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Appena fui in piedi,  cercando di mantenere il controllo, al pensiero di dover limonare con il mio ex, di fronte al mio nuovo ragazzo, come fosse uno spettacolo, Francesco mi si avvicinò, e mi disse:
- andiamo furbetta, che tu mi devi anche delle spiegazioni.
Cerco di appoggiarmi la mano sulla guancia, ma io, abbassando gli occhi, rifiutai il contatto, e presi la mano di Leo, non senza una certa soddisfazione, sapevo che a Fra gli rode a dentro, e ne ero piuttosto contente. Per una volta era lui a soffrire! Camminai tesa verso il bagno, sapevo benissimo dov'era, ma fui lenta, cercando di preparare la mia mente a la cavolate che stavo per fare, per una stupida zoccola tra l'altro! Aprii la porta del bagno, girando la fredda maniglia di metallo, e Francesco quasi mi ci spinse dentro, io lo guardai infuriata, ma lui non ci fece minimamente caso. Leonardo aveva una faccia che faceva pensare che avrebbe presto tirato un pugno in faccia a Fra o a Rosa, il che, non era del tutto una cattiva idea. La vipera chiuse la porta della stanza, con un sorriso ebete sul viso, e ci lasciò dentro in tre, due incacchiati, uno che ci godeva come non mai. Prima di iniziare, Francesco si girò verso Leo, e gli disse con un tono maligni nella voce:
- devo ammanettarti alla porta, o hai un minimo di autocontrollo, cuginetto?
- sta zitto idiota.
Lo guardò infuriato, poi si mise a sedere su uno sgabello, la testa tra le mani, cercando di calmare gli istinti omicidi, poi alzò lo sguardo, in attesa della nostra performance, io stavo male per lui. Mi immaginavo come sarebbe stato, se fossi stata costretta a guardare Leo mentre limonava con Rosa, di sicuro sarei stata arrestata per assassinio pochi minuti dopo. Mi girai verso Francesco, guardai i suoi occhi color nocciola, e lui guardò nei miei, poi, mi chiese scandendo le parole, ma a bassa voce:
- così ti sei messa con un ragazzo che ti farà soffrire molto più di quanto ti abbia fatto soffrire io...
- senti chi parla!
- hey bambolina, apri gli occhi...
Lo disse quasi in un sussurro, poi mi spinse contro il muro, in modo da non farmi male, ed iniziò a darmi dei baci sul collo, era come se fosse in astinenza da una droga, tanto me li dava con foga. Dovevo fare la mia parte, o avrei dovuto ripetere il tutto, cercai di non guardare Leonardo, ed iniziai anche io a baciare Francesco, quanti ricordi a contatto con la sua pelle, cercai di non pensarci. Sentivo le sue labbra sfiorare il mio corpo, e non posso dire che non fosse piacevole, io gli cinsi la vita con le mie gambe, in modo da essere aggrappata a lui, e continuai a baciarlo, fin sul petto. Poi sentii le mani di Fra scivolare sotto la mia maglia, e piano piano sfilarmela, non potevo fare niente, pena un altro obbligo, possibilmente peggiore. Sentii lo sgabello sul quale era seduto Leo muoversi, ma poi di nuovo silenzio, a parte gli schiocchi delle nostre labbra sulla pelle. Mi lasciai sfilare la maglietta, e rimasi in reggiseno, lui continuò a baciarmi con la stessa intensità, mettendomi le mani tra i capelli, e io rimanevo attaccata a lui, poi Francesco mi disse:
- cavolo sei sempre brava, come a letto.
Io mi irrigidì un attimo, ma poi ripresi il mio autocontrollo, e continuai a baciarlo come se fossi ancora la sua ragazza, i ricordi bruciavano nel mio cuore come tagli nel sale, non ce la potevo fare. Le mani di Fra passarono poi alle chiappe, infatti sentii che me le infilava sotto gli shorts, e mi tastava bene bene il sedere, io cercai di ignorarlo, ma era decisamente difficile. Notai che fu tentato di infilare la mano nella mutanda, ma io gli morsi piano il labbro, e lui si trattenne, aveva fatto sicuramente la scelta giusta, o gli avrei piantato su una scenata pazzesca. Poi però gli venne un altra pessima idea, fece scivolare le sue mani su per la mia schiena, e con le dita cerco di slacciarmi il reggiseno, non feci in tempo a fare nulla, che sentii la chiusura scattare, e le spalline che si smollavano. A questo punto Leonardo scatto in piedi, lo sgabello cadde a terra rumorosamente, e il mio ragazzo ci divise, e urlò contro a Francesco:
- lasciala stare, l'obbligo è finito.
Io mi riallacciai il reggiseno in tutta fretta, appena in tempo per sentire la porta che si apriva, e la stupida faccia di Rosa, che faceva capolino nella stanza, con un sorriso soddisfatto sul volto, lei chiese innocente:
- allora? Uscite?
Poi notò che io ero senza maglietta, ed ero schiacciata contro il muro, respirando affannosamente, e Fra e Leo erano uno di fronte all'altro, guardandosi con i pugni serrati, proni a scattare al primo accenno di attacco, Rosa tirò via la testa, e chiuse la porta:
- oooops...

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