastanza corto.
Ma è solo un capitolo di passaggio, in arrivo il continuo.
All the love xx
-A.

Like Two Kids » L.S.Where stories live. Discover now